L’uomo della sabbia




Recensione di Loredana Cescutti


Autore: Lars Kepler

Traduzione: Carmen Giorgetti Cima

Editore: Longanesi

Serie: Joona Linna #4

Genere: Thriller

Pagine: 524 p., R

Anno di pubblicazione: 2012

Sinossi. Nel cuore di una notte d’inverno in cui la neve ricopre interamente Stoccolma, un ragazzo cammina lungo i binari di un ponte ferroviario sospeso sul ghiaccio, in direzione del centro. Perde sangue da una mano ed è in gravissimo stato di shock: nel suo delirio febbricitante, parla di un misterioso uomo della sabbia. Il ragazzo si chiama Mikael e risulta scomparso da dodici anni. Da sette è stato ufficialmente dichiarato morto. All’epoca dei fatti, dopo lunghe ricerche, tutti hanno preferito credere che Mikael fosse annegato insieme alla sorellina, Felicia, scomparsa lo stesso giorno, sebbene i corpi non siano mai stati trovati. Tutti tranne il commissario Joona Linna. Lui ha sempre saputo che i due fratelli sono tra le numerose vittime del più spietato serial killer svedese, Jurek Walter, l’uomo che lui stesso ha catturato anni prima. Da allora Jurek Walter è detenuto in regime di isolamento nell’unità di massima sicurezza dell’ospedale psichiatrico Löwenströmska. Non può parlare con nessuno ed è costantemente sedato, ma niente riesce a domarlo. Il male che abita in lui è animato da una furia incontrollabile. Con il ritorno di Mikael, però, tutto cambia. Nessun caso può considerarsi chiuso. E Felicia potrebbe essere ancora viva… L’unico a sapere la verità è Walter, l’unico uomo forse in grado di essere più pericoloso dietro le sbarre che da libero. Qualcuno deve introdursi nell’ospedale e conquistarsi la fiducia del serial killer, sperando di indurlo a parlare. E, soprattutto, sperando di sopravvivergli…

Recensione

Da dove si chiudeLa testimone del fuoco riparteL’uomo della sabbia” con un salto nel passato ma subito anche nel presente, mettendoci davanti a un personaggio di cui più volte si è letto il nome e se ne è percepita la presenza pur non essendo parte pregnante delle storie passate, mi riferisco a Jurek Walter. Talmente enigmatico, criptico e misterioso ma allo stesso tempo così magnetico, coinvolgente ef empatico da riuscire a farci scordare in più momenti quanto sia stato e forse lo sia ancora effettivamente elevato il suo grado di pericolosità.

Una figura, prima di “La testimone del fuoco”, solamente accennata, poiché protagonista di un caso dove volente o nolente Joona è finito sotto i riflettori come colui che lo ha fatto andare in carcere. Reo di gesta folli e truci e per questo, sistemato con un TSO nel livello di massima sicurezza di un ospedale psichiatrico criminale condannato all’isolamento a vita.

La ricomparsa di un ragazzo che si pensava ormai morto da dodici anni, quando la vita di molte persone aveva già subito gravi cambiamenti, crea un caos inimmaginabile e cambia le carte in tavola dell’eterna partita fra bene e male, dal momento che Jurek per la Svezia rappresenta l’incubo più grande e malvagio che si sia visto negli ultimi anni e che con il suo isolamento, si credeva di aver neutralizzato per sempre.

Un tarlo che negli ultimi dodici anni ha consumato Joona Linna giorno dopo giorno…

… e purtroppo il mostro più temuto ora va affrontato di nuovo per poter mettere un punto definitivo su tutta questa storia!

Per sperare di poter vincere, questa volta ci sarà un’unica possibilità senza spazio per errori, anche perché la posta in palio sarà la vita di molte persone. Il piano richiederà astuzia, freddezza e un’attenzione scrupolosissima ma soprattutto grande autocontrollo: sì, perché per contrastare questa creatura orribile qualcuno dovrà accettare di scendere nella gabbia del leone da solo o quasi, senza mostrare di averne paura e, accettare di mettere a nudo una parte di sé e della propria vita, perché con Jurek non si mente. Lui è capace di leggerti dentro, di spronarti a raccontare cose che non vorresti mai dire ed è un manipolatore talmente abile da indurti a fare ciò che non faresti mai.

Lui potrebbe strapparti l’anima e non solo.

Proprio per tutti questi motivi la missione sarà segretissima e al di là della mini task force creata per lo scopo, neanche dentro all’ospedale saranno messi al corrente dell’operazione di polizia. E così dopo dodici anni nei quali Jurek Walter è stato l’unico ospite dei sotterranei, fra i due nuovi pazienti in arrivo alla clinica, ci sarà Saga Bauer della Sapo. Una donna dai capelli biondissimi che a prima vista sembra una fata, ma che sa difendersi con le mani ed è abilissima negli interrogatori ed è per Joona quasi una sorella.

“Ti ricorderai le regole?” le chiede sottovoce. “Parlare poco e a frasi brevi, e attenermi alla verità.” “In realtà ci sarebbe anche un’altra regola”, dice Joona. “Forse è soggettivo, ma Samuel diceva che non si deve mai parlare dei propri genitori.”

Per lei questa sarà la missione più difficile di sempre, perché per riuscirci si ritroverà costretta a rivivere una parte della sua infanzia che prepotentemente riaffiorerà anche se lei vorrebbe tenerla rinchiusa in un angolino della sua mente. Momenti dolorosi che l’hanno segnata profondamente e che fino ad ora aveva congelato nella sua testa, ma che sicuramente hanno condizionato le sue scelte.

A seguito dell’abilità manipolativa di questo personaggio e i farmaci che le verranno dati come prescritto dal medico responsabile, Saga rischierà di essere schiacciata violentemente dal peso dei ricordi e per riuscire a ritrovare obiettività e sanità mentale dovrà ricorrere a tutta la sua tenacia e determinazione, oltre a tenere sempre a mente i preziosi consigli di Joona.

“Jurek farà di tutto per evadere”, dice Joona con la sua voce profonda. “Tu non devi permetterlo. Per me sei come una sorella, Saga, ma è meglio se muori piuttosto che lasciar accadere una cosa del genere.”

Senso di claustrofobia e assenza di libertà personali la faranno da padroni nei pezzi ambientati nei sotterranei dell’ospedale. Essere rinchiusi senza avere la possibilità di un contatto con l’esterno, senza alcun tipo di diritto, come persone annullate, che non esistono, invisibili. Persone che come unica compagnia si ritroveranno accerchiate dalle proprie ossessioni e follie.

I capitoli finali saranno costellati da una suspense incredibile e da colpi di scena infiniti.

Con il libro precedente il rapporto fra lettore e commissario era diventato talmente forte da riuscire a percepirne il dolore e avvertire un senso di vicinanza profonda per un uomo che di fatto ha perso tutto nel peggiore dei modi. O almeno, io la pensavo così, prima di proseguire con questo quarto libro.

Ma dopo aver iniziato il viaggio nei ricordi con un passato che già mi aveva colpita come un pugno nello stomaco in precedenza, qui si va molto più a fondo, alle radici di ciò che ha portato a far sì che ogni fatto abbia dato adito a una serie di conseguenze sempre più gravi, come nel gioco del domino del male. Una storia, se vogliamo, scritta ancora prima che Joona e anche altri attori coinvolti nascessero, che giorno dopo giorno si è arricchita sempre più per poi giungere, a quello che forse sarà un epilogo definitivo, duro, violento, lacerante e di estrema sofferenza per molti.

Sia Joona che Saga si ritroveranno ad un passo dal baratro e dalla morte ma a pagarne il prezzo più alto sarà sicuramente di nuovo lui. La vita nei suoi confronti, ancora una volta si dimostrerà egoista e il suo cuore questa volta, potrebbe uscirne spaccato in maniera definitiva e arrivato a questo punto, potrebbe scegliere di lasciarsi cadere in un abisso senza fine decidendo di non riemergerne più.

I suoi occhi smetteranno di brillare e si chiuderanno al mondo.

Giunta al quarto libro che racconta di questo personaggio così autentico, posso dire che ormai Joona sia quasi “un amico virtuale” per come ogni sua storia mi travolga a tal punto da arrivare a soffrire insieme a lui, a gioire e a rimanere in trepidante stato d’ansia quando c’è il rischio che qualcosa di brutto stia per capitargli.

Ma se Joona Linna è così, il merito è dei due scrittori che raccontano di lui sotto lo pseudonimo di Lars Kepler e che lo hanno fatto crescere nel tempo fino a dargli un’anima che seppur nella finzione come lo può essere un libro, appare autentica dando al lettore l’impressione di ascoltare la storia di una persona a noi vicina.

Grazie per questa nuova avventura al cardiopalma.

“Tutti i suoi ricordi sono come ghiaccio frantumato nell’acqua nera.”

Vivere o morire Jonna? Ora dovrai scegliere.

Buona lettura!

Lars Kepler


Lars Kepler: Lars Kepler è lo pseudonimo di Alexander Ahndoril e Alexandra Coelho Ahndoril (Helsingborg, 1966), coppia di scrittori svedesi che hanno deciso di unire il loro talento di autori in un genere diverso dal proprio. Proprio per mantenere la separazione tra la loro nuova avventura e le rispettive carriere, utilizzarono lo pseudonimo Lars Kepler per firmare, nel 2010, il loro esordio: “L’ipnotista”, un best seller che in Italia vende oltre 200.000 copie, superando la trilogia di Larsson. Da allora, con cadenza quasi annuale, i coniugi Ahndoril pubblicano diversi capitoli della serie con protagonista il commissario Joona Linna.

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