Piccole grandi cose



piccole grandi cose di jodi picoult

(Recensione di Katia Fortunato)


Autore: Jodi Picoult
Editore: Corbaccio
Traduzione: Lucia Corradini Caspani
Pagine: 492
Genere: narrativa
Anno di Pubblicazione: 2017

 

Da più di vent’anni, Ruth Jefferson è infermiera ostetrica al Mercy-West Haven Hospital. Durante il proprio turno, mentre sta effettuando il check-up di un neonato, viene improvvisamente allontanata: i genitori di Davis sono bianchi suprematisti e non vogliono che Ruth, afroamericana, tocchi il bambino.

L’ospedale soddisfa la loro richiesta, ma il giorno successivo il piccolo ha delle complicanze cardiache proprio mentre Ruth è l’unica ostetrica in servizio. Intervenire oppure no? Obbedire all’esplicito divieto di toccare il bambino oppure al dovere etico di soccorrerlo? Ruth esita prima di effettuare il massaggio cardiaco, il bimbo muore e lei finisce per essere accusata di omicidio colposo.

Kennedy McQuarrie, avvocatessa bianca, sceglie di impostare una linea difensiva che escluda a priori l’ipotesi di razzismo nei confronti dell’infermiera. Sarà la scelta giusta? Ruth e l’avvocatessa faticano a trovare un modo di intendersi, ma la vicenda giudiziaria si rivelerà infine utile a entrambe per capire molto di più di se stesse e soprattutto per guardare il mondo da una nuova prospettiva.
 
Che bello questo libro! Mi piace molto la Picoult, ha uno stile che ti cattura; una scrittura veloce e una capacità non indifferente di prenderti con semplicità, andando dritta al punto.

In “Piccole grandi cose” si cimenta col razzismo, argomento particolare, con cui abbiamo a che fare tutti i giorni. Alcune sue affermazioni mi hanno dato da pensare, e non posso fare altro che essere d’accordo con lei.
Ho un po’ di difficoltà nello scrivere questa recensione, non perché abbia qualche problema di sorta, ma perché mi rendo conto che questo è un argomento di cui tutti parlano, ma con cui nessuno ha fatto veramente i conti.

Mi spiego… Nel libro, nei vari dialoghi c’è chi dice di non essere razzista, ma già il fatto stesso di impegnarsi per dimostrare di non esserlo, non è una forma di razzismo? Nel caso specifico, la Picoult porta all’estremo le convinzioni di chi lo è apertamente, inneggiando alla supremazia bianca, e chi non lo è e si batte contro di esso.
Ora, io non dico che i razzisti dichiarati siamo brave persone, ma quante volte ci è capitato di tornare a casa la sera tardi e di incrociare un ragazzo di colore e di aver provato un po’ di diffidenza, di timore? Non è colpa nostra, ci viene così, naturalmente. E parliamoci chiaro, a prescindere dal libro, i media non aiutano, così come la situazione sociale, la crisi economica e gli sbarchi di cui siamo testimoni ogni giorno.

Per strada sento fare discorsi tipo: “Non sono razzista, ma questi sono venuti qua e ci portano via il lavoro, derubano la gente, vivono a spese dello stato”. Discorsi, che, ripeto, ci stanno tutti, ma proviamo a pensare… I bianchi non rubano, non truffano lo stato con false dichiarazioni d’invalidità, non stuprano? A noi è concesso perché il paese è nostro? Si potrebbe aprire un dibattito infinito su questo argomento e lo stesso non riuscire a venirne a capo. Personalmente non ho una soluzione, nel mio piccolo cerco di pensare che l’unico colore che conta è quello del sangue, che appartenga a un uomo con un colore della pelle diversa dalla mia, o con un orientamento sessuale diverso dal mio, o anche con un credo religioso diverso dal mio.

Io ci provo…

Jodi Picoult (19 maggio 1966) è una scrittrice statunitense. Dopo gli studi di scrittura creativa a Princeton, ha lavorato come copywriter, editor ed insegnante di inglese. Nel 2003 ha vinto il New England Bookseller Award for Fiction e nel 2005 il Premio Alex con My Sister’s Keeper. È sposata con Tim Van Leer, conosciuto a Princeton, dal quale ha avuto tre figli, Samantha, Kyle e Jake. Vivono ad Hanover (New Hampshire), assieme a tre cani ed altri animali. È famosa per aver scritto il romanzo La custode di mia sorella del 2004 da cui è stato tratto omonimo adattamento cinematografico. Nel 2012 è uscito Incantesimo tra le righe, un romanzo fantasy che Jodi ha scritto insieme alla figlia Samantha.