47. L’oscurità del Golem




Recensione di Chiara Alaia


Autore: Emanuele Bissattini

Editore: Round Robin Editrice

Genere: Noir, Thriller

Pagine: 328

Anno di pubblicazione: 2018

 

 

 

 

 

Sinossi. “Ettore, detto il Gatto, killer con la passione per le moto, torna tra le strade di Roma. Dopo “Glock 17. La pazienza dell’odio”, la storia prosegue con una disperata corsa contro il tempo, che vedrà il killer di Primavalle faccia a faccia con l’odio cieco del Golem. Nato orfano e addestrato solo per la vendetta, Golem è un figlio del buio della capitale, assoldato da Spartaco, il re dell’eroina di Roma Sud, che vuole regolare una volta per tutte i conti con Ettore. In questa nuova vicenda, l’autore continua con la descrizione minuziosa e dura del contesto criminale della città, tra impresari senza scrupoli e incontri clandestini di dirty boxe. Ritroviamo Lucilla e Teresa, le due donne del Gatto, una in pericolo e l’altra forse persa per sempre. E Sigmund, il Tedesco che dovrà scegliere se il voto fatto a un amico morto vale la vita di un altro amico che muore. Soprattutto c’è la scelta che un uomo fa davanti allo specchio: vivere o morire, essere libero o perdersi per sempre nell’oscurità, sua ultima compagna di viaggio.”

 

 

Recensione

47. L’oscurità del Golem è il secondo episodio della trilogia noir di Emanuele Bissattini, dedicata alle vicende di Ettore “il Gatto”, giustiziere per professione. In questo romanzo, ancora più cupo del precedente, il protagonista si trova a confrontarsi con il temibile personaggio del Golem, un assassino prezzolato e senza scrupoli.

Di primo acchito potrebbe sembrare che il Gatto e il Golem siano l’uno il doppio dell’altro.

Entrambi sono animati dall’odio e da un desiderio di vendetta, che scaturisce dalla perdita di una persona cara. Entrambi hanno fatto della violenza, fino alla forma estrema dell’omicidio, il loro pane quotidiano. Il loro modo di rimettere insieme i pezzi di un mondo in frantumi. E la struttura narrativa riflette questo parallelismo tra i due killer, dando voce a entrambi, alternativamente.

Le cose, tuttavia, non sempre sono semplici come appaiono e l’autore sa giocare sapientemente con le sfumature, portando a galla i demoni che dominano la psiche dei suoi personaggi. Con quel suo stile immediato, cinematografico, che abbiamo apprezzato già nel primo episodio della trilogia.

Chi, prima di leggere questo romanzo, ha conosciuto il Gatto in Glock 17. La pazienza dell’odionon potrà non notare l’evoluzione del protagonista in “47. L’oscurità del Golem. È un Ettore diverso quello che emerge in queste pagine, perché pur restando un personaggio inquieto, incapace di trovare pace – mostra finalmente il suo lato più fragile.

È un Ettore più umano, che tentenna, dubita, rimpiange, soffre, ama. È un Ettore che porta alla luce un conflitto interiore e che mette in discussione le proprie scelte. Soprattutto quella di alimentare una spirale di violenza che, fino a quel momento, è stata per lui ragione di vita.

E una spirale simile ha trascinato il Golem verso unoscurità senza redenzione, trasformandolo in un uomo freddo, psicopatico, privo di empatia. Capace di comunicare solo con Giulio, l’amico che gli è stato portato via, la cui voce riecheggia continuamente nelle pieghe della sua mente.

Non vediamo l’ora di scoprire che cosa ci riserverà il capitolo finale.

 

 

 

Emanuele Bissattini


Emanuele Bissattini, scrittore noir e autore, si occupa di story telling, scrittura creativa, sceneggiatura e copy writing. Nasce giornalista d’inchiesta sociale – il Manifesto, L’Espresso e Il Messaggero – e da allora il gusto per le periferie non lo ha mai abbandonato. Nel 2017 ha pubblicato per Round Robin Editrice il suo romanzo d’esordio “Glock 17, la pazienza dell’odio”, primo volume di una trilogia, seguito nel 2018 da “47. L’oscurità del Golem”. Sempre per Round Robin è co-autore de “Il Buio, la lunga notte si Stefano Cucchi” (2018), graphic novel, che apre le porte sul caso di cronaca che ha sconvolto l’Italia.

 

Acquista su Amazon.it: