Una ragazza riservata




Recensione di Giulia Bocchio


Autore: Kate Atkinson

Traduzione: Alessandro Storti

Editore: Nord

Genere: Thriller

Pagine: 365

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Londra, 1981. Una donna giace sull’asfalto. È stata investita mentre attraversava la strada, proprio il giorno del suo ritorno in Inghilterra, dopo anni passati all’estero. Un tragico incidente, che presto verrà dimenticato da una città in fermento per il matrimonio del secolo. O forse non è stata una casualità. Perché quella donna era depositaria di tanti, troppi segreti. Londra, 1940. La diciottenne Juliet Armstrong viene reclutata dai servizi segreti per un lavoro all’apparenza semplice: sbobinare registrazioni. In realtà, si tratta di un compito delicato, perché quelle registrate sono le conversazioni tra un agente infiltrato e un gruppo di cittadini inglesi simpatizzanti del Reich. Per il governo, è essenziale individuare e tenere d’occhio una potenziale quinta colonna filonazista in patria. Soprattutto ora che Londra è il bersaglio delle bombe tedesche. Dapprima disorientata, Juliet s’immerge sempre più in un mondo all’apparenza innocuo, eppure in cui ogni gesto, ogni parola è ambigua e pericolosa. E dopo alcune settimane ha l’occasione di mettersi alla prova come agente operativo, in una rischiosa missione sul campo. E nulla andrà come previsto. Londra, 1950. A cinque anni dalla fine delle ostilità, la crisi economica e le conseguenze della guerra opprimono ancora il popolo inglese. Juliet lavora “forma di un messaggio lasciato sotto la porta di casa: Pagherai per quello che hai fatto. Dopo tutto quello che è successo dieci anni prima, Juliet non è sorpresa. E riprende contatto con alcune conoscenze del tempo di guerra, che però non le sono di nessun aiuto. Anzi, un uomo misterioso la coinvolgerà ancora una volta in una missione segreta. La scacchiera è sempre la stessa, ma è cambiato uno dei giocatori: non più la Germania nazista, bensì l’Unione Sovietica.

Recensione

Scrivere un pensiero complessivo sul testo mi sarebbe impossibile tanto ho adorato certi aspetti quanto altri mi hanno lasciato perplessa.

È la prima volta, infatti, che un libro mi tiene incollata alle pagine non per lo svolgimento della vicenda, che ho trovato a tratti confusionario, ma per il metodo narrativo, privo di fronzoli ma decisamente appagante, meraviglioso dalla prima all’ultima pagina, quasi maschile oserei dire.

La trama, intelligente e accattivante, ci fa rivivere la seconda guerra mondiale in maniera periferica, non sul campo di battaglia ma attraverso la storia della protagonista, Juliet, finita nel vortice dello spionaggio un po’ per caso e dal quale farà fatica ad uscire.

Ho apprezzato la caratterizzazione dei personaggi (non tutti), ho apprezzato l’umorismo della protagonista, come la veridicità della storia raccontata e la scelta dei salti temporali.

In conclusione non è un libro da annoverare nei più belli dell’anno ma sicuramente della Atkinson leggerei anche la lista della spesa, questo è sicuro.

A cura di Giulia Bocchio

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Kate Atkinson


(York, 1951) è autrice di romanzi che hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Whitbread Book Award. Dal 2011 è membro dell’Ordine dell’Impero Britannico per meriti letterari. Nel 1997 Frassinelli ha pubblicato in Italia Dietro le quinte al museo, con il quale vince il Costa Book Awards. Per Einaudi pubblica I casi dimenticati (2007) e Un colpo di fortuna (2009), mentre per Marsilio esce Aspettando buone notizie (2015) e Tutti i bambini perduti (2017) – nei quali protagonista è l’investigatore privato Jackson Brodie. La serie, venduta in 28 paesi, è anche fiction televisiva di successo per la Bbc. Le edizioni Nord invece pubblica Vita dopo vita (2014) e Un dio in rovina (2016). È anche autrice di teatro e le sue commedie sono state rappresentate al festival di Edimburgo.

 

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