Letture divergenti. Follie Distopiche




 

Buon Febbraio Amici di ThrillerNord!

Questo dovrebbe essere il mese degli innamorati e io ho deciso giustamente di parlarvi di follia.

Chi non è mai impazzito d’amore almeno una volta nella vita?

Ma badate bene, i romanzi di cui vi parlo oggi non sono tenere storie romantiche, anzi, tutt’altro!

Chi mi conosce e segue le recensioni che escono sul mio sito personale, sa che il tema follia mi è particolarmente caro. E se andiamo indietro nel tempo, scopriamo che c’era molta Distopia dietro a molti ordini di internamento.

Bastava una firma sul foglio giusto, e il gioco era fatto.

In fin dei conti, chi avrebbe mai messo in dubbio la parola di un medico, dando ascolto a un pazzo?

Partiamo dal primo romanzo che ho scelto per voi.

 

 

 

Pazze di Libertà” di Silvia Meconcelli, edito da Alter Ego Edizioni.

 

TRAMA:
Il sole è alto nel cielo quando Maria si risveglia in un luogo che non conosce, ma le bastano pochi attimi per capire che non sarà una giornata come le altre. La luce esterna proietta sul pavimento l’ombra delle sbarre che bloccano la finestra, la porta è serrata e il letto in cui si ritrova non è il suo. Le lenzuola sono rigide, i muri segnati dai graffi. Un manicomio. Ma lei non è pazza, non può permettersi di restare lì, fra le urla delle altre internate e gli orrori dell’ospedale psichiatrico. Fuori c’è Lucio che l’aspetta. Sullo sfondo di una Grosseto segnata dalle bombe, dalle razzie e dalla lotta partigiana della seconda guerra mondiale, si muovono le vite delle donne che provano a farsi spazio in un mondo governato dagli uomini. E Maria funge da portavoce e da esempio per ognuna di loro.

Per chi volesse leggere la mia recensione, vi lascio il link, ma intanto vi dico che la storia di Maria potrà anche essere frutto dell’immaginazione di Silvia Meconcelli, ma è senza dubbio una testimonianza di verità.

E adesso passiamo a un altro tipo di follia. Quella umana!

La follia che spinge un gruppo di persone a possedere la vita di qualcun altro.

 

 

Mi riferisco al libro di Federica AmadoriAmari spicchi d’arancia, edito da Le Mezzelane Casa Editrice.

 

TRAMA:

Il romanzo narra la storia di una donna, scelta in fasce per fare da cavia in un esperimento pseudoscientifico consistente nel sottoporla, nel corso della sua vita a violenze, frustrazioni e soprusi da parte di un misterioso servizio segreto deviato. Una volta presa coscienza che la sua vita travagliata non è frutto di semplice sfortuna, la protagonista cerca di reagire e di vivere normalmente a dispetto dei suoi aguzzini, della cui esistenza e operato chiunque altro è all’oscuro. La sua vita riesce così a comprendere una storia d’amore, di crescita personale, di ribellione e infine il riscatto dal sistema degenere di cui è stata vittima, in questo aiutata da persone con cui raggiunge forte empatia e confidenza, che la sostengono nel raccogliere le prove necessarie a scardinarlo. Nel contempo, diventata madre, dovrà proteggere a caro prezzo la vita del figlio, dal quale dovrà anche staccarsi proprio per garantirgli un futuro libero dai suoi persecutori. Sullo sfondo della narrazione, la storia del Paese a partire dagli ’20 fino agli ultimi decenni del secolo scorso.

 

Anche qui rinnovo l’invito a leggere la mia recensione integrale a questo link, ma nel frattempo vi dico che si tratta di una storia incredibile, intrisa di emozioni contrastanti. La dimostrazione di quanto l’uomo possa essere, nella sua idiozia, la causa del male che condurrà la nostra specie verso l’autodistruzione.

 

Per oggi è tutto, ma prima di salutarci ne approfitto per ricordarvi che il mese prossimo ci sarà la prima edizione del DystopianDay!


Fra gli autori presenti, anche Federica Amadori, autrice di uno dei due libri che vi ho appena consigliato di leggere, e in uno degli incontri principali della giornata ci sarà anche Leonardo Di Lascia, padre fondatore di ThrillerNord!

Se volete saperne di più in merito a questa giornata Distopica, a questo link trovate il programma!

Un bacio dalla vostra

Liliana Marchesi!