Sarà una lunga notte




Recensione di Cristina Bruno


Autore: Dov Alfon

Traduzione: Valentina Zaffagnini

Editore: DeA Planeta

Genere: giallo

Pagine: 496

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Quando il commissario Jules Léger, della polizia giudiziaria di Parigi, arriva al Terminal 2 dell’aeroporto Charles de Gaulle, il mal di testa è in agguato e la situazione già piuttosto complicata: Yaniv Meidan, venticinquenne israeliano sbarcato dal volo El Al 319 proveniente da Tel Aviv e innocuo responsabile marketing di un’azienda di software, è appena scomparso da uno dei luoghi più sicuri di Francia. I filmati delle videocamere sorveglianza mostrano Meidan salire in ascensore in compagnia di una bionda e subito dopo… sparire nel nulla. Il colonello Zeev Abadi, responsabile fresco di nomina dell’unità 8200 dei Servizi segreti israeliani, si trova a Parigi “per caso”. Sempre che uno al caso ci creda. E adesso pretende di ficcare il naso nelle indagini di un sempre più diffidente Léger. Mentre al quartier generale di Tel Aviv gli aggiornamenti di intelligence sul caso Meidan si succedono a ritmo vertiginoso, un secondo cittadino israeliano reduce dal volo El Al 319 viene prelevato con la forza da un commando cinese. Trasformando quello che pareva un caso di polizia in un inquietante garbuglio su scala internazionale.

Recensione


Chi potrebbe rapire un giovane israeliano giunto a Parigi per il CeBit, non appena sbarcato dall’aereo?

Questo è quanto si chiede il commissario francese Jules Léger incaricato delle prime indagini. Quando poi il presunto rapimento si rivela un omicidio la situazione si complica ulteriormente. E i militari israeliani, subito allertati, non contribuiscono a rendere la vita facile allo stressato funzionario francese.

Sarà una lunga notte, costellata di morti, ben dodici, che insanguinano Parigi e creano scompiglio ai vertici di Francia e Israele per i possibili risvolti internazionali. Appurato infatti che il giovane ucciso all’aeroporto non era la vittima designata, si scopre un gioco pericoloso che conduce all’unità 8200 israeliana, il dipartimento incaricato alla raccolta dati di massima sicurezza. L’ufficiale Oriana Talmor dovrà occuparsi delle ricerche sul campo a Tel Aviv, mentre il suo superiore Zeev Abadi, una sorta di George Clooney mediorientale, sarà la spalla di Legér a Parigi.

Le quasi cinquecento pagine scorrono via tra continui colpi di scena e omicidi a raffica. Ci sono tutti gli ingredienti del classico libro di spionaggio, dalla mafia cinese ai servizi segreti americani e israeliani e non può ovviamente mancare un pizzico di romance tra l’affascinante Abadi e la bella Oriana.

Ma a ben guardare la vera protagonista di tutta la vicenda è la sicurezza, quella dello Stato di Israele. Il paese che viene descritto è un paese che ne è ossessionato, pronto a raccogliere infiniti dati su cittadini e stranieri, ad ascoltare conversazioni, intercettare mail e fare tutto il possibile per avere il controllo capillare e globale delle informazioni private e pubbliche. Censura, riservatezza, ferree gerarchie militari sembrano alla base di uno Stato che vive perennemente in guerra con il mondo arabo circostante.

Tutto viene passato al setaccio di potenti mezzi di comunicazione e ciò nonostante qualcosa sempre sfugge perché l’imponderabile è dietro l’angolo e il controllo totale, malgrado gli sforzi, non si riesce a ottenere. E verrebbe quasi da dire per fortuna… In un mondo globalizzato e spiato non è facile individuare il limite tra quella che è una comprensibile indagine per la sicurezza del singolo e dello Stato e quella che è pericolosa invadenza della privacy e della libertà individuale.

Osservati da mille telecamere, registrati da infiniti server, ogni nostra azione, non solo in Rete, lascia una traccia che un buon segugio informatico può individuare. A fin di bene ma a volte anche per scopi non certo nobili. Il libro ci pone di fronte a domande inquietanti che riguardano il futuro di tutti noi. Verso che tipo di società stiamo galoppando senza rendercene conto?
 

A cura di Cristina Bruno

fabulaeintreccio.blogspot.com

Dov Alfon


Dov Alfon: è cresciuto tra Parigi e Tel Aviv. Ex ufficiale dell’Unità 8200, sezione speciale dell’intelligence militare israeliana, è stato redattore capo del più influente quotidiano israeliano, Haaretz, e caporedattore della prestigiosa casa editrice Kinneret-Zmora. Sarà una lunga notte è il suo primo, acclamato romanzo.

 

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