Recensione di Fiorella Carta
Autore: Gila Lustiger
Editore: Neri pozza
Pagine: 419
Genere: Thriller
Anno Pubblicazione: 2016
Parigi, estate 2011. La notizia dell’arresto di Gilles Neuhart, un impiegato di banca apparentemente innocuo e mite, per un brutale omicidio commesso ventisette anni prima, colpisce immediatamente il giornalista Marc Rappaport. Il test del dna, all’epoca dei fatti inesistente, inchioderebbe il bancario come responsabile delle sevizie e dell’uccisione di Emilie Thévenin, una prostituta di non ancora diciannove anni. Sembrerebbe un clamoroso caso di vittoria in extremis della giustizia, ma Rappaport non è convinto.
Troppi i misteri irrisolti. Qual è il movente? Perché l’incensurato Neuhart si sarebbe dovuto rendere colpevole di atrocità tali su una donna con la quale non aveva mai avuto alcun legame o rapporto? Perché nessuna delle prostitute che furono interrogate nel 1984 ha detto di avere mai visto la giovane «collega»? Che fine ha fatto il registro dei clienti di Emilie? Per Marc è l’occasione per fare luce su una vicenda che tutti, comprese le forze dell’ordine, vogliono lasciarsi alle spalle il più rapidamente possibile.
L’indagine lo condurrà dai roventi e svuotati boulevard di Parigi alle anonime strade di Charfeuil, il paese d’origine di Emilie, attraversando le banlieue-prigioni della più recente immigrazione di religione islamica: una pista di violenze e sospetti che lo porterà a confrontarsi con i segreti della Nutricare, il colosso aziendale che da decenni dà lavoro a tutta l’area attorno a Charfeuil.
Ispirandosi al caso della Rhône-Poulenc (azienda chimico-farmaceutica, un tempo molto attiva anche in Italia), uno dei più grossi scandali accaduti oltralpe tra gli anni Ottanta e Novanta, Gila Lustiger ritrae una Francia divisa tra nazionalizzazioni aziendali mal gestite, corruzione politica e incapacità di integrare gli immigrati delle periferie cittadine.
Venne infine un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevano considerato come inalienabile divenne oggetto di scambio, e poteva essere alienato; il tempo in cui quelle stesse cose che fino allora erano state comunicate ma mai barattate, donate ma mai vendute, acquisite ma mai acquistate – virtù, amore, opinionem scienza, coscienza, ecc. – tutto divenne commercio.
Karl Marx
Un thriller di denuncia quello di Lustiger, un vaso di Pandora riaperto a causa della caparbietà di un giornalista, Marc Rappaport , che indagando su un vecchio caso di omicidio, scopre il dietro le quinte della Parigi per bene e quanto la vita umana può essere sacrificabile in cambio del potere.
L’autore dà voce alle vittime di un sistema diventato sempre più corruttibile, squallido e senza anima, che vive di abiti cuciti su misura, denaro sporco, ville lussuose. Il romanzo scorre lento, a tratti prolisso, ma ogni parola serve per arrivare all’esito finale, per chiudere il cerchio. Marc non ha paura della verità, anche a costo di perdere la vita, e per questo riesce a farsi raccontare ciò che per 30 anni è stato celato, per paura o per indifferenza. Lo scrittore ha compiuto diverse ricerche e ha dedicato questo romanzo a chi è stato sacrificato per l’avidità di pochi. “La colpa degli altri” forse sarà una goccia in un mare di ingiustizie, ma ci lascia riflettere sul fatto che anche una sola persona pronta a difendere i meno abbienti può cambiare il loro destino e può mostrare al mondo che non è tutto oro ciò che luccica.
Gila Lustiger
è nata a Francoforte, nel 1963. Ha studiato letteratura tedesca e comparata a Gerusalemme. Dal 1987 vive e scrive a Parigi. Ha scritto diversi romanzi, tra cui So sind wir, finalista al prestigioso Deutscher Buchpreis del 2005.