L’estate senza ritorno




Recensione di Laura Salvadori


Autore: Viveca Sten

Traduzione: Alessia Ferrari

Editore: Marsilio

Pagine: 305

Genere: thriller

Anno di pubblicazione: 2018

Sinossi. Weekend di solstizio a Sandhamn. In occasione della tradizionale festa di mezza estate, le barche a vela affollano il porto e i pontili sono presi d’assalto da gruppi di ragazzi che si riuniscono per celebrare il giorno più lungo dell’anno. Nella folla, nessuno sente la disperata richiesta di aiuto di una di loro, che finisce per accasciarsi sulla riva, priva di sensi. Anche Nora Linde si prepara a una serata di festa insieme a Jonas, con cui ha iniziato da poco una relazione che l’ha aiutata a gettarsi alle spalle un matrimonio infelice. Ma l’entusiasmo lascia il posto all’angoscia quando Wilma, la figlia quattordicenne di Jonas, scompare e sulla spiaggia viene trovato il corpo senza vita di un suo amico. Dalla centrale di Nacka a Stoccolma, l’ispettore Thomas Andreasson raggiunge l’isola dell’arcipelago per guidare le indagini e fare luce su una storia ingarbugliata in cui, in un mondo di adolescenti smarriti, ognuna delle persone coinvolte ha la propria versione dei fatti e la propria verità da difendere.

RECENSIONE

Finalmente torna in Italia la regina del thriller svedese!

Dopo i primi due romanzi della serie ambientata a Sandhamn, ecco che la terza attesissima indagine di Thomas Andreasson e di Nora Linde arriva ad allietare le nostre letture.

Come abbiamo fatto a rinunciare, per tutto questo tempo, a leggere le avventure di questo incredibile detective?

Come abbiamo superato l’astinenza delle atmosfere marine e selvagge dell’arcipelago svedese in cui accadono così efferati delitti?

Non so darmi risposta, dal momento che Viveca Sten crea dipendenza!

Viveca ha il dono di saper scrivere. Fluidità, scorrevolezza, semplicità, incisività, sono tutte doti che la riguardano da vicino. I suoi personaggi vivono una vita che appare tanto vera quanto invidiabile.

Abitano in luoghi da sogno, sconosciuti a molti di noi che pensiamo alla Svezia e vediamo freddo, buio e neve. E invece nei romanzi della Sten troviamo sole, mare splendido e intatto, piccoli borghi di pescatori inaspettatamente assolati, paesaggi mozzafiato, vita lenta e a misura d’uomo, scandita dai ritmi della natura incontaminata.

Queste persone (non personaggi, badate bene!) hanno una vita normale, quasi anonima. Si innamorano, superano crisi, combattono le loro guerre familiari, senza perdere di positività e di fiducia nel sistema. Non sono soffocati dall’ansia né triturati nei perfidi ingranaggi della quotidianità.

Che sia una caratteristica tipica scandinava?

Certo è che agli occhi di molti di noi questo modo di vivere risulta affascinante e irraggiungibile!

Questo, oltre naturalmente alle avvincenti trame, è il segreto del successo di Viveca Sten. Quello di mostrare, di farci intravedere un modo di vita a misura d’uomo.

Che poi ci scappi il morto, che ci si scontri inevitabilmente con qualche stortura, qualche devianza, è cosa normale e accettabile. Ma nonostante si parli di omicidi e di delitti, non si perde mai, in ogni caso, l’impronta della positività svedese.

Per cui, come non amare questa splendida autrice?

In questo romanzo Viveca Sten indaga sull’adolescenza, addentrandosi in un mondo che, sotto l’apparenza, cela disagio e solitudine. Un romanzo fatto di adolescenti e dagli adolescenti, che se da un lato ci regala una trama molto bella e tutta da scoprire, dall’altro ci lascia l’amaro in bocca.

L’indagine si rivelerà complessa e ci terrà incollati alle pagine. Ognuno di questi ragazzi interviene in prima persona nel romanzo, raccontando la propria versione dei fatti. Questi racconti nel racconto ci portano nel cuore degli interrogatori, come se il lettore si calasse nei panni dell’investigatore e dovesse dare un nome all’assassino. Così, piano piano, chi legge potrà fare congetture e, infine, arriverà a scoprire l’assassino.

Quanto fascino in queste pagine! I romanzi della Sten hanno un solo difetto: finiscono! Forse dovremmo leggere le pagine lentamente, assaporando le frasi e i dialoghi, perdendoci nelle descrizioni della natura, calandoci nella rassicurante società svedese. Ma chi conosce l’autrice, sa quanto sia difficile (impossibile, direi!) rinunciare a divorare le pagine.

Quindi seguite il mio suggerimento: mettetevi comodi e assaporate la lettura, perché vedrete che in un attimo si arriva alla fine, senza essere mai in realtà preparati a staccarci dalle ammalianti pagine di questo romanzo!

Viveca Sten


Dopo una brillante carriera giuridica, è oggi tra le autrici scandinave di genere di maggior successo internazionale. Vive a nord di Stoccolma con il marito e i tre figli e trascorre lunghi periodi sull’isola di Sandhamn, dove la sua famiglia possiede una casa da generazioni. La serie dei Misteri di Sandhamn, gli “omicidi tra i fiordi” da cui è stata tratta una serie televisiva seguita da settanta milioni di persone nel mondo, è pubblicata in venticinque paesi.

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