Testimone silenziosa




Recensione di Patrizia Argenziano


Autore: Holly Seddon

Traduzione: Francesca Campisi

Editore: Newton Compton editori

Pagine: 337

Genere: thriller

Anno di pubblicazione: 2018

Trama. Alex Dale è una giovane donna dalla vita complicata; giornalista free lance, ha intenzione di scrivere un articolo inerente i processi di comunicazione con i pazienti in presunto stato neurovegetativo. Amy è una giovane donna che giace in un letto d’ospedale da quindici anni, ovvero da quando fu rinvenuta quasi esanime, dopo qualche giorno dal suo presunto rapimento. Un triste epilogo per la ragazzina scomparsa da casa nel 1995; un crimine per cui non fu trovato il vero colpevole anche se molte furono le illazioni prive di fondamento. Secondo le autorità, quello è un caso chiuso ormai, anche perché Amy è ancora tra noi… Ma è come se non lo fosse.

Alex e Amy, due donne che si incontrano per caso e che, senza saperlo, hanno bisogno l’una dell’altra.

Alex, in visita presso una riabilitazione neurologica, proprio alla ricerca di notizie interessanti per il suo articolo, riconosce Amy: ricorda bene i fatti e gli avvenimenti di quindici anni prima. Adesso non riesce più a togliersi il pensiero dalla mente, le sembra impossibile che sia tutto caduto nel vuoto, che nessuno si preoccupi più di cercare il colpevole di tanta crudeltà. Pian piano, con i pochi mezzi a disposizione, la giornalista comincia a ricostruire la vita di Amy ragazzina, fa un salto nel passato, infila il coltello in ferite ancora aperte e ne riapre altre chiuse da tempo.

Ad Alex si affianca chi piange la perdita di Amy, chi si sente in colpa per aver ripreso a vivere, chi non ha ancora chiuso con il passato, chi crede ancora nella giustizia e anche chi sente odore di fama e denaro.

Un thriller che racconta l’incontro tra due donne: la prima, con la sua vita sregolata, sembra stia facendo di tutto per autodistruggersi; la seconda, avvolta in un misterioso limbo, sembra, invece, stia facendo di tutto per sopravvivere.

A un certo punto, per Alex, la ricerca di un colpevole diventa quasi un’ossessione, una ragione di vita, la medicina per un’anima sofferente che ha bisogno di un appiglio, un motivo per voltare pagina, per rinascere.

Per Amy, invece, Alex è solo una voce cui non sa dare un volto e un nome, una voce che le fa compagnia ma che fa anche discorsi strani; eppure vuole continuare ad ascoltarla.

Un thriller delicato perché, nella crudeltà dei fatti, mette a nudo le anime dei protagonisti, anime incatenate, per motivi diversi, a un passato che non esiste più ma che non permette loro di vivere.

Alex tocca il fondo, trascinata da un bicchiere dopo l’altro, rendendosi più volte ridicola, mettendo a nudo tutte le sue fragilità.

Jacob, tormentato dai ricordi, rischia di rimanere nuovamente solo a causa dei suoi atteggiamenti, apparentemente senza senso.

Amy, nel suo voler essere donna, si sente ancora tanto bambina.

Sue, moglie e mamma chioccia, non lascia vivere la sua famiglia.

L’autrice, attraverso la voce di ciascuno, con un linguaggio semplice ma accattivante, racconta i dubbi, le incertezze, i sentimenti più nascosti, i tormenti interiori che caratterizzano le loro vite. C’è anche la voce di Amy, una voce quasi impercettibile perché sconosciuta ai più.

Un “cold case” coinvolgente che chiede giustizia per Amy e che, indirettamente, fornisce una possibilità di rinascita a tutti coloro che le gravitavano o gravitano attorno, e non solo. Un romanzo che mostra tutta la complessità della natura umana e le vie infinite che percorrono l’encefalo. Mostra come sotto un silenzio forzato possa esserci una voce.

Un thriller in cui il destino di tutti i personaggi sembra essere appeso a un filo, un filo che però li tiene, inevitabilmente, uniti.

Un gran bell’esordio. Una trama che coinvolge, incuriosisce, ti fa credere e ricredere, al di là del colpevole.

Holly Seddon


Holly Seddon vive ad Amsterdam con la sua famiglia. Ha collaborato con siti e riviste. “Testimone silenziosa” è il suo thriller d’esordio.

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