Le verità di Miracle Creek




Recensione di Marina Toniolo


Autore: Angie Kim

Traduzione: Massimo Gardella

Editore: Mondadori

Genere: Narrativa straniera, Thriller

Pagine: 384

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Pak e Young Yoo, immigrati dalla Corea del Sud, non desiderano altro che un futuro migliore per la figlia adolescente, Mary. Insieme gestiscono una camera iperbarica, avanguardia sperimentale per la cura di alcune patologie, tra cui l’autismo e l’infertilità, e a Miracle Creek, piccola cittadina della Virginia in cui vivono, sono un faro di speranza per molte famiglie. La sera di un martedì di agosto, però, il macchinario esplode causando la morte di due persone. Sin dai primi sopralluoghi è chiaro che non si tratta di un incidente ma di un atto intenzionale. Chi ha appiccato l’incendio? La madre di uno dei piccoli pazienti, che, dopo aver detto di non sentirsi bene, è stata vista fumare al torrente? O gli stessi coniugi Yoo, decisi a incassare una grossa somma dall’assicurazione? O una delle manifestanti, secondo cui l’utilizzo della camera iperbarica è estremamente pericoloso?

Recensione

Verità: dal lat. vērĭtas -atis, der. di verus «vero»]. – 1. Carattere di ciò che è vero, conformità o coerenza a principî dati o a una realtà obiettiva (Treccani).

Aver letto questo romanzo di esordio di Angie Kim mi ha fatta sentire come se fossi stata investita da una tormenta di neve. Come se fossi uscita all’aria aperta e fossi stata sorpresa dalle intemperie: la sensazione di gelo è partita dai piedi per poi propagarsi al resto del corpo in un crescendo di incredulità (come sono stata così stupida a uscire poco vestita) e di rabbia (ma doveva nevicare proprio adesso?) a una rassegnazione quasi mistica sulla condizione in cui mi ero venuta a trovare.

Ci sono 5 famiglie che devono affrontare un processo: la camera iperbarica dove facevano terapia è esplosa e ha provocato due morti. C’è Matt, costretto dalla moglie Janine a fruire del Miracle Submarine per curare l’infertilità; ci sono Kim e Elizabeth che portano i figli TJ e Hanry a seguire lo stesso trattamento per curare l’autismo;  c’è Teresa che porta la figlia Rose nella speranza che si riprenda da un virus che l’ha resa quasi un vegetale nell’infanzia. E poi ci sono gli Yoo che gestiscono la struttura nella speranza del Miracolo Americano: una vita migliore e possibilità illimitate per la figlia adolescente Mary. Qual è la verità oggettiva che risolve il mistero?

Mi ha fatto molto riflettere: ogni persona porta in sé un verità soggettiva frutto delle circostanze, dell’ambiente e delle pressioni sociali. Molte verità soggettive possono portarne una principale?

Era stato facile non fare niente, tenere la bocca chiusa. E una volta passata l’occasione, non avrebbe più potuto farsi avanti con la verità. Ecco qual’era il problema di mentire: richiedeva dedizione. Quando mentivi, poi dovevi attenerti a quella versione”.

E’ anche una storia profondamente femminile: vengono evidenziate le problematiche che ha Young nel gestire il marito e la figlia. Lei, donna laureata a Seul si ritrova a gestire un minimarket in America lasciando Mary da sola per anni. Janine opprime il marito con l’obiettivo di concepire un figlio e nel frattempo finanzia la struttura iperbarica.

Elizabeth e Mary invece si ritrovano unite –amiche nemiche- a causa dei lori figli autistici. Sono rimasta di stucco leggendo la grande capacità di amore e al contempo l’odio profondo che queste madri riversavano verso i ragazzi. La rivalità serpeggiante tra genitrici di bimbi con disabilità, la passione e la dedizione profonda che riversano pensando di renderli vicini alla normalità.

In un effetto domino dirompente ho assistito alla disfatta delle menzogne che, incancrenendosi, diventano verità. Sono atterrata in un punto a fine libro dove ho assistito a una esplosione di luce fatta di amore, comprensione e resilienza.

Come un animale selvatico, la verità è troppo potente per poterla ingabbiare.”

Veronica Roth

Stupefacente.

A cura di Marina Toniolo

https://ilprologomarina.blogspot.com/

 

 

Angie Kim 


nata nel 1969 a Seoul , è una scrittrice americana , autrice di romanzi gialli.Si trasferisce da Seoul , in Corea del Sud , a Baltimora . Ha studiato alla Stanford University e alla Harvard Law School . Nel 2019 ha pubblicato il suo primo romanzo, Miracle Creek , che ha ricevuto buone recensioni dal Washington Post  edal New York Times . Con questo romanzo ha vinto il Premio Edgar-Allan-Poe 2020 come miglior opera prima.

 

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