Le vite potenziali




Recensione di Ilaria Marcoccia


Autore: Francesco Targhetta

Editore: Mondadori

Genere: narrativa

Pagine: 243

Data di pubblicazione: 27/03/2018

SINOSSI: Al centro di questo romanzo ci sono tre vite, tre visioni del mondo, tre modi diversi e complementari di sopravvivere alla contemporaneità. Il loro spazio è la Albecom, azienda informatica che sorge alla periferia di Marghera; l’ha fondata ancora giovanissimo, Alberto, “trentaquattro anni, apprezzata abilità nell’assemblare mobili Ikea, una passione per la buona tavola e il culto della chiarezza”. Tra i programmatori che lavorano per lui c’è Luciano, con cui Alberto condivide l’amore per internet fin dai tempi del liceo. Ma, a differenza dell’amico, Luciano si trova a suo agio dietro le quinte: schivo e paralizzato dalla propria scarsa avvenenza, si rifugia nel lavoro e nel rifocillamento dei gatti randagi di Marghera, tormentato solo, di tanto in tanto, dal desiderio di avere qualcuno da rendere felice. A completare il triangolo c’è Giorgio, il pre-sales dell’azienda, procacciatore di nuovi clienti: “percorso da un brivido di elettricità sempre” tiene nel cruscotto della macchina L’arte della guerra di Sun Tzu, che consulta come un oracolo. E così, mentre Luciano allaccia con Matilde, barista della tavola calda di fronte alla Albecom, un’amicizia presto caricata di nove speranze, Giorgio riceve una proposta sottobanco da un vecchio collega, le giornate dei tre amici si intrecciano con un groviglio di segreti e tradimenti che si dipana tra la provincia veneta e le città di mezza Europa e che li costringerà infine a compiere scelte sofferte e decisive.

RECENSIONE:

Il lavoro, di questi tempi, è un argomento scottante; non si trova, magari nemmeno si cerca, dopotutto sta per arrivare l’estate. In questa storia, però, ci sono tre ragazzi per cui il lavoro è tutto, su di esso si basa persino la loro amicizia che dura da una vita; per il lavoro sono disposti a giocarsi tutto, perché l’hanno trasformato in vocazione; ma è anche uno stile di vita, anche se, più di tutto, il lavoro all’azienda informatica Albecom è ciò che scandisce le loro vite, i loro fallimenti, le loro vittorie. Dall’azienda parte tutto, a ritroso.

Sono tre persone agli antipodi: il pre-sales dell’azienda, soprannominato GDL, è quello che ci mette lo spirito, oltre alla faccia; viaggia in Europa a procacciare potenziali clienti, convincendoli con i suoi modi di fare sbruffoni, con la parlantina ma soprattutto con lo spirito da combattente che tiene nel cruscotto dell’auto L’arte della guerra, lo stratega.

Luciano, invece, è il più introspettivo dei ragazzi, non ha legami forti, fa quello che deve e gli riesce anche bene. Possiede un animo più triste, rassegnato.

In ogni cosa d’altronde, aveva capito Luciano, c’è un errore, anche nei cieli sereni. Un programmatore lo deve sapere bene: non esiste un programma senza bug, ossia un insetto, l’insetto che penetrava nelle prime enormi macchine informatiche, facendo ponte tra due circuiti, fino a mandarle in tilt. Sarebbe capitato anche a lui?

A lui spettano le riflessioni più profonde del romanzo, è il co-protagonista, l’alter ego dello scrittore che, a mio parere, si fa carico del senso della storia e la direziona.

Il lessico informatico viene riproposto senza sosta all’interno del romanzo, che appare come un gioco di parole e significati ben bilanciato da uno scrittore che le parole le conosce bene, le sa usare, ne valuta costantemente il peso. Targhetta è abile con gli scambi, le metafore, le metonimie; sa calibrare le emozioni perché è attento e preciso.

Il titolo mi ha fatto molto riflettere: “potenziale” nel linguaggio comune significa “che ha aspetto, qualità, possibilità che non si sono ancora manifestate o realizzate”.

È uno stato di potenza, un’energia che potrebbe tradursi in atto. Ma Targhetta, a mio parere, un linguista così fine, lo ha concepito a mo’ di valore grammaticale: qualità o modo del verbo che rappresenta l’azione in quanto possibile, specifica, in modo congiuntivo l’esistenza di una possibilità presente, oppure, con l’imperfetto, di una possibilità passata.

Ebbene questo è tutto ciò che si può dire: è basilare, le vite dei protagonisti furono potenzialmente promettenti, sono potenzialmente in espansione, le possibilità si moltiplicano, la rete si amplia e distribuisce ma può anche catturare e immobilizzare.

Francesco Targhetta


Francesco Targhetta (Treviso 1980) è professore di lettere alle scuole superiori. Ha pubblicato un libro di poesie, Fiaschi (ExCogita, 2009) e un romanzo in versi, Perciò veniamo bene nelle fotografie (Isbn 2012). Nel 2014 ha vinto il premio Delfini e il premio Ciampi. Le vite potenziali è il suo primo romanzo in prosa, candidato al Premio Campiello 2018.