Angelo che sei il mio custode




Recensione di Leonardo Di Lascia

Autore: Giorgia Lepore

Editore: Edizioni e/o

Collana: Sabot/age

Pagine: 256

Genere: Thriller/noir

Anno Pubblicazione: 2016

 
 
 
 

Questo e’ un libro che fa riflettere, a cui finalmente non si riescono a dare delle etichette di genere, e’ il libro che stavo cercando.
L’ispettore Gregorio Esposito, torna con le sue vicende, questa volta dopo una lunga assenza dal lavoro, e si trova davanti un caso, molto cruento e di difficile risoluzione, che riguarda la scomparsa di alcuni bambini.
Ad aiutarlo Giovanna Acquarica, funzionario romano specializzato in risoluzione di casi sui minori, e il capo Marinetti.
Inizia cosi’ il viaggio in Puglia e, piu’ precisamente, nella zona garganica di monte Sant’Angelo, dove spicca il santuario di San Michele.

Un libro che io dividerei in tre parti:

La prima parte, thriller e con un pathos molto alto, dove le ricerche e il mistero tengono il lettore incollato alle pagine, spinto dalla curiosita’ di arrivare in fondo all’indagine.
La scrittrice dá vita ad un’indagine poliziesca molto complessa e molto ben architettata, che non ha nulla da invidiare a quelle dei più famosi autori americani.

La seconda parte, un romanzo, dove i personaggi esplodono e tirano fuori la loro anima.
Gerri ha un legame con Giovanna, e rivive momenti di un’infanzia non facile, per poi trovare sollievo in Sara, sua ex. Marinetti, il capo, che tratta l’ispettore Esposito come un amico, forse piu’ un figlio, e cerca di stargli vicino il piu’ possibile conoscendo il suo triste passato, e cercando di aiutarlo a risolvere gli enigmi del suo passato.
La Lepore ci offre un quadro dell’amicizia molto vero e commovente, dove la parola conta piu’ di mille carte scritte.
Gerri e’ un personaggio particolare, diverso dagli altri ispettori, perche’ in lui si percepisce un’umanita’ e una sofferenza reale.
É una persona comune, un uomo abituato a tenersi tutto dentro, aumentando la voragine di sofferenza e depressione che e’ nel suo io piu’ profondo.

Nella terza parte, che potremmo definire noir, viene fuori l’angelo custode, che a volte non dispensa consigli positivi…


Giorgia Lepore ci regala un libro ricco, dove non mancano passione, pathos, sentimento e suspance…e dunque e’impossibile non restare in attesa delle prossime vicende pugliesi dei nostri amici Esposito e Marinetti.

Giorgia Lepore


è nata e vive a Martina Franca. È archeologa, ha collaborato con l’Università di Bari e insegna storia dell’arte presso il liceo Da Vinci di Fasano. Il suo romanzo d’esordio è stato L’abitudineal sangue (Fazi, 2009).