Monte Cinque




Recensione di Cristina Bruno


Autore: Paulo Coelho

Traduzione: Rita Desti

Editore: La nave di Teseo

Genere: Narrativa religiosa

Pagine: 250

Anno di pubblicazione: 2018

Sinossi. Per gli abitanti di Akbar, nell’antico Libano, il Monte Cinque è un luogo inaccessibile, abitato dagli dèi che governano i loro destini. Quando, per sfuggire alla persecuzione della regina Gezabele, il profeta Elia è costretto a lasciare Israele, un angelo gli svela che la strada della sua salvezza – l’arduo cammino verso la realizzazione e la santità – conduce proprio nella città fenicia. In questo mondo straniero, turbato da superstizioni, conflitti religiosi e tradizioni immutabili, il profeta viene accolto da una donna caritatevole, ma deve affrontare i pregiudizi della comunità. Mentre l’esercito assiro preme sotto le spesse mura di pietra di Akbar, il Signore ha ordinato tremende prove per Elia, che dovrà affrontare il Monte Cinque e i suoi demoni. Si può davvero accettare la morte dell’amata in nome della fede? Quale prezzo si deve pagare perché trionfino la giustizia e la verità? Un romanzo sull’amore e la fiducia, che esplora fino a che punto possiamo guidare il nostro destino, quando l’inevitabile arriva nelle nostre vite.

Recensione

La Nave di Teseo ripropone il testo di Coelho edito da Bompiani nel 1998, un testo sempre attuale che tratta temi con i quali ciascuno di noi, prima o poi, è destinato a confrontarsi.

La storia biblica del profeta Elia viene raccontata minuziosamente scavando nel profondo delle emozioni umane, cercando di dare una risposta ai quesiti fondamentali dell’esistenza: Chi sono io? Esiste Dio? E cosa pretende da me? Perché Dio permette che si verifichino tante atrocità?

Elia scopre giovanissimo la sua vocazione di profeta, chiamato da Dio a riportare Israele alla vera fede. Costretto a fuggire nel vicino Libano nella citta di Akbar, trova rifugio presso la dimora di una donna vedova e con un figlio che diverranno la sua famiglia. Giorno dopo giorno Elia inizia a far parte attiva della comunità, superando la diffidenza iniziale degli abitanti, e capisce di amare la donna che l’ha accolto. L’invasione degli Assiri e la distruzione di Akbar mettono a dura prova la sua fede. Elia non riesce più a sentire la voce di Dio, non riesce a capire cosa Dio voglia da lui, quale cammino debba intraprendere. Inizia così una battaglia contro il Signore, come quella ingaggiata da Giacobbe, e che lo vedrà alla fine raggiungere la consapevolezza del proprio destino.

“Chi non compie alcuna scelta, agli occhi del Signore muore, anche se continua a respirare e a camminare per le strade.”

Rivela a Elia l’Angelo, un messaggero cieco, come quello descritto da Walter Benjamin nel suo “Angelus Novus”. L’uomo deve saper scegliere e saper affrontare l’inevitabile perché “tutto ha la sua ragione di essere”. E proprio l’accettazione dell’inevitabile è la chiave di lettura del libro: solo chi riesce a vedere la sconfitta e il dolore come una indicazione per trovare la strada giusta è destinato alla salvezza. La dimensione dell’ineluttabilità risulta così essere terribilmente simile a quella dell’Ananche greca, il Fato che tutto presiede e al quale persino gli dei dell’Olimpo devono sottostare. L’Uomo è, per Coelho, parte di un disegno complesso e il suo cammino è denso di prove da superare, tanto più difficili se egli è un prescelto.

In questo contesto il Monte Cinque, il monte sacro ai Fenici dove albergano le loro divinità, rappresenta il luogo in cui salire per prendere le distanze dal mondo e guardare alla propria esistenza con il necessario distacco. È un luogo di meditazione, di preghiera, ma anche di rivelazione.

Come si vede gli spunti di riflessione offerti dall’autore sono davvero tanti, condensati in poche pagine. Oltre a quelli già accennati, credo sia doveroso soffermarsi su un altro: l’invenzione dell’alfabeto. I Fenici hanno il merito di aver associato un simbolo a un suono, rendendo accessibile la scrittura a un’ampia fetta di popolazione. L’autore sottolinea che il passaggio dall’ideogramma all’alfabeto ha costituito un passo fondamentale nella Storia dell’Umanità. Infatti togliendo la sacralità alla scrittura, appannaggio di una casta sacerdotale, ha reso il sapere virtualmente alla portata di tutti e ha dato la possibilità di tramandarlo di generazione in generazione rafforzando il senso della memoria.

La lettura del testo di Coelho scorre via leggera, nonostante i temi proposti non siano facili da trattare.

È un bell’invito alla riflessione e a riconsiderare la propria vita sotto un’altra luce.

A cura di Cristina Bruno

fabulaeintreccio.blogspot.com

Paulo Coehlo


Paulo Coelho è nato in Brasile, a Rio de Janeiro nel 1947 e viene ritenuto uno degli autori di spicco nella letteratura mondiale. I suoi libri sono pubblicati in più di 170 paesi e tradotti in 81 lingue. Ha ricevuto numerosi premi internazionali e nel 2007 è stato nominato Messaggero di Pace delle Nazioni Unite. Tra le sue numerose opere ricordiamo “L’Alchimista” (1995), “Il Cammino di Santiago” (2001), “Il manoscritto ritrovato ad Accra” (2012), “Hippie” (2018).