Oriente veneziano 




Sinossi. Lontano dalla Serenissima, in una Costantinopoli dai mille pericoli: riuscirà Marco Pisani a rivedere Venezia? Sembra una pacifica missione diplomatica quella di cui il doge e il Consiglio dei Dieci incaricano Marco Pisani, Guido Valentini e Nani nella primavera del 1755. Si tratta di recarsi a Costantinopoli, dietro richiesta del gran visir, a rinforzare i legami economici e politici tra la Serenissima e l’impero ottomano. Una spedizione di alcuni mesi, faticosa ma importante per Venezia, alla quale Pisani e i suoi acconsentono per amor di patria. A loro si unisce Marta Poli, la fidanzata che ha raggiunto Nani a Venezia.Ma i veneziani non tardano molto a doversi guardare da nemici astuti e pericolosi. Si troveranno coinvolti nelle sotterranee lotte per il potere di una corte dalle tradizioni incomprensibili e dall’etichetta rigorosa. Dovranno risolvere delitti misteriosi e perfino sventare un colpo di stato. La loro stessa vita sarà minacciata come mai prima. Riusciranno a rivedere Venezia?

 ORIENTE VENEZIANO

di Maria Luisa Minarelli

Indomitus Publishing 2023

Giallo storico, pag.260


Oriente veneziano

A cura di Marina Toniolo


 Recensione di Marina Toniolo

Oriente veneziano’ è un delizioso giallo di una scrittrice che merita molta attenzione. E’ l’ultimo della serie con protagonista Marco Pisani che lo vede coinvolto con il medico Valentini e il fidato studente di giurisprudenza Nani in un incarico delicato a Stambul, capitale dell’impero ottomano. Siamo nella metà del 1700, Venezia sta giungendo al declino ma in ogni caso i rapporti commerciali con le potenze estere devono essere rafforzati. I tre, insieme alla fidanzata di Nani, la contessa Marta, si recano in una città a loro sconosciuta dove indagano su due morti misteriose. 

Libro perfettamente scorrevole anche per chi non ha letto i precedenti che fa amare profondamente i protagonisti. Si denota uno studio minuzioso del mondo arabo e, soprattutto, di Stambul, dalla dominazione romana con i resti dell’ippodromo, all’amalgama genovese e veneziana fino alla conquista araba. Case, palazzi, interi quartieri si materializzano nella mente con i loro colori e marmi, colonne antiche, stucchi e ceramiche. Pisani si muove nella zona delle ambasciate all’interno del Corno d’Oro. Vi si trova anche il palazzo del sultano Osman, il Topkapi, con le sale dai colori dell’oro e del blu, colme di giardini con fontane, corridoi e stanze con meravigliosi tappeti e sete damascate.

La Minarelli ha la grande intuizione di raffrontare, tramite i dialoghi, le due diverse culture che si incontrano, con i pregi e i difetti che le contraddistinguono. Metodi differenti per la conduzione del governo e pure per l’ambito della medicina dove, all’epoca, in oriente ci si affida alla cabala, agli oroscopi, alla superstizione senza dimenticare la disquisizione puramente filosofica degli antichi trattati. Tuttavia, nel proseguo della storia, ci si rende conto di quanto la cultura islamica dell’epoca sia tollerante, seppur i suoi abitanti siano fatalisti.

Una città cosmopolita come Venezia, che abbraccia diverse religioni e da’ ospitalità a molte popolazioni confinanti. Il dragomanno Albertini avvisa gli ospiti che Stambul “è bellissima e piena di attrazioni. Sono il modo di vivere, i valori, i rapporti umani che sono molto diversi da quelli europei”. Se ne rende conto il giovane Nani che diviene amico del sultano, l’unico che lo ascolta e lo capisce fin dentro l’animo. Quelli che parlano dell’amicizia tra i due uomini sono capitoli struggenti e pieni di vero sentimento. Non esiste neppure il problema legato alla lingua: si usa la lingua franca, un misto di francese, italiano e turco, un esperanto ante litteram. 

La vicenda dell’assassinio di due figure risulta essere di sfondo nelle incredibili descrizioni e un uso sapiente dell’italiano dona sonorità anche alle cose più banali, come il rumore dell’acqua.

Memorabile l’amicizia tra Pisani e il capo degli zingari.

Mi sono dilettata nella lettura di ‘Oriente veneziano’: un buon inizio, una parte centrale corposa e un finale non sfuggevole rendono linearità e completezza. Maria Luisa Minarelli ha un’ottima penna e la sa usare con proprietà.

Acquista su Amazon.it: 

Maria Luisa Minarelli


Giornalista e scrittrice, Maria Luisa Minarelli è nata a Bologna dove si è laureata in Storia. Ha collaborato con periodici come ‘Storia illustrata’ e ‘Historia’ e si è occupata di salute, bellezza e turismo. Nel 1989 ha scritto ‘Donne di denari’ (Olivares), un saggio sull’imprenditorialità femminile attraverso i secoli, anche tradotto in Germania. Ha pubblicato ‘Un cuore oscuro’, ‘Delitto in Strada Maggiore’, ‘La veggente di via de’Toschi’ e la fortunata serie con protagonista l’avogadore Marco Pisani (‘Scarlatto veneziano’, ‘Oro veneziano’, ‘Sipario veneziano’, ‘Crociata veneziana’, ‘Biondo veneziano’, e ‘Oriente veneziano’) tradotta in Francia, Spagna e Gran Bretagna, nonché il suo spin-off ‘La congiura dei veleni’, ambientato nella Roma di papa Lambertini. Vive a Milano e spesso soggiorna a Venezia, città di cui è sempre stata innamorata. Le piace viaggiare e le sue passioni sono l’arte e l’antiquariato. E’ una divoratrice di libri che legge soprattutto di notte e non può vivere se non ha intorno i suoi gatti e molte piante, che coltiva personalmente.

A cura di Marina Toniolo 

https://ilprologomarina.blogspot.com/