LA PRIMA INDAGINE

DI FRANCK SHARKO


Autore: Franck Thilliez

Traduttore: Daniela De Lorenzo

Editore: Fazi

Genere: Thriller

Pagine: 468

Anno edizione: 2025


Sinossi. Conclusa la scuola ispettori, Franck Sharko a trent’anni approda a Quai des Orfèvres, prestigiosa sede dell’anticrimine di Parigi. È l’ultimo arrivato: gli assegnano i compiti più noiosi e trascorre il suo tempo negli archivi passando al setaccio centinaia di informazioni alla ricerca di un indizio utile per risolvere un vecchio caso. Tra il 1986 e il 1989 tre donne sulla trentina sono state rapite, brutalmente uccise e abbandonate in campi di periferia. Nonostante centinaia di deposizioni, notti insonni e denunce, il predatore è ancora in libertà. Siamo all’inizio degli anni Novanta, le indagini procedono ancora alla vecchia maniera: computer, cellulari, internet sono novità di cui si comincia solo vagamente a sentir parlare, come di un sogno futuristico. Ma Sharko scalpita, vuole dimostrare di meritare il suo posto nella squadra. Una notte di dicembre, uscendo dagli archivi ormai deserti per tornare a casa, intercetta un uomo in preda al panico. Ha in mano una foto – ritrae una donna legata, il volto coperto da un sacchetto di carta con sopra disegnati occhi e bocca – e gli racconta una storia confusa riguardo a una lettera con un enigma da risolvere e una poesia di Baudelaire. Sharko non ci pensa due volte: decide di aggirare le procedure e occuparsene di persona. Ha finalmente l’occasione di uscire dai box e iniziare la sua corsa.

Con questo volume Fazi Editore inaugura la pubblicazione della serie con il detective Franck Sharko come protagonista. Ambientato in un mondo pretecnologico dove il tempo scorre in modo molto diverso da oggi, 1991 racconta la primissima indagine dell’ispettore Sharko, il suo battesimo del fuoco. Un’avventura inedita nei bassifondi parigini con la quale il maestro Franck Thilliez tocca uno dei suoi picchi più alti.

«Quella che hai visto lì dentro stasera è la cruda verità, Sharko. Senza belletto, senza artifici. La messa a nudo del mondo in cui viviamo. Queste cose esistono davvero, e noi siamo in prima linea».

“In che razza di storia ci siamo andati a ficcare?”


 Recensione

di

Loredana Cescutti


E io, in che storia mi sono andata a cacciare?

Thilliez è un autore sicuramente poliedrico, che dipana le sue trame fra giallo, noir e thriller e soprattutto, cambia sempre aspetto e prospettive, alla stregua di un camaleonte.

Si potrebbe definire un “mutaforma” del genere.

E proprio per le sue abilità camaleontiche, riesce sempre a sorprendere, con una tensione crescente e colpi di scena inaspettati.

“… Quella che hai visto lì dentro stasera è la cruda verità… Come fate a sopportare tutto questo?

Non lo sopportiamo, ci conviviamo. Sai quanta gente vedrai crollare all’improvviso nel corso della tua carriera? Potrebbe succedere anche a te. È così purtroppo, questo lavoro ti fa invecchiare prima degli altri… Sarebbe stato strano se fossi rimasto fino alla fine. Credimi, ci rassicura sapere che sei normale. Non vogliamo psicopatici tra noi. Ne abbiamo già abbastanza a cui dare la caccia.”

“Gli faceva rabbia doversene stare con le mani in mano mentre il responsabile di quell’abominio era là fuori in libertà.”

Io Franck Sharko non lo conoscevo e temporalmente, “1991” è uscito ben dopo gli altri libri della serie come un regalo dell’autore, un prequel su ciò che è stato il suo personaggio e sul perché è diventato quello che è ora.

Un salto.

Quasi trent’anni prima.

Alle origini.

“Se alla fine di questa giornata, che sarà sicuramente una delle più lunghe della tua vita, sarai ancora in piedi, riterrò compiuto il tuo battesimo del fuoco. E ti lascerò partecipare alle indagini.”

Un killer, tanto profiling all’epoca guardato con sospetto, la ricerca della verità.

“C’era qualcosa di diabolicamente irrazionale in quella storia.”

L’inizio è forte, un po’ spaventa, ma lo stile di Thilliez è capace di tenerti legata a lui, alle parole, ai personaggi, alla trama.

Un’indagine che metterà a dura prova il “pivellino”, o il cosiddetto “n° 6” della “BRIGATA ANTICRIMINE” di Quai des Orfèvres 36 a Parigi, poiché da un lato ci sarà il bisogno di voler mettere in luce le sue abilità di profiler venendo guardato, però, con sfiducia per le nuove tecniche dalla vecchia guardia e dall’altra, il bisogno di verità che spesso si scontrerà con ciò che è meglio.

“Come si può essere morti senza morire veramente?… È un limbo impossibile…”

Un ritmo serrato, una cura maniacale nella costruzione dei personaggi e un’indagine, che toccherà temi difficili che seppur lontani nel tempo, appaiono ancora insopportabili e inauditi per ciò che hanno rappresentato.

A rendere il tutto ancora più cupo, sicuramente la gioiosità delle feste natalizie, che andrà inevitabilmente a scontrarsi con la violenza di un assassino per il quale, modus operandi e motivazioni appariranno assolutamente fuori contesto.

Inspiegabili.

Fulcro della storia la menzogna, il non detto, quell’area grigia dove niente è come dovrebbe essere.

Fra un colpo di scena e l’altro, l’intricata matassa, inizierà a dipanarsi grazie anche al proficuo lavoro di squadra, fondamentale in questo frangente.

“Capì che il 36 di Quai des Orfèvres non era soltanto un luogo di prestigio. Era un’arena sanguinosa. Una fossa di leoni.”

Quella squadra che nonostante gli stravolgimenti imprevisti, le diffidenze e le differenze caratteriali, inizierà ad avere tutte le caratteristiche per trasformarsi nella “seconda” famiglia di Sharko, l’ispettore che avrà modo di capire a sue spese, l’importanza di non lasciarsi coinvolgere in modo maniacale dal lavoro per evitare, che il lavoro, oscuri e sin intrometta nella sua vita privata.

Un senso di appartenenza che rende complici, pur trattenendo qualcosa solo per sé.

Al fine di non soccombere.

Per non fare terra bruciata nel suo spazio vitale.

Perché il lavoro è lavoro, ma la vita deve essere anche altro.

“Per quanto tempo avrebbe retto? Non lo sapeva. Quello che sapeva, invece, era che non sarebbe stato semplice. E che non bisognava mai abbassare la guardia, perché spesso i mostri si annidavano dove meno te lo aspettavi.”

La tematica di fondo è complessa e impattante e ti esplode fra le mani, costringendoti a riflettere su come l’ignoranza, soprattutto nel passato, unita alla brama di successo, talvolta ha veramente dato origine a danni inimmaginabili, che hanno lasciato un segno tangibile in chi se ne è ritrovato direttamente e indirettamente coinvolto.

“Non so da dove sbuchi fuori, ragazzo ma cominci a piacermi…”

Franck Sharko sa farsi apprezzare sia con i silenzi che con le sue uscite tecniche, che, se da principio vengono prese all’acqua di rose, poi si dimostreranno molto più precise di quanto ci si sarebbe potuti aspettare e sarà proprio questo, a fargli guadagnare un reale posto in squadra.

Ho trovato questo stile decisamente piacevole e mi ha riportata alla trilogia di Victor Coste scritta da Norek ambientato nelle Banlieue parigine. Qui ovviamente la zona caratteristica è un’altra, ma l’aura di mistero, tradizioni, credenze e disagio non è tanto dissimile.

Come l’autore ha scritto nei ringraziamenti … “Nel momento in cui mi immergevo nella prima metà di questa storia ero confinato in casa mia – Covid oblige – come la maggior parte degli abitanti del pianeta.

Per me che scrivo sempre storie molto contemporanee, non potete immaginare che sollievo sia stato lavorare a una storia ambientata quasi trent’anni prima, così lontana dalle tenebre che si abbattevano su di noi in quel momento… Questo viaggio nel passato mi ha permesso di disconnettermi un po’ dalla realtà…”

Beh, se questo è stato un ipotetico quanto credibile prima, io non vedo l’ora che la casa editrice Fazi riporti in superfice tutti i dopo, perché io sarò lì, pronta a divorarli.

Buona lettura!

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Franck Thilliez


è un ingegnere e scrittore francese. Informatico, è appassionato di tecnologie telematiche. Nel 2004 pubblica il suo primo libro Train d’enfer pour Ange rouge. Ha vinto i premi Prix des lecteurs Quais du polar 2006 e Prix sncf du Polar franc¸ais 2007 con il libro La Chambre des morts. Tra le sue pubblicazioni in Italia si ricordano: Foresta nera (Nord, 2008), La stanza dei morti (TEA, 2009), Il manoscritto (Fazi, 2019), C’era due volte (Fazi, 2021), Puzzle (Fazi, 2022) e Labirinti (Fazi, 2023), Norferville (Fazi, 2024). Sempre nel 2024 esce per Fazi la Trilogia di Caleb Traskman, che racchiude i tre libri della serie. 1991 (Fazi, 2025) è il primo romanzo che vede per protagonista Franck Sharko).