L’uomo dello specchio




Recensione di Laura Salvadori


Autore: Lars Kepler

Editore: Longanesi

Traduzione: Andrea Berardini

Genere: thriller

Pagine: 552

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Una ragazza è stata uccisa nel parco giochi di un quartiere residenziale di Stoccolma, in piena notte. Sulla scena del crimine restano i chiari segni di un’esecuzione in piena regola. Ma chi può aver voluto infliggerle una morte così spettacolare e crudele? Se lo chiede il commissario Joona Linna mentre scopre che la vittima era sparita nel nulla un pomeriggio di cinque anni prima, e da allora non si era più saputo nulla di lei. Joona deve ricucire i pezzi di questa storia dai contorni sempre più inquietanti, trovare il colpevole e consegnarlo alla giustizia il prima possibile. Ma come fare? Da dove partire se nessuno sa, nessuno ha visto? Eppure qualcuno deve avere visto, qualcuno che forse non vuole parlare o non riesce a parlare. Qualcuno che per qualche oscuro motivo dev’essere aiutato a ricordare, perché il segreto è imprigionato nel buio della sua mente. Ed è per questo che Joona, bloccato in un labirinto di specchi, decide di infrangere ancora una volta le regole della polizia. Perché sa di non avere altra scelta, deve ricorrere all’aiuto di un professionista che in passato gli ha fornito la chiave per arrivare alla verità: il dottor Erik Maria Bark, meglio conosciuto come l’Ipnotista… Teso, veloce, beffardo. L’uomo dello specchio è il nuovo attesissimo romanzo della coppia più amata del thriller scandinavo.

Recensione

Per me è davvero impensabile non precipitarmi a leggere le nuove indagini di Joona Linna, poliziotto affascinante e tormentato, con il cuore e l’anima dolorosamente spaccati tra il lavoro, del quale non può fare a meno, e la famiglia, che ha già pesantemente sacrificato in passato, allontanandola da sé, una frattura mai risarcita.

Joona si porta dietro questo alone di mesta rassegnazione. E’ un uomo i cui gesti non sono mai eccessivi. Un uomo che appare pacato e misurato ma al cui interno si agita un coacervo di sentimenti potenti e difficili da tenere a bada. Joona ha avuto un’esistenza crudele ma non si è mai tirato indietro davanti alle sfide. I suoi tormenti si concentrano su un solo nome, Jurek Walter, terribile serial killer, uomo demoniaco che sa come annientare il prossimo, senza ucciderlo, ma dandogli la morte da dentro, distruggendo ogni suo affetto e ogni sua certezza. Ma Jurek è morto, come sappiamo dal precedente romanzo della serie (Lazarus). Morto per la seconda volta.

In questo romanzo ho ritrovato tutti gli elementi che fanno di questa serie un must del thriller scandinavo. Mistero, adrenalina, suspense, tachicardica ossessione di arrivare in fondo alle pagine.

Leggo con il cuore in subbuglio. Leggo e non smetto, mi è impossibile staccarmi dal romanzo.

Diciamo che vivo sulla mia pelle la stessa identica ossessione che anima il cuore di Joona, in una simbiosi pericolosa e ottenebrante.

Vi dico subito che per assaporare a pieno il romanzo bisogna avere letto i precedenti. Se non si conosce il passato di Joona è difficile entrare a pieno nel personaggio, perdendo quindi una parte del pathos che scaturisce dalla lettura.

Detto questo, vi propino le mie impressioni sul romanzo:

Primo punto: la trama è bellissima. Un congegno perfetto! Di fronte all’omicidio, che è il fulcro della storia, Kepler costruisce diversi piani narrativi che poi convergono nel finale. Non dimentica mai, inoltre, di approfondire pensieri, azioni, sofferenze delle vittime, che non sono mai mute, ridotti a cadaveri senza ricordi, ma parte attiva delle storia. Le trame di Kepler ricomprendono sempre l’aspetto umano dei carnefici, il cui passato non viene mai tralasciato, ma è sempre il motore che causa le loro aberrazioni.

Secondo punto:  Kepler, in tutti i suoi romanzi, focalizza meravigliosamente il lato psicologico dei personaggi. Lo tratteggia, ne approfondisce gli aspetti, ne evidenzia i lati oscuri. Affonda la lama nelle psicosi umane, ne sviscera le cause, profondendo nella descrizione dei traumi che le hanno provocate un’energia fuori dal comune.

Terzo punto: la scrittura di Kepler riesce sempre a trasudare angoscia, paura, follia ma anche amore, passione e urgenza di giustizia. L’uso del tempo presente, che porta il lettore al centro della scena, la brillante contestualizzazione degli avvenimenti, la percezione dei pensieri dei personaggi che ci permette di entrare nella loro intimità e di provare, nei loro confronti, un novero di sentimenti che finiscono per coinvolgerci emotivamente e per trascinarci nel vortice della storia.

Ultimo ma non per importanza. Lui, Joona Linna. Un personaggio che è impossibile non amare. Un poliziotto imponente, muscoloso, dai biondi capelli a spazzola. Un uomo capace di amare profondamente, piegato dai mostri che il suo lavoro ha instillato nella sua anima. Joona, che conosce gli artigli dell’ossessione, che affronta ogni giorno le aberrazione dell’animo umano, che ha rinunciato alla sua famiglia per proteggerla. Che non può lasciare che la morte rimanga impunita, a qualsiasi costo.

Come sempre, nell’epilogo, l’autore ci lancia un’esca, che prontamente finiamo per addentare. I suoi romanzi finiscono sempre con una certa distensione dovuta alla felice soluzione del caso. Ma è una tregua effimera, perché nell’ultima pagina Kepler affonda il coltello dove la carne è più delicata e sensibile. E’ vero, l’autore colpisce sempre nello stesso punto, ma è la parte del corpo che fa più male, ve lo garantisco!

E se analizziamo la capacità di suscitare curiosità nel lettore, beh, allora non possiamo che ammettere che Kepler fa sempre centro.

La speranza è l’autore si sia già messo al lavoro alla prossima puntata. E che faccia in fretta!

 

 

Lars Kepler


Lars Kepler è lo pseudonimo di Alexander Ahndoril e Alexandra Coelho Ahndoril (Helsingborg, 1966), coppia di scrittori svedesi che hanno deciso di unire il loro talento di autori in un genere diverso dal proprio. Proprio per mantenere la separazione tra la loro nuova avventura e le rispettive carriere, utilizzarono lo pseudonimo Lars Kepler per firmare, nel 2010, il loro esordio: “L’ipnotista”, un best seller che in Italia vende oltre 200.000 copie, superando la trilogia di Larsson e che ha inaugurato la fortunata e amatissima serie di romanzi con protagonista l’ispettore Jonna Linna, tutti pubblicati da Longanesi: “L’esecutore” (2010), “La testimone del fuoco” (2012), “L’uomo della sabbia” (2013), Nella mente dell’ipnotista” (2015), “Il cacciatore silenzioso” (2016). Sempre presso Longanesi è uscito “Il porto delle anime (2015) e “Lazarus” nel 2019.

 

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