L’università del Crimine




Recensione di Costantino Giordano


Autore: Petros Markaris

Editore: La nave di Teseo

Traduzione: Andrea Di Gregorio

Genere: Thriller-Giallo

Pagine: 333

Anno di pubblicazione: 2018

SINOSSI
Una notizia improvvisa scuote il commissariato di Kostas Charitos: il direttore Ghikas va in pensione e lascia proprio a Charitos il comando temporaneo della Centrale di polizia di Atene. Ma il commissario più famoso di Grecia non ha tempo di festeggiare la promozione. Viene infatti ucciso il ministro per le Riforme: nella rivendicazione si legge che il politico, già stimato professore universitario, è stato ucciso perché ha tradito la sua missione di docente per fare carriera politica, venendo così meno ai suoi doveri verso gli studenti. L’aria in città è tesa, ma Charitos e l’amata moglie Adriana assaporano una nuova felicità perché la figlia Caterina li renderà presto nonni, così si rilassano frequentando tre nuove amiche dalla simpatia irresistibile, conosciute durante una vacanza in Epiro. Qualche giorno dopo viene ucciso con un’iniezione letale un altro ministro, ex docente anch’egli. Quando spunta il cadavere di un terzo professore, la situazione sembra andare fuori controllo: il governo chiede un’immediata svolta alle indagini che, tuttavia, continuano a brancolare nel buio. Kostas Charitos deve abituarsi in fretta alle responsabilità del suo nuovo ruolo per venire a capo di un intrigo tra politica e università che lo vede coinvolto in prima persona, un gioco pericoloso in cui nulla è come appare. Un’inchiesta mozzafiato per il ritorno del Maigret greco in forma smagliante: divertente, ironico, implacabile con i colpevoli.

Come sempre Markaris, con i suoi romanzi alla Andrea Camilleri e alla Valerio Varesi, ci conferma che, i “classici” gialli-polizieschi, non potranno mai tramontare.

Con il suo personaggio principale, il commissario Kostas Charitos, Markaris ci guida per mano alla scoperta di paesaggi meravigliosi della Grecia e delle realtà socio-culturali della stessa, descrivendo pietanze tipiche della tradizione e raccontando il caos che regna a livello politico, universitario e sociale.

Il commissario Charitos, diventa subito simpatico al lettore, grazie ai modi di fare garbati, alla semplicità e al carattere leggero che, anche nei momenti di difficoltà, non lo abbandona mai.

“L’Università del Crimine” di Markaris, dunque, attraverso l’indagine seguita dal commissario Charitos, vuole mettere in evidenza tutti i limiti della società di oggi, cercando di evidenziare la leggerezza con la quale vengono prese alcune decisioni e la mancanza di un ideale che, nei tempi passati, ha fatto sì che la Grecia diventasse la patria della cultura mondiale. È proprio questa nostalgia che guida la mano dell’assassino a compiere delitti contro persone che, questo ideale, lo hanno perso per cercare fama e gloria nel mondo della politica.

L’indagine inizialmente, come in ogni buon giallo, sembra essere irrisolvibile: troppi buchi, troppe incertezze aumentate dall’omertà che regna sia negli ambienti universitari che politici.

Quando un’indagine riguarda il mondo politico è difficile muoversi in piena autonomia, ed è proprio questa mancanza di libertà che condiziona buona parte della storia.

La lettura è fluida e il lettore si immerge a pieno nelle indagini, inizia a chiedersi quale possa essere l’elemento che darà la possibilità al commissario di sciogliere la matassa e risolvere il caso.

È proprio l’affetto che il lettore acquisisce nei confronti del protagonista a far sì che non ci si stacchi neanche un attimo dalla lettura, poiché si vuole sapere se, alla fine, il tutto verrà risolto e il protagonista principale ne uscirà vittorioso.

Un giallo ben costruito, con tutti gli elementi necessari per creare il giusto mix di suspense, mistero e curiosità. Una lettura piacevole in grado di intrattenere il lettore fino all’ultima pagina e dargli anche la possibilità di realizzare che, spesso, per problemi che sembrano irrisolvibili, la risposta è sempre a portata di mano ma mai realmente visibile ai nostri occhi.

Petros Markaris


Petros Markaris: è nato a Istanbul nel 1937 da padre armeno e da madre greca. Facendo parte della minoranza armena per parte di padre, per molti anni non ebbe alcuna cittadinanza; nel 1974 prese la cittadinanza greca, dopo che vi si fu stabilito nel 1964 ad Atene.

 

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