Come cani selvaggi




Recensione di Erica Puggioni

Autore: Ian Rankin

Editore: Longanesi

Pagine: 414

Genere: Thriller

Anno Pubblicazione: 2016

 

 

 

 

 

Neanche la pensione poteva allontanare il detective Rebus dalla lotta contro il crimine e così neppure Ian Rankin si è arreso al fatto di averlo mandato in pensione. Grazie all’ escamotage del ” consulente esterno” arriviamo al ventesimo libro della seria dell’Ispettore Rebus, intitolata COME CANI SELVAGGI ed edita da Longanesi che segue il detective scozzese fin dal primo romanzo pubblicato nel 2001 e intitolato Cerchi e Croci

Siobhan Clarke si ritrova ad indagare su un caso di furto con scasso che si è trasformato in omicidio. Lord Minton ( un vecchio avvocato in pensione con una lunga e gloriosa carriera ai vertici del mondo giudiziario scozzese ) è la vittima, trovata morta nello studio al primo piano di una lussuosa residenza. Dubbiosa sulla piega che hanno preso le indagini, Siobhan si ritrova ad indagare al caso che soltanto in apparenza non ha una spiegazione logica. Chi può aver voluto la morte dell’anziano Lord, che da anni ormai non seguiva più nessun caso legale? A rafforzare l’intuito di Shioban si aggiunge il ritrovamento nel portafogli della vittima di un foglietto bianco con su scritto ” ti ucciderò per quello che hai fatto”. Una vittima così prestigiosa ha un certo riguardo e i vertici dalla polizia subiscono pressioni affinchè le indagini abbiano una conclusione certa e per questo Siobhan chiede aiuto al suo vecchio collega, l’ispettore Rebus. La sfida si fa ancora più interessante quando anche Big Ger Cafferty, storico nemico di Rebus e uno dei più grandi criminali di Edimburgo, ha ricevuto un biglietto identico a quello della vittima seguito da un misterioso individuo che gli spara un colpo di pistola in casa.

Il ritorno di Rebus. Il detective Rebus, in pensione, non è davvero fatto per la pacifica vita domestica e così Siobhan, con veramente poco sforzo, lo riporta alla sua vecchia vita da poliziotto, questa volta come consulente esterno ( come ci tiene a precisare). E le indagini sul campo, quelle vere senza computer e GPS, più il coinvolgimento del suo più vecchio nemico nel caso, fanno si che Rebus e Siobhane inizino una collaborazione che li porterà a scoprire la malavita di Edimburgo e un mondo senza regole.

Il mio primo libro di Ian Rankin. Rankin è uno scrittore di thriller tra i più letti e famosi del Regno Unito, i cui personaggi sono oramai ben delineati e consolidati e la serie di Rebus è ai vertici delle classifiche mondiali (Non temete, non serve averli letti tutti per poter leggere questo!). L’esperienza e la confidenza con il genere ci sono e si sentono, lo stile di Ranking è navigato e scaltro. Ci vuole molto tempo per unire tutti i vari elementi del libro e le informazioni sono elargire sempre con un tempismo perfetto per mantenere l’interesse del lettore alto al momento giusto. Tartan Thriller. Da esperto giallista scozzese, Rankin non poteva che trovare ispirazione migliore per il suo libro, se non dalla realtà che lo circonda. Edimburgo la fa regina, con le sue strade, parchi e monumenti che fanno da sfondo a tutta la serie dei romanzi Rebus. Rankin ne trae spunto e ispirazione ci racconta la Scozia moderna aggiungendovi gangster e un detective della vecchia scuola.

Una trama complessa che affascina fino alla fine. Le linee di investigazione sono diverse, due forse di più, il numero diventa chiaro solo verso la fine, dove a farla da padrone è la suspense insieme ai dialoghi brillanti e schietti pervasi da un humor nerissimo e velati dalla minaccia . Lo stile è deciso e graffiante, ruvido e diretto, tracciando in modo molto forte i personaggi, il loro carattere, la loro fisicità e, cosa molto importante, dando voce a sentimenti e stati d’animo. Se fosse un film direi che sarebbe uno di quelli da “primi piani stretti”, cosí percepisco Rankin e il suo scrivere focalizzato sui personaggi che quasi vi sembrerà di poter incontrare per davvero. Una lettura assolutamente godibile e davvero raccomandata, spero solo che i giorni da ” consulente esterno” di Rebus non siano finiti …

 

 

 

Ian Rankin


È il primo della sua famiglia a frequentare le scuole superiori. Molto apprezzato dal suo insegnante di lingua inglese, già al liceo Rankin inizia a scrivere le prime poesie e numerosi racconti e, incoraggiato ad ampliare i suoi interessi letterari, si iscrive all’Università di Edimburgo, dove consegue la laurea in Letteratura inglese, nonché specializzato in Letteratura americana e scozzese. Lo scrittore James Ellroy lo ha definito “Il re incontrastato del giallo scozzese”, parte del Tartan Noir. Vince l’Edgar Award nel 2004 per il romanzo Casi sepolti. Nel 1997 vince il Macallan Gold Dagger per Morte grezza. Vive a Edimburgo, in Scozia, con moglie e due figli.