Mr. Breakfast




Recensione di Roberto Forconi


Autore: Jonathan Carroll

Traduttore: Stefano A. Cresti

Editore: La Corte Edizioni

Genere: Narrativa Americana/Fantasy

Pagine: 269

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Cosa faresti se potessi tornare a un preciso momento della tua vita e cambiarla facendo una scelta totalmente diversa? Saresti curioso di sapere come andrebbe a finire? A Graham Patterson, protagonista del nuovo romanzo di Jonathan Carroll, viene data proprio questa possibilità. Dopo aver tentato di sfondare come comico in tutti modi e dopo aver anche rotto una lunga e importante relazione, Graham decide di mollare tutto e partire per raggiungere il fratello dall’altra parte del Paese e cambiare completamente vita. Ma quando la sua auto si rompe improvvisamente in una sperduta città del North Carolina e s’imbatte in un enigmatico e affascinante negozio di tatuaggi, Graham, deliziato dall’abilità artistica della proprietaria, decide di farsene uno. È lui stesso a sceglierlo: è il particolare tatuaggio della Colazione. Da questo momento in avanti Graham Patterson non sarà più un semplice comico sulla via del declino, né un uomo che deve decidere se sposare la sua compagna di cui è profondamente innamorato, né il grande fotografo di fama mondiale che tutti conoscono e ammirano per la celebre immagine raffigurante il Mr. Breakfast. Da questo momento Graham Patterson guadagnerà la possibilità di viaggiare in tre vite diverse, fino ad arrivare poi a sceglierne una, quella definitiva. A che prezzo, però? E come scegliere tra la fama e l’amore?

Recensione

Il potere di una scelta implica molte contraddizioni e tante varianti che sovvertono l’ordine naturale delle cose. Eppure, Graham Patterson vorrebbe tutto fuorché essere in quel momento della vita in cui si apre uno spiraglio che potrebbe variare di molto la sua esistenza.

Non ci sono regole scritte per quello che sta vivendo, così come non ci sono legami solidi che lo incollano alla città in cui vive, specie in un momento fragile e sfortunato in cui non ha relazioni stabili e solo sogni infranti.

Graham Patterson non è solo in balia degli eventi che si sono creati lungo la strana del destino; accanto a lui, numerosi personaggi dalla fama impalpabile, amori inossidabili e irraggiungibili e la possibilità di vivere tre vite differenti lo affiancano, lo influenzano, lo cambiano profondamente.

Ed è qui che lo scrittore sceglie la via intimista per descrivere ansie e amori di un protagonista così ancorato nel reale tanto da potersi sostituire nel presente in ognuno di noi. Carroll colpisce nelle profondità dell’animo con dei passaggi sottili che dedicano spazio a quell’apparente ironia che tramuta in nostalgia gli ambienti e i personaggi con cui facciamo conoscenza nel libro.

C’è spazio per il grande amore che Carroll insegue in tutta la sua “Grande Opera” e lo fa riflettendo su quanto un semplice uomo possa davvero scegliere quale sia la via giusta da percorrere, attraverso rinunce e piaceri. Graham Patterson è eroe e antieroe del racconto, un Ulisse omeriano che intraprende un viaggio che lo porterà molto lontano da casa sua con incontri al limite dell’impossibile volto a ritrovare una nuova vita e un fratello che vive lontano.

Un libro sicuramente da leggere, non la bibbia di Carroll, lontano da quel capolavoro che è “Il Paese delle Pazze Risate” ma che conserva quello spirito rurale e provinciale americano contornato da quel pizzico di magia che ricalca la struttura dei romanzi di Neil Gaiman.

Leggere questo libro è come viaggiare accanto a Graham, respirare nuova linfa, raccontare al mondo che certe cose possono succedere veramente, chiudendo gli occhi, volando attraverso il tempo. Tra la realtà e il sogno, lo stupore e l’amore per la vita; forse Carroll giunto ormai alla sua 71 primavera scrive uno dei libri più personali che trasmette al lettore un grande insegnamento che è quello di vivere e inseguire la felicità.

E se un giorno la nostra macchina si fermasse improvvisamente nel bel mezzo del nulla, ci sentiremo un po’ Graham Patterson, ma anche come quell’ape che sta dentro lo stomaco di una rana, dentro lo stomaco di un falco, dentro lo stomaco di un leone, pronti a prendere una via alternativa che mai avevamo considerato.

Miraggio o fantasia?

No, semplicemente un tatuaggio di una “colazione” in una storia d’amore e di riscossa.

 

 

Jonathan Carroll


Figlio d’arte, nasce a New York nel 1949, da uno sceneggiatore e da un’attrice. 
Si laurea con lode presso la Rutgers University nel 1971. Nello stesso anno sposa l’artista Beverly Schreiner e nel 1974 si trasferisce a Vienna per insegnare inglese presso la Scuola Internazionale Americana.  A metà degli anni Ottanta lascia l’insegnamento per dedicarsi alla letteratura. Mentre il confine tra il mondo di fantasia creato dallo scrittore e la vita dell’insegnante-narratore si assottiglia, il lettore viene portato a chiedersi quanto affidabile sia il narratore stesso.  I successivi romanzi espandono questi temi, e spesso presentano narratori inaffidabili in un mondo nel quale il magico è visto come naturale. È autore di quattordici romanzi, tra cui Gli artigli degli Angeli (Fazi, 2007), Outside the Dog Museum (Fazi, 1991) per il quale ha vinto il premio britannico per il miglior romanzo dell’anno; Il mare di legno (Fazi, 2004) e Mele bianche (Fazi, 2003).
Ha anche scritto numerosi racconti, tra cui Friend’s Best Man (Fazi, 2006), vincitore del “World Fantasy Award”, e le raccolte Panic hand vincitrici del premio Bram Strocker per la letteratura horror nel 1995 (Fazi, 2006). I suoi romanzi sono stati tradotti in più di venti lingue e tra i suoi ammiratori dichiarati ci sono Stephen King, Juliette Binoche, Neil Gaiman e Sting.

 

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