Musica sull’abisso




Recensione di Sabrina De Bastiani


Autore: Marilù Oliva

Editore: HarperCollins Italia

Genere: thriller

Pagine:  p. 384

Anno di pubblicazione: 2019

Dopo il successo delle Spose sepolte, primo caso dell’ispettore Micol Medici, Marilù Oliva ci presenta thriller inquietante e attuale, una storia di sopraffazione e ferocia, che racconta quanto ciò che siamo oggi è il frutto di quello che abbiamo – o non abbiamo – ricevuto. 

Sinossi. L’ultima volta che Gwendolina Nanni, giovane imprenditrice bolognese, è stata vista viva era mattina molto presto e come al solito stava correndo lungo gli argini del Bacchiglione prima di andare in ufficio. Il suo corpo è stato ritrovato molti giorni dopo in un’ansa del fiume, ormai irriconoscibile. Il suo caso viene chiuso come suicidio dalla polizia di Padova. I suoi familiari non ci stanno e si rivolgono alla Sezione Omicidi di Bologna, dove è stata da poco trasferita l’ispettore Micol Medici. Le ricerche vertono attorno agli ex-studenti di un liceo storico di Bologna, il Cicerone, dove si diploma la migliore gioventù della città. Ma c’è una classe del passato che ha avuto un destino infausto: uno dopo l’altro, anno dopo anno, stanno morendo gli adulti che quindici anni prima sono stati compagni di classe. Tutti in circostanze sospette e tutti lo stesso giorno, il 21 febbraio. Cosa lega questi delitti? E com’è possibile che una canzone, scritta in latino e cantata da alcuni di loro, abbia preveduto con anni di anticipo in che modo sarebbero morti alcuni di loro? Micol, con la sua abilità speciale, cerca di scoprire la verità, muovendosi sullo sfondo di una città dove ogni torre e ogni portico sembrano nascondere qualcosa.

Recensione

Credo nella vita, nei valori, nel rispetto, nella lealtà. Credo anche un po’ nell’amore, nonostante gli eventi facciano di tutto per rendermi scettica. Credo nella bellezza alternativa, nell’inquietudine della notte, nel ritrovarsi e perdersi e poi ritrovarsi ancora, nella luce tenue che si diffonde all’annuncio del tramonto, nei cambiamenti che ci accompagnano anche se non ce ne accorgiamo, nelle parole vere che porta l’inganno dei sogni, nell’energia della solidarietà.

Eccola, è decisamente lei.

Torna in libreria con il secondo episodio delle sue indagini, l’Ispettore Micol Medici e nulla meglio delle parole della sua Autrice, una Marilù Oliva ispirata e smagliante, potrebbe definirla.

Con Musica sull’abisso Oliva firma un romanzo che sorprende ad ogni capitolo, e non mi riferisco esclusivamente alla traccia gialla ed al tracciato investigativo, ma alla scelta degli argomenti trattati, al quadro sociale che delinea attraverso i personaggi, alle problematiche quotidiane che mette in luce e che sono quelle che ciascuno di noi, in maniera e misura diverse e certamente peculiarmente, si trova ad affrontare.

E’ uno spartito perfetto,  quello di Oliva: cattura con il mistero di una serie di morti, fatalmente tragiche, in prima battuta non attribuibili ad eventi criminosi, che si estendono negli anni e che hanno in comune il giorno del loro accadere, quel 21 Febbraio, che è data carica di simbolismi e valenze storiche, ma soprattutto hanno comunque denominatore nel fatto di colpire gli alunni di una stessa classe del liceo. Una catena luttuosa che dagli anni scolastici si trascina ai giorni attuali, generando quel meccanismo claustrofobico e ad alto tasso ansiogeno che è la sensazione del cerchio che si stringe.

“(…) Ci sono quattordici elementi di una classe, di cui nove scomparsi o morti, uno dopo l’altro. Qui trovi la data e la causa del decesso, quando è stato possibile individuarle con precisione. La cosa impressionante è che quasi tutte le morti convergono verso il 21 Febbraio. Come vedi, sono sopravvissuti soltanto quattro ex allievi…”

Nessuno sembra colpevole: sapete cosa significa, vero?

Che dobbiamo comunque sospettare di tutti.”

avvince con le vicissitudini personali dei protagonisti, le dinamiche e  le problematiche relazionali, sentimentali, lavorative, umane

Homo sum, humani nihil a me alienum putoHeautontimorumenos – Terenzio

invita e invoglia a riflettere su tematiche universali, importanti e spesso dibattutecosa che  Oliva fa con incantevole grazia e sensibilità, pur senza sconti – come la malattia, l’uso di stupefacenti, il rifiuto di se stessi e del proprio penchant, il bullismo e l’atto del soggiogare il prossimo, la famiglia. Temimolto forti, che germinano nell’adolescenza e che qui vengono ben focalizzati e analizzati da quell’osservatorio privilegiato che è una classe scolastica eterogenea: stessa età, stesso insegnamento, personalità e dinamiche diverse.

stimola la mente con puntuali riferimenti storici e umanistici, raggiungendo e maneggiando con sicurezza quel raro  e difficile equilibrio di stile che divulga senza pedanteria ma anche senza approssimazione, affascinando senza appesantire neppure una riga.

Abyssus abyssum invocat San Girolamo, Bibbia, Salmo 42

L’abisso chiama l’abisso, e in quali e tali profondità scavi e conduca il lettore Marilù Oliva in questo romanzo, lo lascio svelare alle sue pagine ed alla cifra peculiare del suo talento: graffiante seppur elegante, raffinato e moderno, forte nel senso della storia e del ritmo, sicuro nel  cambiare registri emotivi nel momento narrativamente più opportuno.

Il titolo lo esplicita, elemento di rilievo è qui finanche la  musica.

Ebbene, Marilù Oliva si afferma decisamente una rockstar della penna, Lady Gaga all’apice della sua bravura e nel suo brano più bello.

Marilù Oliva


Marilù Oliva insegna lettere al liceo. Ha pubblicato racconti per il web e testi di saggistica. Ha collaborato con diverse riviste letterarie. Tra i suoi libri ¡ la pagarás! (Elliot 2011), Fuego (Elliot 2011), Mala Suerte (2012) e Una Musica sull’abisso (HarperCollins, 2019).

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