L’invenzione di noi due




Recensione di Sara Zanferrari


Autore: Matteo Bussola

Editore: Einaudi

Collana: Einaudi. Stile libero big

Genere: narrativa

Pagine: 216

Data di pubblicazione: 26 maggio 2020

Sinossi. «Cominciai a scrivere a mia moglie dopo che aveva del tutto smesso di amarmi». Cosí si apre questo romanzo, in cui Milo, sposato con Nadia da quindici anni, si è accorto che lei non lo desidera piú: non lo guarda, non lo ascolta, non condivide quasi nulla di sé. Sembra essersi spenta. Come a volte capita nelle coppie, resta con lui per inerzia, per dipendenza, o per paura. Quanti si arrendono all’idea che il matrimonio non possa diventare che questo? Milo no, non si arrende. Continua ad amare perdutamente sua moglie, e non sopporta di non ritrovare piú nei suoi occhi la ragazza che aveva conosciuto. Vorrebbe che fosse ancora innamorata, curiosa, vitale, semplicemente perché lei se lo merita. Ecco perché un giorno le scrive fingendosi un altro. Inaspettatamente, lei gli risponde, dando inizio a una corrispondenza segreta. In quelle lettere, sempre piú fitte e intense, entrambi si rivelano come mai prima. Pian piano Milo vede Nadia riaccendersi, ed è felice, ma anche geloso. Capisce di essere in trappola. Come può salvarsi, se si è trasformato nel suo stesso avversario?

Recensione

“A chi si ama e non ricorda il perché”

Comincia così la storia di Milo e Nadia, una coppia come tante, partita con l’amore, ma poi persa non si sa bene come, non si sa bene dove, nel mare del tempo che passa, delle cose da fare, dei ruoli che si finisce per interpretare. Sono passati 15 anni, lui fa il cuoco in osteria (ma era un architetto), lei è impegnata (da sempre) a scrivere il suo romanzo, lui la ama ancora, lei invece non più. Lui non smette di guardarla, mentre si accorge che lei non lo vede più. Una cosa che accade nelle coppie più spesso di quanto si vorrebbe.

Ma sotto la cenere il fuoco cova ancora: quando almeno uno dei due non ha dimenticato l’amore forse non tutto è perduto. Milo non vuole rassegnarsi alla fine di quei sentimenti belli, forti e forse anche un po’ imprevedibili, che li hanno fatti incontrare e poi decidere di proseguire il cammino insieme.

Come poter riaccendere il fuoco? Come capire se Nadia lo ama ancora?

I due si sono conosciuti fra i banchi di scuola, anzi proprio SUI banchi, scrivendosi messaggi a matita durante l’esame di maturità, senza incontrarsi mai, fino a che, molti anni dopo, finalmente il caso li mette l’uno davanti all’altra, e infine si sposano.

Ma la vita presenta sempre tutti i suoi conti, mettendoci costantemente alla prova, scoprendo le nostre fragilità, ma anche le risorse, le possibilità.

Molte volte tuttavia ci mostriamo o ci lasciamo “dipingere” come non siamo e finiamo per adeguarci all’immagine che gli altri hanno di noi, per mille motivi, per paure, per sicurezza, per inerzia, per non ferire, per non capire.

“Questa è una storia di gabbie. Non doveva esserlo, era cominciata come una storia d’amore, ma forse i prigionieri hanno a che fare con gli amanti più di quanto si creda. Perché lo sguardo di chi amiamo ci accoglie, Però anche ci racchiude. All’interno di un’immagine che nega per principio ogni altra versione, tutte le altre possibilità di noi. Chi ci ama vede quel che abbiamo esposto andandogli incontro, ma il volto che mostriamo è solo una delle incarnazioni possibili, qualcosa che a un certo punto si è fatto avanti e ha detto: <<Eccomi>>. Qualcos’altro, invece, dentro continua ad urlare. Sono le parti di noi meno visibili, quelle negate per convenienza, tenute a bada per sicurezza, più spesso dimenticate per noncuranza.” (Pag. 65)

C’è infatti un altro grande tema in questa storia, oltre all’amore, la SINCERITÁ. Sincerità sicuramente verso chi ci sta accanto, ma prima di tutto sincerità verso noi stessi. Come dirà Nadia, anzi scriverà, ad Antonio:

“Io sono per i difetti esibizionisti. La sola occasione che abbiamo di stare bene con qualcuno è non mentire su ciò che siamo”. (pag. 121)

Ma chi è Antonio? Antonio è un “amico di penna” immaginario, che Milo inventa per riuscire a sbloccare la situazione con sua moglie: un giorno le scrive una mail fingendosi un altro e di aver sbagliato indirizzo. Dopo diversi giorni lei gli risponde, dando inizio così a una corrispondenza che diventa sempre più fitta. In quelle mail, che diventano via via sempre più intime e intense, entrambi rivelano avvenimenti o tratti personali sconosciuti l’una all’altro.

C’è solo un problema: Milo ha trovato nella scrittura la chiave per arrivare finalmente a Nadia, ma si è intrappolato da solo in una situazione da cui non sa più come uscire, scoprendosi persino geloso di questo Antonio.

Come si dipana la storia fino allo stratagemma delle mail e soprattutto cosa succederà dopo, i lettori dovranno scoprirlo leggendo questo libro davvero intenso.

Intenso, forse, come solo le storie di vita vera possono essere, nella loro semplicità, nella loro crudeltà.

A cura di Sara Zanferrari

 poesiedisaraz.wordpress

 

Matteo Bussola


Matteo Bussola è nato a Verona nel 1971. Ha conseguito la laurea in architettura a Venezia ma poi ha preferito dedicarsi alla carriera di fumettista. Lavora con diverse case editrici di fumetti, italiane e straniere: con Eura Editoriale (oggi Aurea), Star Comics, con le case editrici francesi Soleil e Humanoides Associés. Nel 2011, insieme a Paola Barbato, crea il web-comic “Davvero”, poi pubblicato sotto il marchio Star Comics. Nel 2012 inizia a collaborare con Sergio Bonelli Editore, entrando a far parte dello staff di disegnatori della serie Adam Wild. Tiene una rubrica settimanale su “Robinson” dal titolo Storie alla finestra, e conduce con Federico Taddia un programma settimanale su Radio 24, I padrieterni, sul ruolo dei nuovi padri. Il suo primo libro, Notti in bianco, baci a colazione è pubblicato da Einaudi (2016). Altri libri pubblicati con Einaudi sono: Sono Puri i loro sogni. Lettera a noi genitori sulla scuola (2017), La vita fino a te (2018) e L’invenzione di noi due (2020).

 

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