L’esercito dei 14 bambini




Recensione di Kate Ducci


Autore: Emmy Laybourne

Editore: Newton Compton Editori

Collana: Vertigo

Genere: thriller

Pagine: 275

Anno Pubblicazione: 2017

“Tua madre ti urla che perderai l’autobus. Lo vede che arriva in fondo alla strada. Non ti fermi ad abbracciarla, a dirle che le vuoi bene. Non la ringrazi di essere una buona madre, gentile e paziente. Certo che no, ti butti giù dalle scale e corri all’angolo.Solo che, se questa è l’ultima volta che vedrai tua madre, dopo inizi a desiderare di esserti fermato, di aver fatto queste cose. Magari avresti anche perso l’autobus.
Ma l’autobus stava sfrecciando giù per la nostra strada, così mi ero messo a correre.”

Così ha inizio ‘L’esercito dei quattordici bambini’, capace di catturare subito l’attenzione del lettore, anticipandogli che di lì a poco accadrà qualcosa di tremendo e inaspettato, che cambierà per sempre la vita dei suoi giovani protagonisti.

Quattordici studenti di diverse età (dal primo anno di asilo all’ultimo anno di college) troveranno un rifugio di fortuna all’interno di un grande centro commerciale, in Colorado. All’esterno, il genere umano sta scomparendo a causa della più grande catastrofe naturale mai avvenuta e della conseguente dispersione di sostanze chimiche capaci di provocare reazioni paranoidi e violente.

Ai ragazzi, rimasti privi della guida di un adulto, non resterà che organizzarsi per sopravvivere, cercando di carpire informazioni dall’esterno senza mai perdersi d’animo, perché ci sono i più piccoli a cui far coraggio e a cui promettere che potranno tornare a breve ad abbracciare i propri genitori.

Una storia futuristica ma solo per l’anno in cui viene ambientata, che ha invece la struttura e i colpi di scena di un thriller ben costruito, con una tensione crescente e pochi attimi di tregua. In quei momenti, l’autrice è in grado di dare risalto ai risvolti psicologici della vicenda, riuscendo con abilità a far calare il lettore nei panni di un gruppo di ragazzini lasciati a se stessi, con la paura che ne scaturisce ma anche il coraggio di lottare e la voglia di sopravvivere come spinta ad andare avanti.

Non tutti ce la faranno, non tutti avranno le risorse per superare situazioni imprevedibili e all’apparenza senza soluzione e non tutti sceglieranno la stessa strada per tentare di cavarsela.

Per coloro che saranno in grado di resistere (ognuno a suo modo, ognuno scegliendo di incamminarsi con le persone con cui ha più legato), ci sarà ad attenderli un futuro incerto, all’esterno di quel centro commerciale che era stato una prigione tanto quanto un rifugio sicuro da una morte certa.

L’autrice lascia numerosi punti interrogativi nelle ultime pagine di questa avvincente vicenda, non solo perché è destinata ad avere un sequel che potrebbe benissimo non esserci (il romanzo è autoconclusivo e una perfetta storia con un inizio e una fine) ma perché vuole lasciare addosso a chi legge quel senso di incertezza che accompagnerà quanto rimasto di quell’esercito di bambini su strade ormai deserte, in un mondo avvolto dalle tenebre, diretti laddove pensano possa esistere ancora un modo per salvarsi.

La speranza sarà l’unica arma da utilizzare per farsi forza e convincersi che valga la pena tentare.

Emmy Laybourne


Emmy Laybourne. È scrittrice, sceneggiatrice ed ex attrice. Il suo esordio nella narrativa, L’esercito dei 14 bambini, si è guadagnato il plauso della critica ed è stato nominato YALSA Teens’ Top Ten. Il libro è il primo capitolo di una trilogia. Emmy vive nella periferia di New York City con il marito, due figli e nove galline.

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