Nel silenzio della notte




Recensione di Fiorella Carta


Autore: Diego Collaveri

Genere: thriller

Pagine: 265

Editore: Mursia

Collana Giungla Gialla

Anno: 2021

Sinossi. La promozione a ispettore che ha portato Claudia Draghi nella città di Livorno non è servita a cancellare il suo passato. Malvista per i suoi precedenti e osteggiata dalla mentalità sessista del nuovo superiore, trova conforto nellamicizia di Dina, attempata vicina burbera e impicciona, appassionata di polizieschi. Limprovvisa sparizione di Mihaela, badante dellanziana, da poco in Italia e in cerca di una vita migliore, porterà le due donne a inciampare in unorganizzazione criminale che riduce in schiavitù donne invisibili arrivate come clandestine. Il ritrovamento di alcuni resti disciolti nellacido darà un risvolto ancora più macabro al mistero della scomparsa di Mihaela. Aiutate da Luciano Martelli, un vecchio poliziotto impopolare, Claudia e Dina proveranno a risolvere il caso, ma unamara sorpresa le attende nel silenzio della notte.

Recensione

Diego Collaveri ci ha abituati a personaggi intensi, questa volta ci ha regalato tre profili femminili che scandagliano importanti situazioni sociali. 

Claudia Draghi è un ispettore, trasferita da Milano a Livorno. Un trasloco etichettato come una promozione, che nasconde un fastidio verso la sua onestà.

Livorno città la accoglie a braccia aperte, sente un feeling particolare con il mare e la sua capacità di regalare pace e riflessione in mezzo a rimorsi e malinconie. L’accoglienza dei colleghi, invece, porta a galla sessismo e pregiudizio, un concerto di disagi attuali, fastidiosi e retrogradi. 

Dina, la sua anziana vicina, nel momento in cui entriamo a casa sua è preda di acciacchi dell’età che bloccano la sua voglia di vivere le sue amicizie e i pettegolezzi di quartiere. Amante del mistero e di Chi l’ha visto, sebbene in un primo momento veda in Claudia un nuovo arrivo disturbante, bastano pochi minuti e la parola “poliziotto” per renderla gradevole ai suoi occhi. 

E poi Mihaela, che nella sua figura rappresenta un mondo che l’autore vuole portate a galla, giri di prostituzione, badanti moldave trattate come oggetti in possesso di soggetti cruenti disposti a tutti per sfruttarle. 

Queste tre donne intrecceranno le loro vite a doppio nodo, in un’indagine che sa di riscatto, che sonda il buio della violenza psicologica e fisica su donne disposte a tutti pur di mantenere le loro famiglie e dare loro una vita dignitosa. 

Diego Collaveri ama e conosce così bene la sua città da renderla un quadro cristallino anche agli occhi di chi non l’ha mai visitata. 

In questo romanzo la vediamo per la prima volta con gli occhi milanesi di Draghi, con la speranza di salvezza di Mihaela e nel microcosmo di Dina. 

Credo sia uno dei romanzi più coinvolgenti dell’autore, perché con delicatezza, con uno sguardo maschile onesto e ricco di rispetto, ha dato vita a una storia in cui il mondo femminile è ricreato in un mondo reale, nel bene e nel male.

Diego Collaveri


è stato musicista, arrangiatore e sceneggiatore per diverse società, tra cui Fandango. Docente saltuario di Sceneggiatura e di Storia del Cinema, critico cinematografico a tempo perso, ha ricevuto diversi premi per la narrativa crime. È autore della saga del commissario Botteghi (Fratelli Frilli Editore) e di Fango (La Corte Editore, 2021).

 

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