Tre passi per un delitto




Recensione di Sabrina De Bastiani


Autori: AA.VV.

Editore: Einaudi

Collana: Einaudi. Stile libero big

Anno edizione: 2020

Pagine: 200 p., Brossura

Sinossi. Una giovane bellissima, che lavora nel mondo dell’arte, viene uccisa nel proprio appartamento a Roma. Tre personaggi coinvolti per ragioni diverse nell’omicidio forniscono la loro interpretazione dei fatti. Chi nasconde la verità. Chi la manipola. Chi sembra non curarsene. Il commissario Davide Brandi è un poliziotto molto abile, e molto ambizioso. È lui che conduce le indagini. A dargli la parola è Giancarlo De Cataldo. Marco Valerio Guerra è l’amante della vittima. Un uomo d’affari ricchissimo, potente, odiato. A dargli la parola è Maurizio De Giovanni. Anna Carla Santucci è la moglie di Guerra. Scoprire il tradimento del marito non l’ha stupita affatto. A darle la parola è Cristina Cassar Scalia. Le loro versioni non concordano. Ma tutte rappresentano un piccolo passo per arrivare alla soluzione del caso.

Recensione

Giada Colonna è stata uccisa. Non c’è un solo giornale che oggi non riporti la notizia. Declinata nelle interpretazioni più varie, condita da elementi che vanno dal gusto del macabro alla più vergognosa esibizione di voyeurismo. Una giovane donna che si occupava di arte, con un identikit che cambia di articolo in articolo. Un nome fino a ieri sconosciuto e ora improvvisamente noto a tutti.

Tre, le penne, tre, i punti di vista, tre, i vertici di un triangolo, tre, le boules di un clown giocoliere, “Tre passi per un delitto.”

L’eccellenza del noir firma questo romanzo consegnando alle stampe una lectio magistralis del genere incastonata in una storia magneticamente cupa, moderna, originale, palpitante, che non lascia via di scampo e non fa prigionieri.

Tre le penne.

Cristina Cassar Scalia, Giancarlo De Cataldo e Maurizio de Giovanni, ciascuno a dare nervi, carne ed ossa ad uno  dei tre attanti  protagonisti, tutti indissolubilmente legati, rispettivamente Anna Carla Santucci in Guerra la moglie, Davide Brandi il commissario,  e Marco Valerio Guerra (…) il cavallo vincente su cui nessuno avrebbe scommesso. Un purosangue, il marito traditore.

Giada Colonna, l’amante e molto altro, il fulcro.

Una storia di corna finita male, in barba alla novità?

Attenzione, perché a pensarci bene …

E’ incredibile quanti pregiudizi sbagliati costruiamo intorno alle parole. Nel senso che noi diamo un significato positivo o negativo a certi termini, ma quelli ti si rivoltano contro e si divertono a sovvertire il proprio significato, per dimostrarti che sei stato un imbecille a fissarti su una, sola, specifica accezione.

Tre i punti di vista.

E il bello è che è tutto vero, quello che i protagonisti raccontano, non c’è nessun depistaggio, nessun trucco letterario, i lettori sono avvisati, tutto quello che vorranno sapere verrà loro detto. Gli autori non stanno giocando al gatto col topolino, gli autori camminano, passandosi e ripassandosi  il testimone, sull’architrave di una storia

Sono loro la storia. Gli occhi della bambina e quelli di Giada. Sono loro la storia. Anche se la scena sembra preludere a un dramma imminente, quegli occhi comunicano un’aspra freddezza. Sono occhi avidi, di chi vorrebbe dilaniare la vita a morsi.

concertata dal talento, sentita fin nelle viscere e portata a letteratura nella definizione di tre psicologie così inauditamente feroci, cosi ferocemente inaudite. Raramente così potentemente rese credibili nella loro dolenza, nella loro caduca ma espressiva bellezza, nera.

(…) esiste un limite oltre il quale non c’è ipocrisia che tenga.

Anime nude. In cerca di un manto. L’una nell’altra.

Le sue mire erano abbastanza chiare sin dall’inizio e sin dall’inizio avevano coinciso con le mie.

Di abissi, pur nel nero più nero, non si tratta, qui.

Qui, si parla di ben altro.

Se volete potete chiamarla fragilità, crepa, fessura, lesione: a voi la scelta.

Ma sono crepe profonde, che hanno il potere di far implodere, di ridurre in una nuvola di polvere e detriti un edificio maestoso costruito con cura per una vita intera.

Il problema delle crepe, però, è che ci passa la luce (…) ed era l’unico posto nel quale valesse la pena stare.

Giada Colonna, una mano sola a ucciderla. Giada Colonna, uccisa tre volte. “Tre passi per un delitto.”

Tutto alla fine sarà chiaro. Che fosse un grandissimo romanzo lo è stato fin da subito.

Cappello, tanto di.

 

 

Cristina Cassar Scalia

Giancarlo De Cataldo

Maurizio de Giovanni


Cristina Cassar Scalia è nata nel 1977 ed è originaria di Noto. Medico oftalmologo, attualmente vive e lavora a Catania. Ha pubblicato per Sperling & Kupfer La seconda estate (2014, Premio Internazionale Capalbio Opera Prima) e Le stanze dello scirocco (2015). Per Einaudi ha pubblicato Sabbia nera (2018), di cui sono già stati opzionati i diritti per il cinema e la tv, La logica della lampara (2019) e La Salita dei Saponari (2020).

Giancarlo De Cataldo (Taranto, 1956), è magistrato, drammaturgo, sceneggiatore. Ha scritto molti romanzi (il più noto è di certo Romanzo criminale, edito nel 2002 per Einaudi e vincitore l’anno successivo del Premio Scerbanenco: da questo libro Michele Placido ha tratto un celebre film, seguito poi da una serie tv), sceneggiature per cinema e televisione e testi teatrali.
Collabora a quotidiani e a riviste come, tra le altre, «la Repubblica», «Il Messaggero», «L’Unità» e «Corriere della Sera Magazine». Nel giugno del 2007 esce nelle librerie Nelle mani giuste, ideale seguito di Romanzo criminale, ambientato negli anni ’90, dal periodo delle stragi del ’93, a Mani Pulite e alla fine della cosiddetta Prima Repubblica; i due libri hanno alcuni personaggi in comune. Nel 2009 esce per Einaudi La forma della paura, scritto a quattro mani con Rafele Mimmo. Dell’anno successivo è Il padre e lo straniero, sempre per Einaudi. Nel 2012 esce Io sono il Libanese, e nel 2013 De Cataldo firma con Gianrico Carofiglio e Massimo Carlotto un volume di racconti intitolato Cocaina, pubblicato da Einaudi Stile Libero. Sempre del 2013 è Suburra (Einaudi), di cui è autore insieme a Carlo Bonini. Tra gli altri suoi libri ricordiamo: I semi del male (Rizzoli 2014), Nell’ombra e nella luce (Einaudi 2014), Alba nera (Rizzoli 2019) e Quasi per caso (Mondadori 2019).

Maurizio de Giovanni Nato nel 1958 a Napoli, è autore della fortunata serie di romanzi con protagonista il commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta, su cui è incentrato un ciclo di romanzi, tutti pubblicati da Einaudi, che comprende finora: Il senso del dolore (2007), La condanna del sangue (2008), Il posto di ognuno (2009), Il giorno dei morti (2010), Per mano mia (Einaudi, 2011), Vipera (2012, Premio Viareggio, Premio Camaiore), Anime di vetro (2015) Serenata senza nome (2016), Rondini d’inverno (2017) e Il purgatorio dell’angelo (2018). Insieme a Sergio Brancato ha pubblicato due graphic novel sulle inagini del commissario Ricciardi: Il senso del dolore. Le stagioni del commissario Ricciardi (Sergio Bonelli 2017) e La condanna del sangue. Le stagioni del commissario Ricciardi (Sergio Bonelli 2018).
È anche autore di: Storie azzurre (Cento Autori, 2010), una raccolta di quattro racconti lunghi dedicati al Napoli, la sua squadra del cuore; Il metodo del Coccodrillo (Mondadori, 2012, Einaudi 2016; Premio Scerbanenco).
Con I bastardi di Pizzofalcone (Einaudi 2013) ha inaugurato un nuovo ciclo contemporaneo, sempre pubblicato da Einaudi, continuato con Buio per i Bastardi di Pizzofalcone (2013), Gelo per i bastardi di Pizzofalcone (2014), Cuccioli per i bastardi di Pizzofalcone (2015), Pane per i bastardi di Pizzofalcone (2016), Souvenir per i bastardi di Pizzofalcone (2017) che vede protagonista la squadra investigativa di un commissariato partenopeo. Il suo racconto Un giorno di Settembre a Natale è incluso nella raccolta Regalo di Natale edita da Sellerio nel 2013. È uscita nel 2014 un’altra raccolta di racconti gialli dal titolo Giochi criminali dove il suo testo Febbre appare accanto a quelli di De Cataldo, De Silva e Lucarelli. Inoltre, il suo racconto Un telegramma da settembre è incluso nell’antologia Sellerio La scuola in giallo, del 2014. Nel 2015 pubblica Il resto della settimana (Rizzoli)e Skira Una domenica con il commissario Ricciardi (Skira). Nel 2017 partecipa con un suo contributo alla raccolta di saggi Attenti al Sud, edito da Piemme, e con Rizzoli pubblica I Guardiani. Del 2018 sono Sara al tramonto (Rizzoli) e Sbirre (Rizzoli), scritto in collaborazione con Massimo Carlotto e Giancarlo De Cataldo. Nel 2019 pubblica per Sellerio Dodici rose a Settembre e nel 2020 per Rizzoli Una lettera per Sara.

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