Recensione di Leonardo Di Lascia
Autore: Franco Pulcini
Editore: Marcos y Marcos
Genere: noir
Pagine: 412
Anno di pubblicazione:2019
Sinossi. Un celebre maestro di pianoforte, specializzato in bambini prodigio, viene trovato morto nel suo studio; esecutore materiale, un black mamba. Stanno per cominciare le eliminatorie della Piano World Cup – Prodigy Child al Conservatorio di Milano, e il commissario Calì interroga sponsor, aspiranti giurati e genitori ambiziosi giunti da tutto il mondo per esibire i loro piccoli geni. Conquista a colpi di gelato Ming-li, la simpatica pianista bambina favorita al Concorso, scherza con Marisol, la colf peruviana a cui il grande maestro ucciso affidava la sua casa e il suo denaro, e tiene a bada la seducente maestra Stragiotti, abituata a farsi strada con doti diverse da quelle strettamente musicali. Pur sullo sfondo di musiche grandiose, Calì osserva un intrico di meschinità molto terrene, e nel dubbio applica entrambe le regole d’oro: “Cherchez la femme” e “Segui il denaro”.
Recensione
Pulcini ci regala un connubio perfetto tra musica, arte e giallo.
L’autore ci regala un testo non scontato dove l’apparenza è l’arma più pericolosa, mostrare e far credere quello che in realtà non è, è il tema principale del romanzo.
L’ispettore Calì, di nascita mediterranea ma lombardo di adozione, si trova ad indagare sulla morte di un celebre maestro specializzato in bambini prodigio. Indangando e scavando in questo mondo giovanile l’ispettore si troverà davanti molte tristi verità. I bambini non sono felici, i bambini non giocano più, presi da compiti più grandi di loro e cresciuti troppo in fretta. Crescendo così velocemente hanno perso la loro innocenza, sviluppando altri sentimenti come la competizione, l’invidia, la cattiveria.
L’ispettore Calì è un personaggio vero, umano molto scaltro ed empatico, una persona che si ha come l’impressione di conoscere da sempre.
I personaggi di Mang-li, la giovane pianista cinese favorita al concorso e Marisol, colf peruviana del maestro ucciso, non era una vera colf ma più una donna di fiducia, sono interessanti e costruiti con maestria, non sono solo funzionali alla storia ma sono degli incontri che si fanno durante il libro, come quando ci si ferma in un paese sconosciuto e si fanno quattro chiacchiere con gente mai vista prima.
Il finale del libro è la ciliegina sulla torta, quando tutto sembra risolto ecco il colpo di scena che fa rimanere il lettore a bocca aperta, un libro costruito per indagare sulla mente umana in un mondo non facile, quello della musica, dove entrare nella psiche delle persone non è assolutamente facile e scontato.
L’autore Pulcini ci catapulta in un mondo a molti sconosciuto, noi siamo alle spalle dell’ispettore Calì a risolvere questo caso, un’esperienza veramente unica.
Franco Pulcini
Franco Pulcini nasce a Torino e la sua famiglia sogna per lui un futuro da ingegnere alla Fiat. Invece lui fin da piccolo si appassiona alla musica, studia chitarra, pianoforte, composizione e infine musicologia con il grande Massimo Mila. Musicologo di fama internazionale, ha insegnato per quarant’anni storia della musica al Conservatorio di Milano ed è direttore editoriale della Scala, dove si occupa di tutte le pubblicazioni, dei programmi di sala, ed è noto e amato anche per le appassionanti conferenze di presentazione delle opere in programma. Come brillante divulgatore ha collaborato con la Rai, Sky Classica e le principali riviste italiane. Oltre a importanti saggi sulla musica ha pubblicato due romanzi e un giallo di successo: Delitto alla Scala (Ponte alle Grazie 2016).
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