Lei è scomparsa




Recensione di Katia Montanari


Autore: Susie Steiner

Traduzione: Cristina Ingiardi

Editore: Piemme

Genere: Thriller

Pagine: 261

Anno di pubblicazione: 2018

Sinossi. A trentanove anni, Manon Bradshaw ha smesso da tempo di mandarla a dire: sia ai suoi superiori della polizia del Cambridge-shire, sia agli uomini con cui esce senza vedere la luce in fondo al tremendo tunnel degli appuntamenti al buio. Di solito, dopo quelle serate disastrose, andando a letto (da sola), accende la radio della polizia per addormentarsi cullata dal rumore dei ronzii. La rincuora sapere che i suoi colleghi sono là fuori, il bene contro il male, a occuparsi dell’ordinaria amministrazione della notte. Finché una sera, invece di sprofondare nel sonno, Manon sente qualcosa che di ordinario non ha nulla. Una chiamata per un caso di persona scomparsa – una studentessa di Cambridge, che nessuno ha più visto dal mattino prima. Settantadue ore: tanto dura la speranza in questi casi. Dopo, da una persona scomparsa si passa a cercare una persona morta. Manon è subito sulla scena del crimine a mettere insieme gli insoliti dettagli del caso: Edith Hind, ventenne, figlia di un noto chirurgo, è scomparsa da casa sua lasciando la porta aperta, il passaporto, le chiavi della macchina, il telefono, e una flebile scia di sangue. Manon capisce subito che c’è qualcosa di strano, e si prepara a indagare sapendo che, se vuole ritrovare Edith viva, ogni secondo è maledettamente importante.

Recensione

“Lei è scomparsa” è un thriller psicologico che scava in profondità nell’animo umano. In realtà la scomparsa della ragazza rimane come un evento misterioso e inquietante sullo sfondo mentre i familiari della giovane, i poliziotti e le loro vite diventano i veri protagonisti della storia.

L’autrice, scegliendo con maestria quali caratteristiche descrivere, delinea in modo spettacolare sia la psicologia dei personaggi sia il significato degli eventi principali.

Lo stile scelto è schietto e diretto e i protagonisti sono spesso alle prese con quella parte interiore che molte persone cercano di tenere nascosta.

Alcuni hanno pulsioni che tentano di reprimere o ignorare, altri sono schiavi dell’invidia e della propria voglia di riscatto ma tutti, in un modo o nell’ altro, giudicano le altre persone dall’immagine che mostrano alla società e non per quello che realmente sono. Manon apparentemente è superficiale e determinata ma nasconde un profondo senso di fallimento e una grande fragilità.

Nonostante le prime pagine non diano di lei un’immagine idilliaca, ci si ritrova conquistati dalla sua personalità. Di fronte a una scelta importante spesso i personaggi si trovano a riflettere su ciò che eticamente sarebbe giusto fare e ciò che egoisticamente desiderano.

Conflitti interiori, riflessioni sulle scelte di vita e analisi di personalità complesse dominano quindi la trama di questo romanzo. Anche la parte poliziesca è ben curata e soprattutto gli interrogatori sono realistici e ben strutturati.

Il ritmo non è particolarmente incalzante ma non mancano colpi di scena e momenti di suspense.

Lo consiglio a chi è interessato a un viaggio avvincente nell’animo umano e nei sentimenti più nascosti.

Susie Steiner


Susie Steiner ha lavorato per vent’anni nel giornalismo, di cui undici al Guardian, prima di dedicarsi alla scrittura. Questo è il primo libro che ha come protagonista Mannon Brashaw. Il secondo della serie, uscito in Inghilterra nel 2018, è in vetta a tutte le classifiche e, nonostante un serio disturbo alla vista, Susie sta già scrivendo il terzo romanzo. Vive a Londra con il marito e due figli.