Corsa contro il tempo




Recensione di Loredana Cescutti


Autore: Karin Slaughter

Editore: Time Crime Fanucci

Traduzione: Andrea Salsedo

Serie: Will Trent #5.5

Genere: Thriller

Pagine: p. 128, R

Anno di pubblicazione: 2014

 

 

 

 

 

E poi una bambina sussurrò: “Ti prego, voglio andare a casa.”

 

Sinossi. Dopo tanti anni di servizio Will Trent sa che l’intuito del poliziotto non è un’astrazione. Proprio per questo dovrebbe dare ascolto al proprio, quando da dietro la porta di una toilette in aeroporto sente la voce di una bambina dire “Ti prego, voglio andare a casa”. In quell’implorazione c’è una nota diversa da quella che avrebbe parlando con suo padre. E quello che dovrebbe essere suo padre le risponde troppo bruscamente. Qualcosa non va, Will lo sente nelle viscere. Ma quando decide di intervenire è troppo tardi. Ottantanove milioni di passeggeri all’anno, cinque piste, sette sale d’aspetto, cinquecentoquarantamila metri quadri a cavallo di due contee, tre città e cinque giurisdizioni: chiudere l’aeroporto di Atlanta è quasi impossibile. Ma se quella bambina è stata rapita, Will la riporterà indietro, ad ogni costo.

 

Recensione

Un mini-libro, un centinaio di pagine, al massimo 24 h di tempo, un pedofilo da far crollare, una bambina di sette anni da ritrovare.

Questo è lo scenario che si ritroverà ad innescare Will Trent, finito di “ronda”, o meglio in appostamento punitivo nei bagni dell’aeroporto di Atlanta per mano del suo capo Amanda, per aver commesso un’infrazione gravissima al protocollo, ovvero portare i capelli più lunghi di quanto sia previsto da regolamento del Gbi.

Chi conosce Will sa che lui è sempre insicuro, sovente si mette in discussione e quasi mai ritiene di aver fatto un buon lavoro ma, allo stesso modo, le medesime persone sanno che se lui ha un presentimento, un’intuizione o se individua qualche traccia in particolare, al 99 % non sta sbagliando.

Da quando inizierete a leggere questo libro, sappiate che non lo abbandonerete fino alla fine e dato il livello, direi che un’oretta e mezza potreste dedicargliela senza problemi e sensi di colpa.

Dopo pochissime pagine, la storia assumerà veramente le sembianze di “Una corsa contro il tempo” durante la quale, sarà proprio l’agente Trent a scandire il ticchettio delle lancette che gireranno proprio sul suo orologio e, attraverso le falcate dall’alto del suo metro e novantacinque, fra un corridoio e l’altro dell’incredibilmente grande aeroporto. Sarà come se si fosse imposto di visitare a piedi, correndo, alcune città in una volta sola con pochissimo tempo a disposizione.

Questa indagine lampo assumerà in breve le sembianze di una caccia al gatto col topo, dove, l’unico a pagare veramente in caso di esito negativo, sarà solamente la bambina.

Diventerà necessaria una buona operatività, una grande collaborazione fra le varie squadre di polizia coinvolte e un buon supporto a Will, che in più occasioni potrebbe rischiare di perdere la lucidità, accecato dal timore di aver permesso che tutto ciò accadesse con infiniti “Se io avessi…” o “Sei io fossi…” ecc.

La Slaughter anche qui, seppur in poche pagine, è riuscita a condensare adrenalina, sentimenti, e un’accurata ed efficiente strategia investigativa, sempre però curando lo stile narrativo e la dettagliata descrizione di ogni passaggio tecnico affrontato sul campo.

Il finale lo lascerò in mano vostra.

Io posso solo dire che Will ancora una volta mi ha stupita, mostrando un altro lato positivo di sé che mi ha fatta commuovere e credo, che anche a lui quest’esperienza, indipendentemente da come si chiuderà, abbia lasciato qualcosa di grande ma, lo scoprirete solo leggendo.

Buona lettura!

 

 

Karin Slaughter


(Georgia, 1971) è una delle regine del crime internazionale: i suoi thriller sono sempre in vetta alle classifiche con trenta milioni di copie vendute nel mondo e traduzioni in trenta Paesi. Ha all’attivo due serie, una denominata Grant County e l’altra che vede per protagonista Will Trent. A ciò si aggiungono anche dei thriller indipendenti.

 

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