Recensione di Viviana Trifari
Autore: Ferdinand von Schirach
Traduzione: Riccardo Cravero, Irene Salvatori
Editore: Neri Pozza
Collana: Bloom
Genere: Thriller e gialli
Pagine: 172
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. “Ferdinand von Schirach racconta dodici destini. Dodici storie che mostrano quanto sia difficile rendere giustizia a una persona, e quanto prematuri siano spesso i nostri concetti di «buono» e «cattivo». Dodici storie interconnesse che svelano quanto la patina di civiltà di una società sia sottile, e quanto gli abissi dell’animo umano siano profondi. C’è un uomo che ordina una bambola gonfiabile per posta. Dieci giorni dopo, procura alla sua bambola vestiti, biancheria, scarpe, camicie da notte e una sciarpa; impara a cucinare per non dover andare al ristorante la sera, lasciandola sola; spesso guarda film d’amore con lei, sviluppando, giorno dopo giorno, una torbida ossessione destinata a consumarsi in tragedia. C’è una donna accusata di aver ucciso il marito, in un villaggio bavarese, a seguito di una pratica sessuale che prevedeva l’uso di una muta da sub. Oppure, ancora, c’è il caso del «piccolo» uomo, un tale che spera in una lunga pena detentiva a seguito di spaccio di cocaina, perché solo in carcere riesce a sentirsi grande e rispettato.”
Recensione
Cosa è giusto e cosa no?
Cosa determina la scelta di un’azione rispetto a un’altra e come si arriva a questa scelta?
Quali accadimenti pregressi ci hanno portato ad agire ribaltando gli schemi morali imposti dalla società?
Queste sono le domande che sorgono dalla lettura di “Castigo” di Ferdinand Von Schirach, che ha rivestito un ruolo da avvocato penalista per 25 anni , da questa sua “profonda” esperienza professionale viene fuori una raccolta di 12 racconti su casi giudiziari “emblematici” e realmente avvenuti, per scandagliare la psiche umana e l’animo di chi commette un crimine o un misfatto.
I racconti di “Castigo” ci invitano a riflettere sul tema della “giustizia” che non sempre equivale a “Legge”. Molte volte non basta scontare una pena per sentirsi assolti, molto spesso accade che il giudizio verso se stessi sia la forma di “castigo” più impietosa, perché priva di ogni filtro dato dal giudizio di terzi.
Il fil rouge che lega tutti i protagonisti colpevoli di reato è la solitudine o l’estraniamento che percepiscono nella loro vita, è come se il non sentirsi accolti, accettati o compresi legittimasse loro a ribaltare ogni buona condotta imposta dalle leggi e dalla società.
Ferdinand Von Schirach narra le storie nella loro totalità, senza tralasciare fatti del passato che hanno potuto deviare psicologicamente e moralmente i protagonisti, al punto tale da far commettere loro dei crimini.
Lo scrittore mette in luce il contrasto tra la “colpa” e la “responsabilità”, tutti gli uomini nascono privi di colpa ma ognuno con la propria responsabilità ed è quella che ci porta a scegliere di commettere un’azione piuttosto che un’altra, nel bene e nel male.
L’autore attraverso uno stile asciutto e una scrittura priva di coinvolgimento emotivo, lascia al lettore la possibilità di “scegliere” se il colpevole sia vittima, carnefice o entrambe le cose.
Il lettore non può far altro che constatare che il “libero arbitrio” da solo non basta a mettere ordine ed equilibrio nei rapporti umani e che l’esistenza della “Legge” è essenziale a mantenere rapporti di buona condotta tra le persone, anche se nei suoi racconti Von Schirach fa emergere anche il paradosso di una legge talvolta troppo rigida al punto da scagionare un colpevole per dei cavilli burocratici o a “condannare” degli innocenti per dei metri di giudizio troppo rigidi e lineari per la mente umana.
Il tribunale più grande per ogni uomo resta sempre la propria coscienza e non esiste “castigo” più grande del non riuscire a venire a patti con essa. Assolti o meno, poco importa.
A cura di Viviana Trifari
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Ferdinand von Schirach
Ferdinand von Schirach (1964, Monaco di Baviera) è uno dei piú noti scrittori tedeschi contemporanei. Tra le sue opere in italiano si segnalano: Un colpo di vento, Il caso Collini e Tabú, tutti editi da Longanesi. Per il teatro ha scritto l’opera Terror. Le sue opere sono state tradotte in piú di 35 lingue. Attualmente vive a Berlino.
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