Signora vita




Recensione di Sara Pisaneschi


Autore: Ahmet Altan

Traduzione: Nicola Verderame

Editore: Edizioni e/o

Genere: Narrativa

Pagine: 224

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. Il protagonista Fazıl è un giovane studente di letteratura e proviene da una famiglia borghese che ha subìto un tracollo finanziario. Vive in un ex edificio commerciale insieme a dissidenti, transessuali e altri individui ai margini della società. Trova un piccolo lavoro come comparsa in una trasmissione televisiva che tra il pubblico ospita Hayat Hanım, di molti anni più grande, donna sensuale, misteriosa e indipendente. Tra i due nasce presto una relazione intermittente, in cui le differenze sono molte di più rispetto ai punti in comune. Se infatti Hayat Hanım vive senza pensare al domani, Fazıl è gravato dalla povertà ed è costretto a prendere in considerazione tutti i rischi possibili. Ma durante le trasmissioni in tv Fazılconosce Sıla, anche lei studentessa di letteratura e come lui proveniente da una famiglia agiata finita sul lastrico per motivi politici. Tra Fazıl e Sıla si instaura un rapporto profondo, fatto di comunione intellettuale e poi anche fisica. I due sembrerebbero fatti l’uno per l’altra, ma Fazıl si trova diviso fra le due donne, fra stili di vita e aspirazioni diametralmente opposti.

Recensione


Tutto questo è accaduto un anno fa. Allora non sapevo fino in fondo che alla vita manca una volontà propria ed è così aperta alle coincidenze che il piccolo tocco di una parola, di una proposta o di un biglietto da visita può stravolgerne la traiettoria.

Funziona così in Turchia. Basta veramente una parola detta alla persona sbagliata e al momento sbagliato per rovesciare intere esistenze. È quello che accade a Fazil. Un giorno ricco figlio di una famiglia benestante, il giorno dopo povero studente che non sa come tirare avanti e finire gli studi che tanto ama. Perché sì, ama profondamente la letteratura e i suoi libri. Ama ciò che sono e ciò che rappresentano. Ama i mondi in cui riesce a nascondersi ed estraniarsi. Non ama però sentirsi così perso e in bilico. Si vergogna della sua nuova situazione tanto da evitare gli amici della “vecchia” vita. Trova un piccolo lavoro come comparsa in una trasmissione televisiva ed è qui che conosce Hayat Hanim, una donna molto più grande di lui, sensuale ed estroversa, molto indipendente e saggia.

Non avrebbe mai neanche immaginato di essere attratto da una donna così, e invece… inizia tra loro una relazione molto forte e passionale, fatta di tutto e di niente. Hayat non rivela mai niente del suo passato, tende spesso a depistare le domande del giovane amante, si chiude a tratti in uno strano isolamento da cui sembra trarre un’immensa pace, escludendo Fazil per primo. Non ama la letteratura. Anzi, non ha mai letto nessun libro. Guarda continuamente documentari di ogni tipo e ne rivela l’incredibile contenuto. Non hanno niente in comune, ma. È per lui un’incredibile calamita, non riesce a fare a meno di lei e della loro intimità.

Quello che voglio da te è che scegli un momento, solo un momento…. Quel momento non dimenticarlo. Se cerchi di ricordare tutto, dimenticherai tutto… Ma se scegli un istante potrai possederlo per sempre, potrai ricordarlo per sempre… Mi farebbe felice pensare che quel singolo istante resterà sempre vivido in un angolo della tua mente per tutta la vita.

Ciò che voleva era un solo istante.

Contemporaneamente e nello stesso luogo Fazil conosce Sila, bellissima studentessa sua coetanea e che sta seguendo gli stessi sui studi di letteratura. Con lei sì che ha molte cose in comune, diciamo pure tutte. Anche la sua famiglia è caduta in disgrazia per motivi politici, ama gli stessi libri che ama lui. Se si fossero conosciuti solo un anno prima sarebbero stati una coppia perfetta. Ma quel tempo è ormai lontano. Il Poeta suo nuovo amico ne è l’esempio più eclatante. Bisogna nascondere le proprie idee o scappare lontano. Quale strada scegliere?

La vita, forse, è fatta davvero solo di istanti da ricordare.

È un romanzo che trasuda cultura e letteratura da tutti i pori. Ogni volta che giri pagina la si vive e la si vede, la si respira. Amo molto la scrittura di questo autore perché riesce a toccare picchi di poesia che spesso lasciano senza fiato. Con una sola frase riesce a racchiudere un mondo intero, a dire tutto, a gettarti tra le braccia della malinconia e, allo stesso tempo, a provocare un grande senso di ribellione e disincanto.

Il titolo originale è Hayat Hanim. Solo alla fine ho capito perché.

Nel suo riso si mescolavano vari suoni: canto di uccelli al mattino, pezzi di cristallo, acqua limpida che scorreva accarezzando i ciottoli, ninnoli appesi agli alberi di Natale, bimbe che corrono tenendosi per mano.

 

 

 

Ahmet Altan


Ahmet Altan, uno degli autori più noti e popolari della Turchia, è stato liberato recentemente dopo essere stato incarcerato nel suo paese dal 2016 per reati di opinione. Per la sua attività di oppositore e critico del potere era stato in un primo momento condannato all’ergastolo. Il 14 aprile 2021 è stato liberato grazie al vasto movimento di solidarietà nei suoi confronti in Turchia e in Europa. Con le Edizioni E/O ha pubblicato i romanzi Scrittore e assassino, Come la ferita di una spada, Amore nei giorni della rivolta e la raccolta delle sue memorie difensive, Tre manifesti per la libertà.

 

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