Rogoredo




La ragazza nel bosco

Recensione di Alessio Balzaretti


Autore:Michele Agosteo

Editore:www.torbak.com

Genere: Romanzo

Pagine: 176

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. L’autore, dopo aver sentito notizie riguardanti il bosco della droga di Rogoredo a Milano, decide di andare a vedere con i suoi occhi di cosa si tratti. Conosce Martina una giovane ragazza tossicodipendente e cerca di starle vicino due anni per cercare di comprendere e descrivere il suo stile di vita, arrivando a fare l’elemosina con lei. Vengono intervistate diverse persone tra tossicodipendenti, ex tossici, barboni, operatori del SerT e poliziotti.

Recensione


La recensione di questo romanzo merita una premessa consistente che si articola in due fatti.

Il primo è l’argomento, sempre difficile da affrontare, della tossicodipendenza.

Se ci pensiamo sono veramente rare le volte in cui lo si affronta nelle chiacchierate quotidiane; che siano tra amici o in famiglia è un argomento tabù.

Si parla di droghe, si disquisisce spesso del mercato che si muove dietro le sostanze stupefacenti, ma, possibilmente, si evita di approfondire il triste destino di chi piomba nella spirale della dipendenza, quasi che, così facendo, si tenga a distanza l’ipotesi di un possibile coinvolgimento diretto con questo dramma.

La seconda riguarda le mie radici Rogoredesi, ambienti dove sono nato e dove vivo tutt’ora.

Uno stimolo inevitabile ad affrontare questo testo anche, lo confesso, con un pizzico di orgoglio.

Entrando nel dettaglio del romanzo, Michele Agosteo esordisce con quello che lui stesso, giustamente, definisce diario. Una scelta singolare e complessa per documentare la storia della sua conoscenza con Martina e l’intento di aiutare una giovane tossica ad uscire da un brutto ambiente.

L’autore ci indica come protagonista la sua assistita, ma in realtà, il personaggio principale si rivela essere proprio Michele che sceglie un approccio improntato sulla fiducia.

Questo metodo potrà risultare a molti discutibile, io stesso mi sono trovato a storcere il naso sul concetto di aiuto messo in atto dal nostro benefattore, ma la sfida che intraprende è proprio quella di voler andare contro corrente rispetto a tutti quelli che gli dicono che sarà tutto inutile.

Ci troveremo a camminare fianco a fianco con Michele, quasi col desiderio di interagire per metterlo in guardia, per consigliarlo, per dissuaderlo o al contrario stimolarlo ad intervenire e scopriremo,insieme a lui, che il mondo della tossicodipendenza ha logiche e linguaggi diversi dai nostri.

Impareremo come cambiano i significati delle parole come, per esempio, aiuto.

Michele ci mette di fronte alle frequenti richieste di aiuto di Martina che si traducono sempre in denaro utile a procurarsi la droga, mentre lui la spinge a riavvicinarsi ad una società che ormai ha dimenticato e che la guarda con indifferenza.

Questo tira e molla sarà una costante. Un susseguirsi di piccole battaglie che costeranno molto al protagonista e che lo vedranno uscire vincitore davvero poche volte.

Insomma, la sensazione che traspare da questo percorso è quella di un traguardo irraggiungibile, di una camminata dove ad un passo avanti, ne corrispondono due indietro.

Il finale è quello che forse in molti si aspetteranno, un epilogo di triste continuità che riavvolge il nastro delle voci degli amici che, fin da principio, dicevano a Michele non servirà a nulla.

Il mio giudizio su ROGOREDO la ragazza del bosco è moderatamente positivo.

L’idea ottima e il tema insidioso avrebbero richiesto un lavoro di editing, a mio parere, di qualità superiore.

A fronte di una narrazione scorrevole, purtroppo si rilevano diversi refusi che manifestano, forse, un pizzico di fretta. Questo dà l’idea di un’opera ben congegnata, ma non del tutto sbocciata nella sua versione migliore.

Michele Agosteo si è auto-pubblicato con coraggio e serietà, auspico per lui la capacità di un confronto, anche con altri autori o con case editrici di qualità, che ne possano elevare il bagaglio tecnico.

 

           

 

Intervista

Da autore esordiente, cosa ti ha ispirato nella scelta di pubblicare il tuo libro in forma di diario anziché reinterpretare la tua esperienza in un romanzo vero e proprio?
 
Un’opera creativa è spesso frutto di mix di influenze. Nel 2016 lessi il bellissimo romanzo “Una bambina” di Torey L. Hayden e scoprii che l’autrice teneva un diario dove appuntava quello che succedeva. E così feci lo stesso. Dopo un anno, nel momento di trarre un romanzo da quegli appunti, mi accorsi che la struttura del diario non avrebbe funzionato, perché i fatti raccontati erano troppo ripetitivi, allora iniziai a studiare la trama di alcuni manga di successo, per capire quali fossero gli elementi che rendevano una storia coinvolgente. Così iniziai un lavoro di destrutturazione e ristrutturazione degli eventi. A lavoro finito avrei dovuto rimuovere le date dal libro ma fu la correttrice di bozze a suggerirmi di lasciarle.
Emotivamente cosa ti ha lasciato questa esperienza con Martina, che ti porterai dietro per la vita?
Questa esperienza mi ha fatto capire quanto sono stato fortunato. Per quanto una persona possa vantarsi di non farsi influenzare dagli altri, l’ambiente in cui si cresce tende a condizionarci molto. Mi ritengo fortunato ad aver potuto assistere allo stile di vita di una persona dipendete da sostanze e aver potuto fare un raffronto tra i suoi vent’anni e quelli che ho vissuto io.
Quale sarà il tuo prossimo “libro nel cassetto” che tirerai fuori al momento giusto?

Ho qualche romanzo in testa. Sin da ragazzo creavo storie a fumetti. Più volte ho tentato di scrivere opere  che poi puntualmente abbandonavo. Il coinvolgimento con Martina, il desiderio di non abbandonarla, ha vinto sulla pigrizia e mi ha dato la forza di arrivare alla fine. Le altre storie sono di tutt’altro genere, ma le vorrei scrivere sempre con il desiderio di trasmettere qualcosa.

Michele Agosteo


Grafico, animatore 2D/3D, con 12 anni di esperienza nel settore videogiochi, in Italia ed anche all’estero. Sviluppatore di giochi per numerose piattaforme e console è una figura multidisciplinare in grado di spaziare da illustrazione, alla grafica, alla modellazione, animazione, problem solving, audio, inoltre, gestione delle risorse. ROGOREDO la ragazza del bosco è il suo romanzo d’esordio auto pubblicato.

 

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