Origin




Recensione di Anna Grippo


Autore: Dan Brown

Traduttori: Annamaria Raffo e Roberta Scarabelli

Casa editrice: Mondadori

Genere: thriller

Pagine: 560

Data di pubblicazione: 2017

Il professore di simbologia di Harvard, si ritrova ancora una volta, suo malgrado, a risolvere un mistero legato a due domande che da sempre l’uomo si pone: Da dove veniamo? Dove andiamo?

Il romanzo è ambientato in Spagna, tra Barcellona e Madrid, dove si svolgono quasi tutti i fatti. A dare il via a questa nuova avventura ci pensa Edmond Kirsch, scienziato nonché amico ed ex allievo del professore, durante la spettacolare presentazione della sua scoperta all’interno del museo di arte moderna Guggenheim a Barcellona.

Una cerchia di invitati, selezionati dallo stesso Kirsch, presenti all’evento e milioni di persone collegate in diretta via streaming da tutto il mondo, attendono con trepidante attesa l’annuncio dello scienziato; ma proprio quando Edmond Kirsch si appresta a svelare le sue conclusioni, viene ucciso con un colpo di pistola davanti agli occhi di tutti.

Anche Robert Langdon si trova lì e vede morire il suo amico senza riuscire a sventare l’attacco.
Da questo momento inizia per lui una fuga rocambolesca in compagnia di Ambra Vidal, direttrice del museo, nonché fidanzata ufficiale del principe Julian, futuro re di Spagna.

I due vogliono recuperare una copia della presentazione che Kirsch aveva salvato in precedenza su un server sicuro, e quindi svelarla al mondo come era nei piani della vittima.

Ovviamente, come nei volumi precedenti, la fuga del professore viene resa complicata da nemici che tentano in ogni modo di mettergli i bastoni tra le ruote, screditarlo con false accuse e attentare alla sua vita. Una corsa contro il tempo per cercare di decifrare tutti gli indizi coadiuvato dalla futura regina e da un aiutante molto particolare: Winston, un computer super tecnologico con una sorprendente intelligenza artificiale, creato dallo stesso Kirsch.

A fare da sfondo alla storia, il duello scienza – religione. In questo romanzo, infatti, Dan Brown, entra nel merito della spinosa questione che va avanti da secoli: è giusto pensare che la scienza allontani l’uomo da Dio? E Dio è solamente un’invenzione che Chiesa utilizza come scusa per soggiogare gli uomini ai suoi dogmi?

La Chiesa ha da sempre cercato di manipolare l’opinione di credenti e non riguardo alla scienza, arrivando persino a mettere in ridicolo le teorie e le scoperte dei vari scienziati che si sono succeduti nel corso degli anni, ma la scienza ha sempre prevalso e, anzi, le continue scoperte e invenzioni hanno ridimensionato il potere della Chiesa.

Ma a quale prezzo?

Siamo talmente presi dalla tecnologia che dimentichiamo la parte spirituale della vita: tutto diventa virale, tutto si condivide, si vive una vita virtuale a discapito di quella vera, fatta di relazioni ed emozioni reali.

Ha ragione quindi la Chiesa?

È questo che il lettore si domanda e pensa leggendo Origin.

Trovo questo nuovo capitolo della serie con protagonista il professor Langdon quasi ai livelli del Codice da Vinci e di Angeli e demoni.

Lo reputo leggermente al di sotto dei sopracitati per via dell’andamento della storia che risulta ripetitivo: un evento che provoca la fuga di Langdon in compagnia di una figura femminile che lo aiuta nella risoluzione del mistero.

Ma, per altri aspetti, lo giudico addirittura superiore ai precedenti.

Il lettore infatti viene coinvolto a tal punto che si ritrova ad esaminare la sua vita per capire quanto la tecnologia faccia parte della sua esistenza e la domini. In un mondo dove si arriva a rischiare la vita per un like o per avere più visualizzazioni c’è da chiedersi se alla fine questo progresso non sia altro che una nuova forma di schiavitù, dove le catene non sono fisiche ma mentali. La scienza prenderà il sopravvento?

Qual è il futuro che ci attende?

I personaggi sono molteplici: oltre al professore, ci sono Ambra Vidal, dipinta come una donna forte e indipendente, il suo fidanzato Julian più passivo e in balia degli eventi, l’enigmatico vescovo Valdespino, il tormentato Luis Àvila ex ammiraglio della marina, le guardie reali, il geniale Edmond Kirsch, Monica Martin, l’addetta ai comunicati stampa del palazzo reale, senza dimenticare Winston, un computer quasi umano che tira i fili della storia. Per finire, come un fantasma, aleggia sulla storia la figura del Reggente, la cui identità verrà svelata nell’epilogo finale.

Se, come me, avete amato Il Codice da Vinci, non potete perdervi la nuova adrenalinica avventura del professor Robert Langdon!

Dan Brown


Nasce il 22 giugno 1964 a Exeter, figlio di un insegnante di matematica e di una musicista di chiesa. È proprio in questo clima familiare che l’autore ha iniziato a conciliare tra loro scienza e religione, tema presente nei suoi libri. Suo padre lo metteva spesso alla prova con anagrammi e caccie al tesoro che in seguito lo hanno ispirato per Il codice da Vinci. Ha iniziato la sua carriera come cantante e pianista per poi abbandonarla per studiare storia dell’arte a Siviglia, dove ha studiato nel dettaglio le opere di Leonardo da Vinci e la crittografia. Dopodiché ha intrapreso la carriera di insegnante che in seguito ha lasciato per diventare scrittore. Il successo arriva con la pubblicazione de Il codice da Vinci con oltre 85 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Tra i suoi romanzi troviamo Angeli e demoni, Il simbolo perduto, Inferno, Crypto, La verità del ghiaccio. Di alcune sue opere sono stati tratti dei film di successo, tutti diretti dal regista Ron Howard.