Jessica Goodman

Sinossi. Ottenere un invito a far parte dell’esclusivo Club degli Eredi di New York è più di un onore. è l’accesso al potere e alla ricchezza, inoltre garantisce sicurezza e protezione poiché i suoi membri si coprono sempre le spalle gli uni con gli altri. I prescelti saranno ammessi solo dopo aver superato una rigorosa settimana di eventi e uno stravagante gala: il ballo degli Eredi. Non sorprende quindi che Bernie Kaplan, Isobel Rothcroft e Skyler Hawkins, studenti all’ultimo anno della Excelsior Prep, siano entrati a farne parte; fin dalla nascita hanno avuto un posto assicurato al Club per via dei loro pedigree, sebbene nascondano segreti che potrebbero distruggere la loro reputazione in un istante. Ma cosa c’entra la studentessa del Queens, Tori Tasso? Lei sì che è una sorpresa. Non appartiene a quel mondo fatto di borse griffate, superattici e donazioni milionarie. Come ha fatto a ottenere un posto tra gli Eredi? La sera del ballo dovrebbe essere la più bella della loro vita, un evento all’insegna dell’alta moda, champagne a fiumi e pettegolezzi a non finire. L’aspettativa è quella di una notte di lusso ed eccessi. Non che tutti i loro sporchi segreti vengano alla luce. E nemmeno che qualcuno ci rimetta la vita nel tentativo di tenerli sepolti.
Traduttore: Emanuela Foglia
Editore: Timecrime (Gruppo editoriale Fanucci)
Genere: Thriller
Pagine: 288
Anno edizione: 2025
Recensione
di
Cinzia Passaro
“Come uccidono gli eredi” è un romanzo corale che si concentra su un gruppo di adolescenti privilegiati che appartengono a una società semi-segreta, al centro dell’attenzione una vicenda semplice ma inquietante: un omicidio avvenuto in circostanze misteriose.
Anche se non convince il peculiare intreccio di segreti e fama che caratterizza il romanzo, è più credibile il concetto che regola il destino dei giovani eredi, una tradizione delle scuole private di Manhattan, dove vive la crema di New York, dove persistono i retaggi dei primi coloni, che attribuivano grande valore alle apparenze e al successo come prova di una benedizione divina.
Ciò che colpisce non è tanto l’ambientazione o la penna dell’autrice, quanto la rappresentazione di una società descritta senza filtri, con una cruda lucidità e un chiaro intento di critica sociale. Qui, ricchi e influenti genitori preparano i propri figli a seguire le loro orme. Un elemento interessante è la modalità di accettazione dei candidati alle borse di studio, che avviene con una pacca sulla spalla, rendendola credibile nel contesto.
La piramide sociale è ciò che conta, da preservare a ogni costo, non solo tramite l’illegalità, ma anche annientando le diversità. Se il pensiero critico fosse incoraggiato, le verità emergerebbero, minacciando l’intero costrutto.
Così, i giovani diventano burattini, vittime immolate sull’altare del denaro, provenienti da famiglie che hanno accettato di sacrificarsi per mantenere i propri privilegi. Chi non rientra nelle categorie giuste in America è condannato, spesso a causa dell’impossibilità di accedere a cure sanitarie o a un’istruzione adeguate.
Bernie Kaplan e il suo gruppo, che include la migliore amica Isobel e il fidanzato Skylar, sanno di essere destinati a entrare grazie ai loro genitori facoltosi. Naturalmente, i genitori non possono candidare i propri figli direttamente per evitare il nepotismo, ma ogni membro della cerchia ha un amico di famiglia che lo fa per loro. I giovani eredi della Excelsior Prep sono legati da amicizie di lunga data e si confrontano con coetanei di altre scuole nel corso degli eventi.
In tutto questo emerge il personaggio di Tori Tasso, di semplice estrazione sociale, l’intelligente ragazza che ha ottenuto una borsa di studio, porta con sé una storia di sfide, incluso un ristorante in difficoltà e una perdita familiare. Sebbene il libro possa esagerare in alcuni aspetti, il suo ruolo è fondamentale in un thriller di questo tipo. In una scena, i beneficiari delle borse di studio esprimono la loro gratitudine con discorsi pieni di ovvietà , ma una di loro rivela in privato che è tutto un gioco, mostrando consapevolezza della situazione.
La trama è ricca di intrighi e rivalità, con riferimenti che si intrecciano senza momenti vuoti. La caratterizzazione dei personaggi è affascinante, nessuno degli eredi sembra essere particolarmente simpatico, per lo più dediti ad alcool mischiato a psicofarmaci, sesso e tradimenti, il che rende la trama della misteriosa morte ancora più intrigante. Leggendo, non c’è preoccupazione per le conseguenze a cui sono chiamati gli eredi, ma chiaramente spiazza che Tori sia ingiustamente coinvolta in qualcosa di più grande.
Tra l’adrenalina della trama, i colpi di scena ben orchestrati e gli indizi sapientemente distribuiti, il lettore è spinto a scoprire chi ha rovinato il ballo degli eredi, chi è vittima e chi carnefice. La verità sorprende, rivelando un sistema che, pur brillando, è in realtà privo di emozioni.
Un thriller avvincente e ben ritmato che tiene il lettore con il fiato sospeso, consigliato in particolare a chi ama i thriller adolescenziali.
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Jessica Goodman
è autrice bestseller del New York Times e di USA Today dei thriller young adult They Wish They Were Us, They’ll Never Catch Us, The Counselors, The Legacies e The Meadowbrook Murders della Penguin Random House. I suoi libri sono stati tradotti in 15 lingue. Netflix sta attualmente sviluppando una serie televisiva intitolata They’ll Never Catch Us. Jessica è stata editorialista della rivista Cosmopolitan e ha ricoperto incarichi editoriali anche per Entertainment Weekly e HuffPost. I suoi lavori sono stati pubblicati su testate come The Cut, Elle, Glamour e Marie Claire.