Mycroft Holmes
di Kareem Abdul-Jabbar, Anna Waterhouse
Watson 2022

Chiara Topo (Illustratore)
Narrativa, pag.308
Sinossi. Appena uscito dall’Università di Cambridge, il giovane Mycroft Holmes si sta già facendo un nome nel governo, lavorando per il Segretario di Stato per la Guerra. Tuttavia, il più britannico dei funzionari pubblici ha forti legami con la lontana isola di Trinidad, luogo di nascita del suo migliore amico, Cyrus Douglas, un uomo di origine africana, e dove è cresciuta la sua fidanzata Georgiana Sutton. La tranquilla esistenza di Mycroft viene stravolta quando Douglas riceve notizie preoccupanti da casa. Si parla di misteriose sparizioni, di strane impronte sulla sabbia e di spiriti che attirano i bambini verso la morte, i cui corpi vengono trovati privi di sangue. Alla notizia, Georgiana parte immediatamente per Trinidad. Quasi in preda al panico, Mycroft convince Douglas a seguirla. I due uomini saranno coinvolti in una rete di oscuri segreti che diventa sempre più insidiosa a ogni passo che compiono. Scritto dalla superstar dell’NBA Kareem Abdul-Jabbar e dalla sceneggiatrice Anna Waterhouse, Mycroft Holmes rivela la storia mai raccontata del fratello maggiore di Sherlock.
Recensione di Giulia Manna

E’ finalmente arrivato anche in Italia il libro Mycroft Holmes scritto dall’ex cestista Nba Kareem Abdul Jabbar e dalla sceneggiatrice Anna Waterhouse. In lingua inglese era già uscito nel 2015, ma nel nostro Paese ha tardato ad arrivare.
Mycroft Holmes è il fratello maggiore del celebre Sherlock Holmes, ambedue creati dalla penna di Arthur Conan Doyle. Questo giallo parte da un giovane e carismatico Mycroft Holmes, approfondisce la storia dell’epoca vittoria e dell’espansione coloniale, ma anche la questione raziale. Insomma un prequel, come si usa dire oggi, di quello che poi è diventato Mycroft: l’uomo più potente del governo britannico.
Ho scelto questo libro principalmente perché quando si parla della famiglia Holmes non ci si annoia mai. Sono solo una dei tanti appassionati di questa famiglia. Passano i secoli e continuano a stupire. Ho trovato la trama, le ambientazioni ed i personaggi fedeli al tono della saga di Holmes. Un’esperienza di lettura assolutamente piacevole. Forse un po’ troppo breve. Mi è dispiaciuto arrivare alla fine.
Inoltre, lo ho scelto per Kareem Abdul-Jabbar. Non me ne voglia Anne Waterhouse, ma ho sempre avuto un debole per Kareem. Da quando non gioca più, ho avuto modo di vederlo come comparsa in qualche film come “Glass Onion” uscito da poco su Netflix ed altre occasioni cinematografiche. Recentemente ho guardato la bellissima serie tv “Winning Time – L’ascesa della dinastia Lakers” per rivederlo giocare accanto a Magic Johnson, anche se ovviamente non era veramente lui, ma un attore che lo interpretava. Sapevo che è uno scrittore, ma fino ad ora non avevo letto nulla di suo anche perché come ho scritto all’inizio la traduzione di questo libro ha tardato parecchio. Quindi quale miglior occasione di questa per unire due passioni, ovvero quella per i gialli e per i grandi del basket?
Chiudo la mia recensione con una curiosità: Sir Arthur Conan Doyle, padre degli amatissimi fratelli Holmes, era un appassionato atleta e come reporter sportivo per il Daily Mail coprì le Olimpiadi del 1906 a Londra. Lo sport per Doyle ha sempre avuto una grande importanza, tanto da trovare sempre spazio nelle sue opere: «dà forza e salute, ma soprattutto dona un certo equilibrio mentale senza il quale un uomo non è completo». A portare l’attenzione su questo particolare aspetto, assente nelle trasposizioni di Sherlock Holmes più recenti, è stato proprio l’ex stella dei Los Angeles Lakers Kareem Abdul-Jabbar.
Del resto in questo breve racconto ci sarà una sorpresa. Uno scontro sportivo tra i fratelli Holmes. Non siete curiosi?
Buona lettura!
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Kareem Adbul Jabbar e Anna Watherhouse
Kareem Adbul Jabbar: con oltre i suoi due metri di altezza è un grande holmesiano in ogni suo senso. Diplomato in Inglese e Storia alla UCLA, ha letto per la prima volta le storie di Doyle durante la sua carriera da cestista, e ha adattato lo spirito di osservazione alle partite per poter guadagnare un vantaggio sugli avversari. Da quando si è ritirato, è stato autore di libri bestseller per il New York Times. Fra i suoi titoli: Giant Steps, Kareem, Black Profles in Courage, A Season on the Reservation, Brother in Arms, On the Shoulders of Giants: My Journey Trough the Harlem Renaissance, e i libri per bambini Streetball Crew:Sashquatch in the Paint, Stealing the Game e What Color is My World? che ha vinto il NAACP Award come “miglior libro per l’infanzia”. Nel 2012 è stato scelto come Ambasciatore della Cultura USA dall’ex Segretario di Stato Hilary Rodham Clinton. Attualmente è presidente della Skyhook foundation ed editorialista per il Time.
Anna Watherhouse: sceneggiatrice e consulente professionista, ha lavorato a fianco di leggende del cinema e della tv per adattare strutture e dialoghi. Ha offerto consulenze per miniserie e serie delle reti via cavo, coproducento un documentario per Mandalya/HBO. E’ stata produttrice e coautrice (con Kareem Abdul Jabbar) del documentario acclamato dalla criticia On the Shoulders of Giants che ha vinto come miglior documentario ai NAACP Image Award e due Telly Award nel 2012. Ha scritto varie lezioni di sceneggiatura per Writers Digest ed insegna sceneggiatura alla Chapman University nella California del Sud.