Recensione di Maria Sole Bramanti


Autore: T. M. Logan

Traduzione: Federico Ghirardi

Editore: La Corte Editore

Pagine: 396

Genere: thriller

Anno di pubblicazione: 2017

PREMESSA: iniziate a leggere questo libro solo se avete un po’ di tempo libero, perché non riuscirete più a staccarvi dalle pagine.

Joe Lynch è un brav’uomo, un marito fedele, un padre amorevole, un insegnante corretto e senza particolari ambizioni. Sua moglie Mel è una donna in carriera bella e affascinante.

Nonostante le loro differenze, vivono felici, in una casa semplice, ma piena di amore. Un giorno, però, una casualità cambia tutto, e la vita di Joe e Mel viene sconvolta.

Confesso che questo non è un libro che considero “del mio genere”; eppure… sarà per i capitoli brevi costruiti ad arte per tenere vivo l’interesse del lettore; sarà perché Joe non puoi non amarlo, con la sua semplicità e la sua schiettezza ( o, se volete, ingenuità); sarà perché il fulcro narrativo è così contemporaneo… insomma, sarà quel che sarà, ma sono le due di notte e io sono qui, a parlarvi di questo libro.

Non è un romanzo con particolari ambizioni di approfondimento psicologico; eppure, i personaggi vengono fuori, tratteggiati molto bene, chiari e lampanti.

E in alcuni tratti, in poche parole, Joe, che ci parla in prima persona, riesce a trasmetterci con forza le sue sensazioni (mi ha colpito, in particolare, la semplicità con cui confronta il mondo contorto degli adulti con quello puro, diretto, bianco o nero, dei bambini come suo figlio William).

“Bugie” qualche difetto ce l’ha, per carità, come molti libri che leggiamo. Niente di grave ma, tanto per capirsi, avrei preferito qualche pagina in più dedicata al finale. Però, ha anche un grande merito: quello di raccontare il modo in cui i social media deformano la realtà, cambiano le nostre vite.

Certo, non è un libro di denuncia, ma un thriller di quelli in cui devi per forza andare avanti perché: “no…via… devo sapere… non è possibile che nessuno capisca… non è possibile che la polizia sospetti di… non è possibile che…”

La gente ripone la propria fiducia nelle cose più strane e poi rifiuta di credere a ciò che ha davanti”

Alla fine, al di là del thriller e della trama avvincente, ti porta a riflettere su come basta davvero poco perché la vita di una persona normale precipiti nel caos: una foto, un messaggio, un post condiviso su Facebook…

È inquietante, perché il mondo di oggi è questo, ed è di questo che si sente parlare nei telegiornali. Dunque, è un romanzo profondamente attuale.

Personalmente, poi, mi ha portata a riflettere su una questione che va un po’ al di là del libro in sé; ovvero, che noi lettori spesso siamo un po’ supponenti, spocchiosi, e pigri; leggiamo libri di autori noti, o di editori noti, o che ci sono stati consigliati da qualcuno, o di cui abbiamo sentito parlare …

Ecco, in questo caso, il mio incontro con “Bugie” è stato puramente casuale e mi ha fatto rendere conto di quanto, a volte, anche come lettori si debba osare e buttarsi sui libri di editori indipendenti, di autori meno noti ai più, che possono rivelarsi davvero interessanti… perché il senso di oppressione e ossessione che si percepisce soprattutto nella prima parte di “Bugie” è davvero intenso e raro!

T. M. Logan


T. M. Logan, inglese, è un giornalista del Daily Mail. Vive nel Nottinghamshire con la moglie e due figli. ‘Bugie’ è il suo thriller di esordio. Ha già venduto più di 300.000 copie. Un vero e proprio caso letterario.

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