Lontano da casa




Recensione di François Morlupi


Autore: Enrico Pandiani

Editore: Salani

Genere: Noir

Pagine: 400

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. Quando torna a casa dopo una giornata di lavoro, Jasmina Nazeri non può immaginare che ad aspettarla ci siano dei poliziotti. Un uomo di colore è stato ucciso, dicono, era nudo e senza documenti, e forse l’unica in grado di identificarlo è proprio lei, che in quel quartiere di periferia conosce tutti. Il corpo martoriato è riverso a terra in un giardino pubblico, e quando viene girato a faccia in su, la sorpresa è scioccante. In quel volto la ragazza riconosce Taiwo, e anche se non lo vedeva dal tempo in cui hanno avuto una relazione, è certa che non fosse tipo da cattive frequentazioni. Come può essergli capitato un destino tanto orribile? E come si rende giustizia a qualcuno che per la società non esiste?

Recensione

Quando mi hanno chiesto se volevo recensire l’ultima fatica di Enrico Pandiani, ho accettato senza riflettere un solo istante, essendo un fan assoluto della saga Mordenti e degli “italiens”, una delle squadre più riuscite negli ultimi anni nel panorama del noir italiano. Pandiani è il classico autore che tutti gli appassionati del genere dovrebbero conoscere. Sa stenderti con un ko sonante tramite una semplice riga, ma al tempo stesso può risultare sensibile e anche poetico.


Con il suo inconfondibile stile duro ma reale, Pandiani immerge subito il lettore in una Torino periferica, lontana dai riflettori e dalle zone affollate di turisti. Strizzando l’occhio a Maupassant, l’autore dipinge una realtà difficile e poco battuta dove i protagonisti sono tutti degli emarginati: senzatetto, immigrati clandestini, anziani soli e abbandonati o stranieri che sfuggono da paesi in guerra o situazioni politiche instabili. Degli outsider, dunque, e per questo motivo protagonisti assolutamente inconsapevoli di essere parte integrante di un ingranaggio ben più grande dei loro meri destini.


Tutto ruota attorno a Jasmina, una ragazza italiana, di origine iraniana e di etnia Curda immigrata nel capoluogo piemontese. Insegnante di italiano per una classe di stranieri, Jasmina è una donna di carattere e dalle indubbie qualità morali, che nel suo piccolo tenta di aiutare il prossimo e di migliorare la condizione dei suoi alunni. E’ lei la variabile impazzita che nessuno ha previsto e che sarà, suo malgrado, la forza motrice che tenterà di deviare il flusso degli eventi che sembra inarrestabile, privo di morale e spietato nei confronti di tutto e tutti.


Per sua fortuna, Jasmina non sarà sola: sarà accompagnata, in questa indagine che si rivelerà intrisa di colpi di scena, da Pandora, poliziotta che rappresenta la perfetta antitesi della curda. Se Jasmina è bianca per purezza e trasparenza, Pandora è nera per via del suo ostentato razzismo, del suo odio nei confronti del mondo e del suo carattere scontroso e insopportabile. Le due donne non posseggono alcuna vicinanza morale e caratteriale e in una situazione normale, non si saluterebbero nemmeno.

La grandezza di Pandiani sta però nel forzare le situazioni e malgrado le palesi differenze, nascerà una strana affinità tra le due donne che si stupiranno nello scoprire addirittura punti in comune. Questa alchimia avrà come conseguenza la maturazione di entrambe e farà capire loro che esiste un altro punto di vista da cui vedere il mondo circostante. Non per forza giusto o sbagliato, ma da conoscere per poter avere una visione meno parziale degli eventi.

Il duo funziona a meraviglia e questo confronto tra due visioni opposte del mondo aiuterà il lettore a divorare una storia accattivante e frenetica, dove lo stile di scrittura, moderno, senza pause e con molti dialoghi, lo immergerà facilmente nella testa dei protagonisti. E’ proprio su questo punto che l’autore mostra il suo asso nella manica: Pandiani è maestro nel dipingere una profonda introspezione in ognuno dei suoi personaggi, palesandone pregi e difetti in maniera plausibile e sagace.

Uno splendido mosaico composto da tasselli eterogenei e umanamente imperfetti. Tutti i protagonisti si riveleranno, dopo aver descritto sapientemente le loro motivazioni e il loro passato, né bianchi né neri, ma grigi. Non rappresentano in nulla i protagonisti hollywoodiani, anzi la loro quotidianità e i loro problemi risulteranno credibili alla maggior parte dei lettori. Sono in fondo soltanto delle pedine di un sistema attuale che è indifferente al loro dolore e li sfrutta senza alcuna remora, privilegiando l’apparire all’essere.

L’inchiesta funziona e il meccanismo risulta perfettamente oliato. Sarebbe però riduttivo classificare “Lontano da casa” soltanto come un poliziesco poiché, come avrete capito, la trama è anche una scusa per poter raccontare altro e descrivere una società italiana che piano piano si sta imbarbarendo e sfociando in un razzismo latente che non le appartiene. Lontano da casa è un inno alla multiculturalità, alla ricchezza che solo la diversità di nazionalità può apportare per migliorare un paese vecchio, arroccato troppo spesso sul monte del passato e dei confini nazionali. Pandiani non ha la presunzione di offrire risposte, ma pone interrogativi che non possono lasciare indifferente il lettore.

Sebbene il romanzo sia ambientato a Torino e Pandiani dimostra tutto il suo amore per la città, descrivendone vie, mezzi di trasporto e altro (digressioni che chi abita a Torino apprezzerà senz’altro), il suo è un messaggio universale che ben si adatta a qualsiasi grande città cosmopolita italiana, abbracciando tutti i contenuti descritti.

Un grand livre est un livre où l’on peut mettre beaucoup de choses.” sosteneva il filosofo francese Joseph Joubert.

Il libro di Pandiani, di tematiche affrontate, ne ha da vendere e per questo motivo può essere già considerato a tutti gli effetti, uno dei migliori noir del 2021

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Enrico Pandiani 


Inizia ad esprimere il suo talento di narratore fin da bambino, disegnando fumetti. Poi grafico e disegnatore, scrive la saga “Les Italiens”, i cui protagonisti sono una squadra di poliziotti parigini e il Commissario Mordenti: Les Italiens è del 2009, Troppo Piombo del 2010 e Lezioni di tenebra del 2011. I primi tre episodi sono stati pubblicati per Instar Libri, mentre Pessime scuse per un massacro, quarto capitolo della saga, è uscito per i tipi Rizzoli nel 2012. Da segnalare anche La donna di troppo (Rizzoli, 2013), con la quale Pandiani ha inaugurato una nuova serie gialla ambientata nella sua città. Del 2014 e sempre per lo stesso editore è I semi del male, raccolta di racconti noir scritta a sei mani: oltre allo stesso Pandiani, vi sono storie di Carlo Bonini, Sandrone Dazieri, Giancarlo De Cataldo, Marcello Fois e Bruno Morchio. Tra i suoi romanzi più recenti ricordiamo: Più sporco della neve (2015), Una pistola come la tua (2016), Un giorno di festa. Un romanzo de «Les Italiens» (2017), Polvere(2018) Ragione da vendere (2019).

 

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