Legami criminali




Recensione di Maria Elisa Gualandris


Autore: Pino Casamassima

Editore: Armando Editore

Genere: Giallo

Pagine: 304

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Gennaio 1971, in un borgo sulle colline del Garda viene ucciso un anziano, un solitario d’origine toscana i cui unici interessi sono la caccia e il suo orto. Molti anni dopo, un’unica mano compie una serie di delitti anche oltre i confini italiani, mentre una banda armata viene sgominata dopo la sua ultima, clamorosa azione a Milano. Tutto slegato nel tempo e nei luoghi. Ma questa è solo l’apparenza. Con una scrittura che intreccia più generi e più forme narrative, Casamassima costruisce una storia che ne contiene diverse, seppure tutte riconducibili a un’unica genesi.

Recensione

E’ quasi un’anatomia del male la narrazione di Casamassima. L’autore porta il lettore nella mente dell’assassino. Dalle prime pagine, una scena molto forte, che ovviamente non vi svelo, ci fa “vedere” l’omicidio, come se fossimo noi a colpire la vittima.

Il linguaggio è realistico, privo di fronzoli. L’autore sa utilizzare il gergo contadino se serve per rendere con più vivacità la narrazione. Ma sa anche elevarsi ad una prosa suggestiva, in grado di portare la fantasia nei luoghi di D’Annunzio, del suo amore per Eleonora Duse, sul lago di Garda o nella campagna con i suoi paesini.

La lettura per tutte queste ragioni è impegnativa, anche per una trama che si intreccia come in uninchiesta che scandaglia vizi e virtù della provincia. Dove gli “insospettabili” nascondono segreti inconfessabili.

Con un balzo nel tempo il lettore si trova poi alla fine degli Anni 90 tra nuovi delitti, informazione, giornali e polizia. Inizialmente appare impossibile trovare un legame con la prima parte, ma alla fine il puzzle si compone e tutto diventa comprensibile.

A cura di Maria Elisa Gualandris

ilibridimeg.it

 

Pino Casamassima


Pino Casamassima: è giornalista professionista e autore. La sua carriera inizia nella seconda metà degli anni Settanta con i quotidiani Il Giornale di Brescia e Bresciaoggi. Caporedattore a Cronos, passa a Rombo, quindi è caposervizio a L’Indipendente, e dopo la sua chiusura scrive per il manifesto; passa quindi a collaborare al QN (Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione). Attualmente scrive per l’edizione bresciana del Corriere della Sera, Focus Storia, BBC History, Il Dubbio. Ha diretto le riviste Cronos, CarF1 Magazine, Coupé&Cabrio. Riconosciuto come uno dei maggiori esperti del terrorismo italiano, ha rifiutato l’audizione della III Commissione parlamentare d’inchiesta sul rapimento e l’uccisione dell’on. Aldo Moro inviando una lettera al presidente Giuseppe Fioroni in cui ha sostenuto l’inutilità della commissione stessa. Con Il libro nero delle Brigate Rosse (Newton Compton) ha vinto il premio Minturno 2008; con Il Sangue dei rossi (Cairo), il premio Luigi Di Rosa 2011 ex aequo con Cuori neri (Sperling&Kupfer) di Luca Telese.