L’omicidio è denaro




Recensione di Clementina Di Branco


Autore: Petros Markaris

Traduzione: Andrea Di Giorgio

Editore: La nave di Teseo

Genere: poliziesco

Pagine: 330

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. In Grecia nessuno sembra occuparsi dei più poveri, di coloro che sono rimasti ai margini della società. Il vecchio militante di sinistra Lambros Zisis progetta così di far nascere il “movimento dei poveri”, perché la crisi non è finita: nonostante le bugie dei politici che raccontano di una ripresa degli investimenti, il mondo sta cambiando sempre più velocemente – tra il turismo mordi e fuggi che minaccia di svuotare Atene e gli immigrati che cercano in Europa un nuovo futuro – ma a pagare il conto sono sempre gli stessi. Eppure non è l’idealismo del suo vecchio amico Zisis a preoccupare il commissario Kostas Charitos – o almeno, non solo – quanto piuttosto i feroci omicidi di due investitori stranieri, uccisi a coltellate sulle note di una vecchia canzone popolare. Per trovare il colpevole, Charitos dovrà affrontare uno dei casi più difficili della sua carriera, indagando in una Atene sospesa tra speranza e disillusione, tra la bellezza immortale della sua storia e il caos dei nostri tempi.

Recensione

La crisi non è finita né in Grecia né in Europa. Certo non possiede più quella furia distruttiva che ha scardinato il vecchio e rassicurante sistema economico rivelatosi da un momento all’altro solo una grande illusione, ma ha assunto adesso una nuova veste, quella della privazione e della rassegnazione.

Con il nuovo romanzo di Markaris L’omicidio è denaro siamo di nuovo ad Atene, città europea, quindi specchio delle nostre, ma anche città-confine.

In questa indagine il commissario Charitos si muove nella nuova società frutto degli ultimi anni di politiche economiche “lacrime e sangue” che non ha risparmiato nessuno e ha creato uno stuolo di diseredati. Non a caso, punto di forza di questo romanzo è sicuramente la riflessione che l’autore e i suoi personaggi fanno proprio su questo concetto di povertà, non una, ma tante povertà: quella degli anziani, quella degli stranieri e poi ultima in ordine di tempo quella della classe media, dei piccoli commercianti che questo nuovo sistema  ha letteralmente spazzato via.

Il commissario Charitos e l’attivista Zizis, amici di lunga data nonostante storie e idee politiche diverse, accompagnano il lettore tra le strade di Atene, dai quartieri popolari al nuovo centro economico dove la regola per gli investitori è sempre la stessa comprare a basso costo e poi trasformare, scacciando i residenti e privando così la città della sua identità.

In un tempo in cui le grandi ideologie sembrano essere decisamente archiviate un profondo senso di malessere e delusione accompagna i personaggi di Markaris, primo fra tutti Zizis.  

Tuttavia c’è un argine a questo sentimento di impotenza, un “luogo” che non a caso è il simbolo del mondo mediterraneo: la famiglia. Anche qui, il concetto evolve.

Oltre i legami di sangue, la famiglia diventa ritrovo di individui che si prendono cura gli uni degli altri, che lottano insieme quando serve, un luogo aperto. Sia in casa che durante le manifestazioni, i personaggi parlano molto tra loro: si confrontano, si scontrano e si consolano lasciando emergere una cura e un’attenzione che nonostante le difficoltà non viene mai meno e di questi antichi valori il personaggio di Adriana, moglie di Charitos ne è portatrice moderna.

In questo romanzo, il privato del commissario Kostas Charitos si fonde in maniera significativa con il mondo pubblico e quindi politico.

Ma i tempi sono difficili e in un certo senso siamo tutti chiamati a scegliere la nostra parte così come  i personaggi del romanzo.

Mi ripeto: i tempi sono difficili e in questa miseria, purtroppo, trovano spazio molti sentimenti: dalla rivalsa al razzismo. Sfortunatamente per alcuni il passaggio dalla rivendicazione alla violenza è molto breve.

Ecco che quando l’argine è rotto, il commissario Kostas Charitos inizia ad indagare.

 

 

 

Petros Markaris


è nato a Istanbul nel 1937. Ha collaborato con Theo Angelopoulos a diverse sceneggiature, tra cui L’eternità e un giorno, Palma d’oro a Cannes nel 1998. I romanzi con protagonista il commissario Kostas Charitos hanno incontrato un grande successo di lettori. Presso La nave di Teseo ha pubblicato L’assassinio di un immortale (2016), I labirinti di Atene (nuova edizione 2017), Il prezzo dei soldi (2017), La lunga estate calda del commissario Charitos (nuova edizione 2017), Io e il commissario Charitos (nuova edizione 2018), L’università del crimine (2018), Diario di un’eternità. Io e Theo Angelopoulos (2018), La balia (nuova edizione 2019), Il tempo dell’ipocrisia (2019) e L’omicidio è denaro (2020).

 

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