Lontano dalla verità




 

 

Lontano dalla verità


 

 

(In lingua originale)

(recensione di Maria Sole Bramanti)

Autore: Linwood Barclay

Editore TimeCrime

Traduzione: Alessandro Caricato e Elena De Giorgi

Pagine: 512

Genere: thriller

Anno di pubblicazione: 2017
Crudo, perverso, decadente. Qui siamo di fronte a un page-turner con i controfiocchi!

Faccio una premessa: questo è il secondo capitolo della serie “Promise Falls” e, nonostante io non abbia letto il primo, sono riuscita a godermelo pienamente, perché l’autore è bravo a colmare le lacune di noi ‘nuovi lettori’. Mentirei se vi dicessi che è autoconclusivo, perché alcuni misteri restano in sospeso.

Solitamente non amo questi finali / non finali, perché sembra che l’autore aggiunga cose solo per farti comprare il prossimo libro… ecco, non è proprio questo il caso. Qui non c’è niente di forzato; è che i protagonisti, i segreti e le ombre sono tanti, e sarebbe stato impossibile comprimerli in un unico libro!

Detto questo, tutto prende avvio da uno schermo cinematografico che crolla sull’inerme pubblico, uccidendo quattro persone. Già dalle prime pagine si capisce che stiamo per leggere la storia di una cittadina della provincia americana che dietro le ridenti facciate nasconde tanti segreti, comportamenti perversi, errori che i vari protagonisti si portano dentro come ombre che oscurano il loro futuro. E anche chi, come David Harwood si è rifugiato lì alla ricerca di un posto in cui ripartire, dovrà scontrarsi con una realtà ben diversa da quella che si aspettava di trovare.

Piano piano, quelle morti che sembrano scollegate trovano un filo comune; il detective Barry Duckworth si avvicina a svelare quella trama inquietante che ci costringe a leggere senza sosta.

“Mi faceva sentire…onnipotente. Capace di tutto. Ce ne infischiavamo delle regole. Gli altri esistevano solo per il nostro piacere”

Le incertezze conducono alla perversione, al rimorso, alla paura, in un’America ancora schiacciata dal ricordo dell’11 settembre. Tra tutti, due sono i personaggi che mi hanno colpito particolarmente: l’ex sindaco Randall Finley, un individuo che ci viene presentato come il più insopportabile, viscido, arrivista, corrotto, sporco… e poi rivela un lato nascosto che per una volta è meno subdolo delle apparenze. E Cal Weaver, l’investigatore privato dal passato difficile, che ci racconta in prima persona una parte della storia.

Insomma, una bella scoperta, per me che non conoscevo questo autore; una grande conferma, per chi lo conosceva già.

L’AUTORE – Linwood Barclay è nato nel 1955 in Connecticut, ma da bambino si è trasferito in Canada con la famiglia. È molto giovane quando scopre il suo interesse per le detective stories, anche ispirato da Ross Macdonald, famoso autore canadese che gli dedicherà un libro dicendo “A Linwood, che un giorno, spero, scriverà meglio di me”. Dopo la laurea in letteratura, lavora come giornalista e pubblica alcuni libri nel Regno Unito. Il vero successo arriva nel 2007, con “No time for goodbye” (“Senza dirsi addio”, Piemme, 2010), che gli permette di lasciare il giornalismo per dedicarsi completamente alla scrittura. Finalista dei Crime Thriller Awards in Inghilterra con “Trust your eyes” (inedito in Italia), da cui dovrebbe essere tratto un film (il progetto è partito nel 2012, ma attualmente non è ancora stato completato). Con Il vicino di casa (Piemme, 2010), ha vinto l’Arthur Ellis Award (il principale premio riservato ai thriller in Canada).