Il giallo classico. Todorov: La letteratura fantastica




Todorov: La letteratura fantastica


 

 

Il fantastico è fondato essenzialmente su un’esitazione del lettore – un lettore che si identifica con il personaggio principale – circa la natura di un avvenimento strano. L’esitazione può risolversi perché si ammette che l’avvenimento appartiene alla realtà, oppure perché si decide che è frutto  o risultato di un’illusione.”

La definizione del fantastico di Todorov è una pietra miliare nella storia della critica letteraria. Nel suo saggio degli anni ’70 esplora un genere che attraversa tutta la letteratura ma che acquista un vigore particolare a partire dal 1800. Soprannaturale, strano, meraviglioso sono tutti aggettivi che caratterizzano le tematiche di molti autori, non solo di gothic novel.

Ma come si accosta il fantastico al poliziesco, hanno punti in comune?

Ecco come Todorov lo spiega in modo sintetico ed efficace:

Il romanzo giallo a enigma, dove si cerca di scoprire l’identità del colpevole, è costruito nel modo seguente: da un lato vi sono diverse soluzioni facili, a prima vista allettanti, ma che si rivelano fallaci l’una dopo l’altra; dall’altro, vi è una soluzione del tutto inverosimile, alla quale non si giungerà che alla fine, e che si rivelerà come la sola vera.”

Basti pensare a molti dei racconti di Doyle o ai classici gialli della porta chiusa dalla Christie a Dickinson Carr per verificare la correttezza delle osservazioni. Osservazioniche a ben guardare, ci rimandano fatalmente alla teoria aristotelica enunciata nella “Poetica”dell’improbabile verosimile che afferma come “si deve preferire l’impossibile verosimile al possibile incredibile e che talvolta quel che viene detto illogico “non è illogico perché è verosimile che accada qualcosa contro la verosimiglianza.”.

 

 

 

L’importanza di questo studio non risiede solo nelle conclusioni che ci aiutano a comprendere e a inquadrare generi letterari, ma anche e soprattutto nel metodo di indagine. In poche pagine Todorovripercorre la storia della letteratura fantastica e ne analizza la struttura partendo dalla teoria dei generi ben spiegata nell’”Anatomia della critica” di Frye.

Ma i contributi che possiamo rintracciare sono tanti, da Popper a Propp, a Freud e convergono lentamente nel definire il meccanismo costruttivo del racconto fantastico e le regole alle quali tacitamente obbedisce per catturare il lettore, generando attesa, sorpresa e catarsi.

Nei dieci capitoli che compongono il saggio, l’autore ci conduce alla scoperta di categorie indispensabili per la comprensione di un testo quali il tempo, lo spazio, la struttura narrativa e le funzioni dei personaggi, forte della tradizione formalista russa simboleggiata da Propp.

Il percorso delineato attraversa così tutta la letteratura di Ottocento e Novecento che in qualche modo è toccata dal “fantastico” da Lewis a Balzac, da Kafka, a Gogol o Maupassant.

Il saggio è da considerarsi una base indispensabile per chiunque si occupi di letteratura come lettore, scrittore o critico.

 

A cura di Cristina Bruno


 

Scaletta:

Riflessioni su alcuni saggi

Kracauer il romanzo poliziesco

Vernant Mito e tragedia nell’antica Grecia

Todorov La letteratura fantastica

Ginzburg Miti, Emblemi e spie

 

Alcuni autori classici e le loro creature

Edgar Allan Poe – Auguste Dupin

Arthur Conan Doyle – Sherlock Holmes

S. Van Dine – Philo Vance e le regole dello scrittore di gialli

Agatha Christie – Hercule Poirot Mrs. Marple

Gilbert Keith Chesterton – Padre Brown

Edgar Wallace – I quattro giusti