Un’ombra nell’acqua




Recensione di Cristina Bruno


Autore: Catherine Steadman

Traduzione: L. Bernardi

Editore: Longanesi

Genere: thriller

Pagine: 416

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Norfolk, oggi. La terra è pesante, compatta, sembra non finire mai. Erin scava da tre quarti d’ora e le sue forze cominciano ormai a cedere, insieme alla determinazione. Ma non ha scelta, deve continuare. Nonostante la fatica, la paura, il dolore e l’incredulità. Vorrebbe tanto che lì ad aiutarla ci fosse qualcuno che ama e di cui si fida. Ma è impossibile, perché la persona che ama di più al mondo è proprio quella destinata a finire in quella fossa…
Solo poche settimane prima, Erin e Mark sono una coppia perfetta. Lei è una giovane documentarista che si prepara a un’importante svolta professionale; Mark è un trader londinese di grande fascino, con un futuro brillante che lo aspetta. Ormai prossimi al matrimonio, sembrano avere tutto. Finché Mark non perde il lavoro e le prime crepe iniziano ad apparire nella loro vita perfetta. Nonostante gli inattesi ostacoli, sembrano entrambi determinati a far funzionare il rapporto. Prenotano quindi la luna di miele dei loro sogni, certi che tutto andrà per il meglio. Giunti finalmente sull’isola di Bora Bora, decidono di dedicare una giornata alle immersioni. Erin ne ha il terrore, ma sa di essere al sicuro con Mark, e si lascia convincere ad accompagnarlo. Va tutto magnificamente, fino a quando non trovano qualcosa nell’acqua, che sin dal primo istante getta un’ombra cupa sulla loro vita. Erin e Mark vogliono mantenere segreta la loro scoperta. Dopo tutto, se nessun altro sa, non dovrebbero avere nulla di cui preoccuparsi. Ma la loro decisione scatena una devastante catena di eventi che metterà in pericolo tutto ciò che hanno a cuore, spingendoli a dubitare l’uno dell’altra…

Recensione

Se questo è il romanzo di esordio, chissà cosa ci riserverà in futuro questa nuova autrice…

Inutile dire che fin dall’inizio il testo cattura il lettore, lo avviluppa nella trama rendendolo ansioso di sapere come andrà finire. Ogni nuovo imprevedibile sviluppo apre scenari che si incastrano perfettamente uno dentro l’altro come scatole cinesi. Il ritmo è incalzante, tipico di una narrazione pronta per essere tradotta in un film. E, proprio come in un film degno del miglior Hitchcock, vediamo muoversi i protagonisti tra una grigia Londra da un lato e coloratissimi scenari tropicali dall’altro.

In ordine di apparizione troviamo Erin, la narratrice. È lei che in prima persona racconta l’incredibile vicenda in cui si è trovata coinvolta.

Quanto ci vuole a scavare una tomba? Ve lo siete mai chiesto? Beh, mistero svelato. Ci vuole un’eternità. Almeno il doppio di quello che pensate.

Non basta già un inizio così per incuriosire il lettore?

Se poi scopriamo che in quella fossa in un bosco di Norfolk Erin vuole seppellire l’amato consorte sposato da poco…

E così la protagonista decide di renderci partecipi della sua storia, di come sia tutto iniziato per pura fatalità.

Erin e Mark sono una giovane coppia felice. Lei è una documentarista, lui un trader della City. Nonostante Mark abbia appena perso il lavoro decidono di sposarsi e di trascorrere una vacanza da sogno sull’isola di Bora Bora. Qui però accade l’impensabile: scorgono un’ombra nell’acqua e dietro quell’ombra uno zaino il cui contenuto cambia la vita dei due giovani. Una scelta dopo l’altra si trovano invischiati in qualcosa di molto più grande di loro e che mette duramente alla prova il loro rapporto.

Attorno ai protagonisti ruotano le vite di un sottobosco di personaggi descritti con meticolosa abilità dall’autrice. Incontriamo Holli, Alexa, Eddie, ovvero i tre detenuti che Erin deve intervistare per il suo documentario e che occupano una parte di tutto rispetto nella narrazione; l’ispettore Foster curioso e attento funzionario dell’anti-terrorismo; Caro e Fred amici di Erin… Ciascuno di loro contribuisce in modo significativo a far progredire la vicenda, portando con sé la propria dose di umanità.

Al di là della semplice trama notiamo che il romanzo conduce in modo subdolo il lettore a riflettere su come l’esistenza possa essere di colpo stravolta da un fatto inaspettato chiedendogli indirettamente quanto sia disposto a derogare ai propri principi in cambio del benessere.

“L’adattabilità degli esseri umani è davvero sconvolgente, non vi pare? Come piante in vaso, prendiamo la forma dell’ambiente che ci circonda. Ma a volte alcuni di noi hanno l‘opportunità di scegliere in quale vaso stare. Dipende tutto dal prezzo che si è disposti a pagare, no?”

Cos’altro aggiungere?

Una breve nota di stile: tutto è narrato con un linguaggio fresco, colloquiale, eppure mai trasandato.

Riassumendo le impressioni in un’unica parola: imperdibile.

A cura di Cristina Bruno

fabulaeintreccio.blogspot.com

Catherine Steadman


Catherine Steadman: è un’attrice e una Lane Fox in Downton Abbey. Cresciuta nel New Forest, in Inghilterra, vive a Londra. Un’ombra nell’acqua, un thriller che sta conquistando i lettori di tutto il mondo, è il suo primo romanzo.