Delitto al cimitero inglese




Le inchieste romane

del libraio Ettore Misericordia


Autori: Max e Francesco Morini

Editore: Frilli Editore

Genere: Noir

Pagine: 192

Anno edizione: 2025


Sinossi. Roma, è gennaio, piove e fa freddo: Misericordia e Fango, impegnati in una presentazione nella loro libreria, ricevono una visita a sorpresa dell’ispettore Ceratti. Poche ore prima, infatti, nel Cimitero Acattolico della Piramide è stato trovato il cadavere di una donna di mezza età, pugnalata alla schiena davanti alla tomba del grande poeta inglese John Keats. Si tratta di Agatha Bloomfield, ricca ereditiera, anche lei inglese, residente a Roma da molti anni. All’inquietante particolare della tomba di Keats, nel corso delle indagini se ne aggiunge subito un altro: la donna abitava a Borgo Pio nello stesso appartamento dove due secoli prima aveva vissuto Giovan Battista Bugatti, in arte Mastro Titta, il famoso “Boia de Roma”. E non solo, perché la vittima era anche ossessionata dalla figura di Lord George Byron, il poeta “maledetto” del Romanticismo inglese, morto giovanissimo proprio come i suoi colleghi Keats e Shelley sepolti entrambi al Cimitero della Piramide, detto anche per questo “degli Inglesi”. Ceratti, ovviamente, anche questa volta chiede aiuto a Misericordia e Fango per fare luce sull’omicidio, anche perché, giorno dopo giorno, la trama di indizi, sospetti e sospettati diventerà sempre più fitta e inestricabile. Misericordia si ritroverà così a scavare nei misteri della Roma ottocentesca e buia del Papa Re e aiutato come sempre da Fango (e questa volta, sorprendentemente, anche dalle “Statue parlanti” della città) il libraio-detective scoprirà gli inquietanti legami tra l’omicidio della Bloomfield, il breve ma intenso soggiorno di Byron a Roma nel maggio del 1817 e Mastro Titta, fino ad arrivare, anche questa volta, all’incredibile sbroglio della matassa.

“Non potevo crederci.

Dalla fine della presentazione in libreria, in pochi minuti io e Misericordia fummo catapultati improvvisamente in un giallo di Agatha Christie, gli ingredienti c’erano tutti: cielo da tregenda (anche se per fortuna aveva smesso di piovere), un antico cimitero con vista sulla Piramide Cestia (ebbene sì, a Roma abbiamo anche una piramide, non ci facciamo mancare niente) e poi, come ciliegina sulla torta, il cadavere di una donna ritrovato davanti alla lapide di un poeta inglese dell’Ottocento, John Keats.

A completare il tutto, tanto per dare un tocco di “mystery” in più, dei versi scritti sulla lapide:

HERE LIES ONE WHOSE NAME WAS WRIT IN WATER

QUI GIACE COLUI IL CUI NOME FU SCRITTO NELL’ACQUA”

 Recensione

di

Loredana Cescutti


Un duo interessante, quattro mani sicuramente carismatiche e una storia dall’ambientazione alquanto curiosa e misteriosa.

Delitto al cimitero inglese” certamente è un romanzo che affascina per luoghi, storia, letteratura e cultura.

Il protagonista, Ettore Misericordia, lo ammetto, ha un suo charme ma, nemmeno il braccio destro, il Watson della situazione, Fango, con le sue riflessioni talvolta anche personali,  ci lascia indifferenti.

Ironia, nostalgia, ricordi e rimpianti, sono sicuramente le sensazioni predominanti che avvertirete leggendo.

E forse anche di più.

Roma risalta in modo potente per mano degli autori, quasi fosse un’immagine 3d, a tal punto che tu, lettore, hai l’impressione di esserci, di essere lì e ruotando i piedi, ti sembra di vederla con gli stessi occhi degli scrittori e dei personaggi.

Ma anche l’atmosfera che si può avvertire nella libreria di Misericordia si manifesta con passione arrivando a percepire l’odore della carta, delle stampe e, il calore dei fogli, delle migliaia di pagine che aspettano solo di trovare un lettore pronto a sfogliarle con curiosità.

“Sono i fuori classe che risolvono le partite.”

Il finale sicuramente arriverà con un Coup de theatre, completo di tutte le caratteristiche del giallo classico, quindi analisi degli indizi fino allo svelamento del colpevole e alla spiegazione in ogni minimo dettaglio di come si siano svolti i fatti.

“… se volevamo smuovere le acque c’eravamo riusciti.”

E ovviamente non mancheranno i chiarimenti sulla lettura delle prove.

Come in una storia di Miss Marple o Poirot.

Purtroppo, se devo essere sincera, non avendo letto i precedenti della serie, ho avuto la sensazione che mi mancassero molte informazioni sui protagonisti, lasciandomi con quel “buco temporale” rispetto ai trascorsi, che in un modo o nell’altro, hanno reso ciò che sono ora Misericordia e, soprattutto, Fango, braccio destro del libraio e praticamente, voce narrante del romanzo.

Le tematiche, come spesso accade, guardano alla realtà dei rapporti con gli altri, alle difficoltà nel comunicare i nostri disagi, all’assenza di ascolto ed empatia, che spesso sono alla base dei delitti più atroci.

“Passiamo la vita a cercare di voler bene e di farci voler bene da persone diverse da noi, pensando che il solo fatto di avere lo stesso sangue giustifichi quello sforzo.

Ma non è così, perché non ci è data la possibilità di scegliere padri, madri, fratelli e sorelle.

Ce li ritroviamo, e basta.

Invece, gli amici li scegliamo e loro scelgono noi.”

Buona lettura!

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Max e Francesco Morini


Max e Francesco Morini: sono fratelli, autori teatrali e televisivi, e dirigono l’Agenzia Letteraria “Solo Grandi Storie”. Le loro opere nascono dalla volontà di unire due grandi passioni: quella per i romanzi polizieschi e quella per la loro città, Roma. Con Newton Compton hanno pubblicato i primi quattro casi della loro serie Le inchieste del libraio Ettore Misericordia (Nero Caravaggio, Rosso Barocco, Il giallo di Ponte Sisto, Il mistero della casa delle civette) e il thriller storico Mozart deve morire.