Peccati immortali




Recensione di Stefania Ceteroni


Autore: Aldo Cazzullo e Fabrizio Roncone

Editore: Mondadori

Genere: Thriller

Pagine: 223

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Roma. Tra qualche anno. Salvini è caduto, dopo che un barcone di migranti è affondato davanti a un porto chiuso. Ora al governo ci sono il Pd e il Popolo dell’Onestà. Ma il premier è debole, e il nuovo ministro dell’Interno prepara un piano per prendere il potere. Su questo scenario si apre il giallo. Il cardinale Michelangelo Aldrovandi, l’unico conservatore a essersi conquistato la fiducia del Papa, viene trovato morto in circostanze oscure. Lo scandalo è messo a tacere. Ma Remedios, la suora che lo accudiva, ritrova un telefonino con quattro foto. Che compromettono – per un curioso dettaglio – il leader emergente del Popolo dell’Onestà. Il telefonino viene rubato. E lo cercano in molti. Per quelle foto, che possono far saltare il governo e il Vaticano, si tenta di uccidere. Si uccide. Ci si uccide. Sulla scena compaiono i servizi, i gendarmi del Papa, un vecchio senatore che sa tutto di tutti, un killer con uno strano vizio e un peso sulla coscienza. E compare una ex spia, Leone Di Castro detto Gricia per la sua voracità, che con suor Remedios forma una coppia di investigatori sottovalutata e quindi sorprendente. In un vortice di colpi di scena, delitti e situazioni grottesche, drammi e farse, Aldo Cazzullo e Fabrizio Roncone portano il lettore nei bassifondi e nell’empireo della capitale, nei campi della mafia nigeriana e nelle feste dei padroni di Roma, sino alle stanze segrete del potere e in fondo agli abissi dell’animo umano. Il racconto, tra personaggi reali e altri immaginari, consegna il ritratto del nostro Paese, del nostro popolo, del nostro tempo. E quando tutti i no.

Recensione

Potere, denaro, privilegi, sesso, droga, morte. Sono tanti i peccati che nasconde Roma capitale in un’epoca in cui, non molto distante dalla realtà dal punto di vista temporale, gli equilibri politici sono tanto delicati quanto legati a doppio filo a torbide vicende che riguardano ministri e non solo.

In questo scenario la misteriosa morte del cardinale Michelangelo Aldrovandi si porta dietropericolosi strascichi capaci di minacciare da vicino i vertici del governo e della Chiesa.

La sua morte ha lasciato un pesantissimo pegno: un telefonino in cui sono contenute alcune fotografie compromettenti, capaci di far tremare il mondo civile e religioso ai gradini più alti e che viene rubato a Remedios, la suora che lo ha trovato in tasca al cadavere.

Sarà proprio lei, timorata di Dio e costretta a veder crollare molte delle sue certezze, ad investigare assieme all’ex spia Gricia (al secolo, Leone di Castro) dando vita ad una coppia strana ma non priva di quell’acume che è necessario per venire fuori dal pantano.

Nelle more delle ricerche sono tanti i personaggi che appaiono sulla scena: tanti gli interessi che entrano in ballo, che si intrecciano e si legano a doppio filo così come sono tanti coloro che vorrebbero mettere le mani su quel telefonino per l’uno o per l’altro motivo.

Quello che viene descritto è uno scenario nel quale non si riesce a capire con certezza dove passi il limite tra la finzione e la realtà. Gli autori calcano la mano sui vizi degli uomini, sulle loro passioni. Calcano la mano su una città, Roma, che appare devastata dal peccato inteso nella sua accezione più ampia. Chi può confessare cosa? E a chi, visto che tutti, senza distinzioni di rango, di sesso e di occupazione, hanno qualche cosa da farsi perdonare? Chi, soprattutto, ha l’autorità di perdonare altri?

Con una scrittura diretta e senza filtri i due autori dipingono uno scenario estremo dove tutti hanno qualcosa da nascondere.

Decisamente originale la scelta che gli autori fanno sulla tipologia dei due investigatori che fanno scendere in campo: in particolare mi ha colpita la figura di Gricia. Un uomo esteticamente al di sotto della media – non certo all’altezza di commissari affascinante e di appeal come in tanti altri romanzi di grido con un legame sentimentale alquanto discutibile, con un mestiere di copertura e che, comunque, dimostra di sapere il fatto suo.

Decisamente originale anche la trama che, seppur con i suoi eccessi, fa riflettere su cosa ci possa essere davvero sotto alla facciata del politico o del religioso di turno.

Il finale, dopo tra tanti eccessi e tanti peccati, riporta tutti sulla terra.

Mi preme sottolineare un aspetto: se, da una parte, Gricia e Remedios portano avanti delle indagini volte a ritrovare il telefonino scomparso, che cosa fa la giustizia?

La morte del cardinale viene posta in sordina etichettata come un tragico incidente. Può bastare questo per non mettere il moto le forze dell’ordine? Questo aspetto manca del tutto per una precisa scelta degli autori – questo è ciò che ho pensato io – che hanno voluto virare verso una diversa direzione, non in quella delle tradizionali indagini di polizia che sanno, spesso, di trito e ritrito.

Questa scelta rende il romanzo senza dubbio particolare.

A cura di Stefania Ceteroni

https://libri-stefania.blogspot.com

 

Aldo Cazzullo e Fabrizio Roncone 


Aldo Cazzullo (Alba, 1966) è inviato speciale del “Corriere della Sera”. I suoi saggi sulla storia e l’identità italiana hanno venduto oltre un milione di copie. Nel 2011 ha pubblicato da Mondadori il romanzo “La mia anima è ovunque tu sia”.

Fabrizio Roncone (Roma, 1963) è inviato speciale del “Corriere della Sera”. Con Rizzoli, nel 2016, ha pubblicato il noir “La paura ti trova”.

 

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