Un uomo migliore





Recensione di Chiara Alaia


Autore: Louise Penny

Traduttore: Letizia Sacchini

Editore: Einaudi Stile Libero

Genere: Crime

Pagine: 576

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Nel mezzo di una delle peggiori alluvioni della storia del Québec, una giovane donna scompare di casa. Con le piogge che infuriano le ricerche andrebbero interrotte ma Armand Gamache si ritrova attanagliato da una domanda: cosa faresti se l’assassino di tua figlia girasse a piede libero? Mentre Three Pines è travolta da piogge e inondazioni senza precedenti, Armand Gamache, in procinto di tornare a capo della Sûreté du Québec dopo essere stato sospeso, deve gestire una duplice emergenza: quella meteorologica, con fiumi in piena e dighe che rischiano di cedere in tutta la zona; e quella legata all’improvvisa sparizione di una ragazza, Vivienne Godin. Ha venticinque anni, è incinta e tra i sospettati della sua scomparsa c’è il marito violento e alcolizzato. Ma con i media che attaccano Gamache per la gestione della calamità e lo stato di allerta nella provincia, le indagini procedono a rilento. Eppure Gamache, che ha una figlia della stessa età di Vivienne, non può fare a meno di immedesimarsi nel padre, soprattutto perché qualcosa lo porta a credere che si tratti di omicidio.

Recensione

Lo ha fatto ancora. Con Un uomo migliore Louise Penny ha regalato di nuovo ai suoi lettori un romanzo avvincente, originale e ricco di colpi di scena. Un romanzo che, in un certo senso, è anche un libro di transizione per i suoi personaggi principali.

Da un lato, c’è Jean-Guy Beauvoir, che ne ha abbastanza del suo lavoro nella Sûreté de Québec e si sta per trasferire a Parigi con la famiglia; dall’altro, c’è Armand Gamache, suo suocero, che torna in servizio dopo i mesi più difficili della sua carriera, demansionato.

Con il medesimo ruolo di ispettore capo della Omicidi, i due si trovano a indagare fianco a fianco,per l’ultima volta, su un caso di violenza domestica che non può lasciarli indifferenti: la sparizione di Vivienne Godin, una donna giovane, incinta, che ha pressappoco l’età della moglie di Jean-Guy/figlia di Armand.

Armand e Jean-Guy non sono tuttavia gli unici personaggi a trovarsi a un bivio. C’è anche Clara, la pittrice, che, proprio come Gamache, sta affrontando dure critiche al suo lavoro sui social media. Non solo. Lintera comunità di Three Pines è minacciata da un’alluvione, che si preannuncia catastrofica.

Riusciranno a sopravvivere tutti quanti?

Sapranno cogliere l’opportunità di mettersi in gioco che la crisi comporta?

Ne usciranno sconfitti o migliori?

Siamo sicuri che i fan di Three Pines si godranno fino all’ultima pagina questo nuovo episodio e l’indiscutibile capacità della Penny di descrivere tanto i personaggi, riannodando i fili dei romanzi precedenti, quanto la profondità delle emozioni umane e la suggestione dei paesaggi del Québec.

La sensazione, arrivati in fondo al romanzo, è la stessa che abbiamo avuto leggendo Il regno delle ombre: immergersi nell’universo narrativo di Louise Penny è come trascorrere un po’ di tempo con cari, vecchi amici. Che, una volta salutati, non vediamo l’ora di incontrare di nuovo.

 

Louise Penny


nata a Toronto, vive in un piccolo villaggio a sud di Montréal. Oltre ad aver vinto sette Agatha Awards per il miglior crime dell’anno, le è stato assegnato The Order of Canada nel 2014 e l’Ordre National du Québec nel 2017. È autrice di quindici romanzi con protagonista il commissario Armand Gamache, tutti di prossima uscita per Einaudi Stile Libero, che della serie ha già pubblicato Case di vetro (2019), Il regno delle ombre (2020) e Un uomo migliore (2020). Penny è pubblicata in ventisei Paesi e ha venduto milioni di copie nel mondo.

 

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