Neve sporca




Recensione di François Morlupi


Autore: Massimo Marcotullio

Editore: Todaro

Genere: Poliziesco

Pagine: 260

Anno di pubblicazione: 2018

Sinossi.  Beo Fulminazzi è tornato a vivere a Pavia, sua città natale con la bella compagna Arianna. Paolo Bellarmino, famoso scrittore amato dai lettori di tutto il mondo, schivo e riservato in maniera quasi patologica, scompare misteriosamente. Il caso viene seguito, in totale segretezza, dal nostro Fulminazzi, dietro richiesta della moglie. Contemporaneamente in città avvengono alcuni omicidi particolarmente efferati, accompagnati da citazioni bibliche tratte dall’Apocalisse di Giovanni. L’omicidio di don Meriggi, prete dalla reputazione non proprio specchiata, sostenitore di una guerra santa contro l’invasione islamica, indirizza la polizia verso la pista jihadista, ma l’ispettore Peppino Riffaldi, amico di Beo Fulminazzi non concorda con la linea d’indagine e ne viene estromesso, con suo grande disappunto. Alcuni elementi fanno credere a Beo e Peppino che i due casi, la sparizione dello scrittore e gli omicidi di stimati professionisti pavesi, siano in qualche modo collegati. Questa intuizione porterà il nostro investigatore a indagare non solo in città, ma anche nelle pianure e sulle colline dell’Oltrepò Pavese, aiutato da Peppino e dal figlio Kyriam, esperto di informatica. L’epilogo della vicenda sarà una caccia all’uomo tra le montagne dell’Appennino, durante la nevicata peggiore degli ultimi anni.

Recensione

L’investigatore privato Beo Fulminazzi è tornato. Dopo le avventure descritte sapientemente nei precedenti capitoli, Massimo Marcotullio, con una scrittura sagace e ben definita, partorisce una buona opera. Lo stile è piacevole; la focalizzazione del narratore in prima persona permette al lettore, anche se non ha letto le opere precedenti, di immedesimarsi subito con il protagonista e il suo mondo circostante, senza soffrire eventuali rimandi ai libri precedenti.

Non si può, infatti, non affezionarsi a questo investigatore scapestrato di mezza età, dolcemente romantico nei valori e negli ideali. Un uomo tutto dun pezzo, alla ricerca costante della veritàanche se la strada può rivelarsi pericolosa.

Marcotullio però non cade nei soliti cliché; gli odiosi stereotipi dell’investigatore privato alcolista, tombeur de femmes e fumatore accanito non sono, per fortuna, presenti. Il suo nucleo familiale, composto da un figlio genio informatico (finalmente riavvicinatosi al protagonista) e da una compagna molto più giovane e in carriera, stranamente silenziosa e assente, è ben assortito e lautore riesce a rendere le vicende del trio interessanti e piacevoli. Linchiesta va avanti, ma quando il lettore vorrebbe saperne di più dei rapporti interpersonali del nostro Beo, significa che è buon segno. Il giallo si trasforma in qualcosa di più di una semplice indagine.

Infatti, sebbene l’inchiesta sia la regina del libro, l’autore non disdegna di raccontare i problemi personali, nonché le piccole ansie del protagonista. Ci descrive perfettamente la famiglia attorno a Beo e linserimento dellamico ispettore Riffaldi, Pep”, si rivela vincente: quest’ultimo è, infatti,un personaggio simpatico e ironico.

Ogni sua comparsa alimenta con brio il braciere della trama. Ma lispettore non è un semplice giullare di corte: è molto di più. Instancabile e professionale, si rivela un uomo profondo, integerrimo e soprattutto un amico vero. Merce rara e preziosa di questi tempi.

Il tema sempre più dattualità, come gli attacchi terroristici di matrice islamica, è affrontato in punta di piedi, con rispetto e senza scadere nel banale. Linchiesta, che parte con una semplice scomparsa, si rivela per il nostro povero protagonista molto più complicata del previsto. Le uccisioni si moltiplicano e la polizia brancola nel buio. Ma Beo Fulminazzi, malgrado il suo atavico problema col pc, riesce con intuito a farsi largo tra i cadaveri.

Lunica pecca del libro, almeno per il sottoscritto, è laver raccontato solo in maniera superficiale la vita di provincia; l’autore avrebbe dovuto, a mio umile avviso, soffermarsi di più sul capoluogo lombardo. Mi sarebbe piaciuto conoscere la routine quotidiana a Pavia nonché la sua cucina, i suoi problemi, le sue bellezze e i suoi punti di forza. Il libro potrebbe tranquillamente essere ambientato a Napoli o in America e non capiremmo la differenza dei vari posti.

Ma Neve Sporca rimane un ottimo giallo italiano, fuori dagli schemi, che non deluderà anche i migliori divoratori di inchieste criminali.

Massimo Marcotullio


Massimo Marcotullio è nato e vive a Pavia. Autore dai molteplici interessi, ha disegnato fumetti, suonato come strumentista in un gruppo di musica popolare e diretto un teatro lirico. Ha scritto numerosi racconti, pubblicati in Germania all’interno di varie antologie, Dolce Vita, Bella Italia (1998), Killing him softly (1999), Pur (2000). Ha al suo attivo diversi romanzi gialli.