Serotonina




Recensione di Manuela Baldi


Autore: Michel Houellebecq

Traduzione: Vincenzo Vega

Editore: La Nave di Teseo

Collana: Oceani

Genere: Narrativa straniera moderna e contemporanea

Pagine: 332

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Florent-Claude Labrouste è un quarantaseienne funzionario del ministero dell’Agricoltura, vive una relazione oramai al tramonto con una torbida donna giapponese, più giovane di lui, con la quale condivide un appartamento in un anonimo grattacielo alla periferia di Parigi. L’incalzante depressione induce Florent-Claude all’assunzione in dosi sempre più intense di Captorix, grazie al quale affronta la vita, un amore perduto che vorrebbe ritrovare, la crisi della industria agricola francese che non resiste alla globalizzazione, la deriva della classe media. Una vitalità rinnovata ogni volta grazie al Captorix, che chiede tuttavia un sacrificio, uno solo, che pochi uomini sarebbero disposti ad accettare. Serotonina è il capolavoro di Michel Houellebecq: serrato, lirico, a tratti umoristico, crudele, chirurgico, profetico. Romanzo d’amore, politico, esistenziale e, soprattutto, radiografia del futuro prossimo che incombe sulle nostre vite.

Recensione

Scritto in prima persona, “Serotonina” è un romanzo impietoso, sarcastico, ironico, a tratti comico.

Houellebecq, così come ci ha abituato, non fa sconti, mette a nudo le contraddizioni del nostro tempo, la sua scrittura è graffiante. Non si schiera l’autore, l’io narrante non cerca la simpatia di chi legge, l’evolversi della storia permette di provare sentimenti diversi: rabbia, disgusto, empatia, raramente simpatia.

Un uomo stanco della sua vita ma non abbastanza stanco per farla finita, prova a recuperare dal suo passato le persone che gli sono state più vicine.

Feroce affresco di una società malata, di un uomo senza progetti, che di sé dice di essere senza motivi sia per vivere, sia per morire. La depressione trattata come un male inevitabile. La funzione salvifica di un medicinale che in cambio di una stabilità umorale, consente minimi gesti più che normali per chiunque, come la cura della propria persona, i saluti agli altri ecc.ecc., ma inibisce la libido. L’azzeramento della propria sessualità a favore di una vita senza emozioni.

Pagina dopo pagina, questo viaggio permette allo scrittore di narrarci l’involuzione del protagonista, l’esposizione dei suoi pensieri inducono a riflessioni profonde sul senso della vita, sulla sfera personale e pubblica, sui rimpianti, sui sentimenti, sulla politica, sulla società.

Si narra del fallimento della politica, delle istituzioni lontane dalle persone, di amore, di sesso, di lavoro, di noia, di famiglia o della sua mancanza, di depressione, di assenza, del decadimento dei valori fondanti delle società moderne. Graditissima la traduzione di Vincenzo Vega.

Consigliato a chi ha voglia di riflettere, a chi ama Houellebecq, a chi gradisce la scrittura fredda, senza strizzatine d’occhio, a chi cerca un senso alla vita.

Michel Houellebecq


Michel Houellebecq, scrittore, poeta e saggista francese, ha pubblicato i romanzi Le particelle elementari (1999), Estensione del dominio della lotta (2000), Piattaforma (2001), Lanzarote (2002), La possibilità di un’isola (2005), divenuto un film con la regia dell’autore nel 2008, La carta e il territorio (2010) con cui ha vinto il Premio Goncourt nello stesso anno, Sottomissione (2015); le raccolte poetiche Il senso della lotta (2000), Configurazione dell’ultima riva (2015), La vita rara. Tutte le poesie (2016); i saggi H. P. Lovecraft. Contro il mondo, contro la vita (2001), La ricerca della felicità (2008) e il libro scritto con Bernard-Henri Lévy, Nemici pubblici (2009). Presso La nave di Teseo ha pubblicato In presenza di Schopenhauer (2017).

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