Resoconto




Recensione di Nunzia Esposito


Autore: Rachel Cusk

Traduzione: A. Nadotti

Editore: Einaudi 

Collana: Einaudi. Stile libero big

Genere: Narrativa

Pagine: 188

Anno di pubblicazione: 2018

Sinossi. In un’estate greca calda e bruciante, una scrittrice inglese arriva ad Atene per tenere un seminario. Il suo sarà un soggiorno denso di incontri e lunghe conversazioni: con il ricco imprenditore conosciuto sull’aereo che la invita in barca; con l’amico che ha scoperto a proprie spese come realizzare i sogni possa trasformarsi in una condanna; con una donna per la quale la bellezza ha finito col diventare un ostacolo in amore. Digressioni, piccoli camei, dialoghi che aprono altrettanti squarci sulla vita della protagonista senza quasi parlare di lei.

Recensione

Una barca. Il mare calmo, il sole che illumina le piccole onde ridondanti. Un uomo e una donna, su un’imbarcazione ormeggiata al largo delle coste greche. Silenzio. Il silenzio accompagna i pensieri e le riflessioni di entrambi. Sono fermi. In stallo. Ad osservare una famigliola lì accanto. Una mamma, un papà e due bambini che giocano. Un fervido scenario per le riflessioni e in seguito per i rimpianti. Un uomo e una donna, quasi sconosciuti. Di quelli che si incontrano per caso su un aereo, che per un breve lasso di tempo si fanno compagnia, raccontando all’altro la propria vita o forse raccontandola a se stessi.

Lei una scrittrice, giunta ad Atene per tenere un corso di scrittura. Una settimana in Grecia. Lui, un semplice uomo conosciuto per caso, con alle spalle diversi divorzi, molteplici esperienze lavorative e di vita e grandi rimpianti.

ma forse il modo migliore per affrontare le nostre paure è metterle, per così dire, in maschera, tradurle, perché è il semplice atto di tradurre molto spesso rende le cose inoffensive.”

Rimuovere la maschera che nasconde i nostri desideri e con essa dare un differente volto alle nostre paure. Per combatterle e forse, chissà sconfiggerle.

Se nella prima parte la scrittura scorrevole ci fa apparire il romanzo come un resoconto di conversazioni distratte, quasi buttate lì a caso, la seconda parte assume uno spessore intimistico più netto, nel quale il lettore si sente maggiormente coinvolto e quasi compreso nella propria “umanità”.

Ai più non sembrerà di leggere un romanzo ma quasi di incontrare un se stesso in forma letteraria. Il distillato di una vita più pensata e immaginata, che meramente vissuta.

L’incontro o scontro con l’altro finisce per generare un’autodescrizione. Riscontrare al di fuori di sè una vita diversa, condotta e gestita al contrario della nostra conduce, inevitabilmente a riconoscere nell’altro il proprio negativo.

Come in una fotografia. Vedere se stessi finalmente come una immagine delineata, dai contorni ben distinti ma dall’interiorità sfocata.

Queste caratteristiche conferiscono a “Resoconto” una insolita capacità. Il romanzo infatti non colpisce d’impatto il lettore, bensì lo “segna” per un momento successivo.

Ciascuno finisce per fare proprie certe riflessioni solo a romanzo terminato, trascinando l’effetto del libro nel proprio quotidiano.

Rachel Cusk


Rachel Cusk: nata in Canada e cresciuta a Los Angeles, si è poi trasferita a soli 7 anni in Inghilterra. Autrice di diversi racconti e tre saggi, ha pubblicato il suo primo romanzo SavingAgnes” a 26 anni, dove gli argomenti da lei affrontati, come la femminilità e la satira sociale hanno delineato anche i suoi lavori successivi. Il suddetto romanzo le è valso il Whitbread Award per il miglior romanzo d’esordio. Nelle opere successive come in “Puoi dire addio al sonno. Cosa significa diventare madre” affronta con uno stile controverso il tema della maternità e in Aftermath” (ancora inedito in Italia) il tema tanto sofferto del divorzio.  Con Mondadori ha pubblicato “Arlington Park” e “Le variazioni Bradshaw”; nel 2018 Einaudi pubblica “Resoconto”.

 

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