Cuorebomba




Recensione di Sara Pisaneschi


Autore: Dario Levantino

Casa Editrice: Fazi

Genere: Narrativa

Pagine: 265

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. A Brancaccio, periferia degradata, l’unico modo per difendersi dalla ferocia del quartiere è la famiglia. Ma le famiglie, si sa, sono infelici per definizione e così quella di Rosario. Il padre ha un’altra donna, un altro figlio, e ora è in carcere per spaccio di sostanze dopanti. La madre Maria, invece, scoperta la doppia vita del marito, si ammala di anoressia. Su questo equilibrio precario piomba la scure dei servizi sociali: Maria finisce in una clinica per disturbi alimentari, Rosario in una casa-famiglia. Ispirato dalle sue letture clandestine, il ragazzo diventa così una sorta di Oliver Twist, in lotta contro una legge folle che, nel nome dei diritti dei minori, recide i legami e separa le persone dagli affetti più cari. Nella sua guerra al malaffare che gira intorno ai servizi sociali e nel tentativo di ricongiungersi alla madre, il protagonista però nulla potrà contro le estreme conseguenze di una sentenza definitiva. Fortuna che c’è Anna, ragazza di poche parole, misteriosa e magnetica, a donare a Rosario la luce di una rivelazione: esiste un solo veleno contro la morte ed è l’amore. Dall’autore di “Di niente e di nessuno”, un romanzo sulla forza dei legami profondi, che vede ancora una volta il giovanissimo Rosario alle prese con le sofferenze della vita. Un racconto su cosa significhi diventare adulti affrancandosi dalla violenza e dalla miseria anche grazie allo sport e al potere salvifico dei libri.

Recensione

Un cuorebomba è un debole gentile, è un fragile forte, è uno che al posto del cuore c’ha una bomba. Avere un cuore come una bomba significa vivere le emozioni in maniera esplosiva, quindi in maniera letale perché le emozioni, quando vanno a mille all’ora, t’ammazzano.”

Quello di Rosario è sicuramente un cuorebomba. In lui le emozioni viaggiano veloci, a un ritmo vertiginoso. Sarà per via dei suoi sedici anni, sarà perché vive in un luogo in cui devi stare sempre all’erta per non soccombere.

Sarà perché il padre lo ha abbandonato per farsi una nuova famiglia, sarà perché alla madre, caduta in depressione, resta solo lui come ancora di salvezza. Troppe cose tutte insieme e Rosario le affronta come può. Brancaccio è il quartiere dove vive, la periferia “nera” di Palermo, dove sei qualcuno solo se sei spietato, se sei cattivo. Più sei feroce, più sei uomo. Basta nominarlo e sei classificato come difficile.

Rosario sa benissimo quali sono le regole del gioco, eppure non riesce a sottostarvi. Perché le ingiustizie sono amare da mandare giù, perché gli adulti e le istituzioni prima o poi deludono sempre, perché se hai bisogno non c’è quasi mai nessuno pronto a darti una mano, solo poche, pochissime eccezioni.

Come poche sono le cose che lo tengono in vita. La passione per il calcio e la lettura, l’amore per la fragile madre e per Anna, ormai partita con la famiglia per l’Australia. Nel calcio è bravo, sogna grandi partite ad occhi aperti, soprattutto da quando gli viene negato anche il piacere di allenarsi.

Accanto al suo nome c’è un bollino, non può giocare con la squadra della scuola perché non ha pagato il contributo volontario. La lettura è la sua unica via di fuga, quella che gli permette di andarsene di casa pur restando immobile, quella che gli permette di viaggiare pur restando ancorato alla vita di tutti i giorni.

Per Anna, invece, non lo sa cosa prova di preciso, sa solo che è una cosa che “mentre muori, ti fa morire di meno”. Accudisce la madre come se fosse lui il genitore, molto più maturo della sua età. La vita, ancora così giovane, lo mette davvero a dura prova e sembra non ci sia mai fine a quello che deve sopportare. Quanti come lui si dovranno conquistare la vita a morsi? Non ce ne rendiamo neanche conto, qui nel nostro guscio di bambagia.

Cuorebomba” è un libro piuttosto duro, ad ogni pagina mi ha fatto sussultare di rabbia, di rancore e di tristezza, nonostante l’innegabile delicatezza dell’autore che, riga dopo riga, ci fa conoscere meglio il suo protagonista, la realtà in cui vive e si muove, e pone una sorta di luce in fondo al tunnel. L’amore tutto può? Mi piace pensare di sì, in questo caso.

“La vita è una salita continua, non bisogna mai guardare giù. Se guardi giù, ci trovi gli errori, le manchevolezze, le cose che non si possono più aggiustare; se guardi giù, ci trovi le colpe, le assenze, le orme che ti fanno emozionare perché la vita è fatta di persone che t’accompagnano e poi se ne vanno; se guardi troppo giù, finisce che trovi l’unica cosa che non ti serve. La paura.”

Dario Levantino


Dario Levantino è nato a Palermo nel 1986. Laureato in Lettere e filosofia nella sua città, oggi è un insegnante di italiano. Cuorebomba è il suo secondo romanzo. La sua opera d’esordio, Di niente e di nessuno (Fazi, 2018), ha vinto il Premio Biblioteche di Roma, il Premio Subiaco Città del Libro e il Premio Leggo Quindi Sono.

 

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