Desiderio




Recensione di Francesca Marchesani


Autore: Giorgio Montefoschi

Editore: La nave di Teseo

Genere: Narrativa

Pagine: 324

Data di pubblicazione: 2020

Sinossi. “Il vero protagonista del libro è il desiderio allo stato puro, irragionevole e cieco, senza età e senza amore. Desiderio tra un uomo e una donna che saranno amanti sempre e comunque, anche nelle vite in cui si reincarneranno. Matteo e Livia sono due personaggi che rimangono nell’anima, con un languore, una scia di dolorosa malinconia, come la Micol di Bassani, come certi amanti di Moravia. Come capita con i classici, che diventano esperienze nella vita del lettore. Livia è un sogno sfuggente che appare e scompare, seduttiva come seduttivo è Matteo nella sua fedeltà assoluta e cieca al desiderio di Livia, per cui è pronto a mettere tutto in discussione, anche la stessa Livia che non è all’altezza della sua passione. Nei tre tempi del romanzo risalta la permanenza del desiderio contro l’impermanenza della vita ‘ufficiale’: non che quest’ultima sia falsa e l’altra vera. Ma la vita ufficiale cambia e passa, il desiderio, immutato, rimane identico a sé…” (E. S.)

Recensione


Una piccola avvertenza per i deboli di cuore.

Questo libro vi flagellerà senza pietà, poi proverà a ricomporvi e, come un castello di sabbia costruito a riva, vi sommergerà di nuovo. Distruggendovi completamente. Ma non ditemi che non vi avevo avvisato.

Matteo è innamorato di Livia dalla prima volta che l’ha vista. È la sorella di un suo amico. Sono tutti amici lì, una compagnia che gira per Roma, Fregene, i castelli romani in sella alla vespa.

Il loro è un amore che nasce durante l’estate. E che muore qualche minuto dopo perché lei fugge. Livia è bravissima a fuggire e non si spiega il perché. Non se lo sa spiegare neanche lei. Non è un problema di libertà, non ha paura che l’amore e il desiderio possano risucchiarla viva e demolirla.

È qualcos’altro. Però, c’è qualcosa di più forte della paura che a periodi alterni, la fa ritornare lì, dove è stata bene, fra le braccia di Matteo. Anche se non si sbilancia mai più di tanto, anche se lui manda all’aria tutta la sua vita per Livia. Nonostante lei non lo pretenda, lo fa solamente perché la ama e il pensiero di non poterla possedere per sempre, lentamente lo logora.

Da una parte gli dà la forza per andare avanti in questa relazione, dall’altra lo consuma sempre più. Finché non riesce più a distinguere quella sottile linea che divide il desiderio, dall’ossessione.

Un libro che vortica attorno a questi due personaggi ma che non dimentica di far vedere romantici scorci di una Roma che non invecchia mai, proprio come certi amori. Non importa se sono a senso unico. Loro durano per tutta la vita, nonostante tutto il resto.

 

 

Giorgio Montefoschi


Giorgio Montefoschi è nato a Roma. Tra le sue numerose opere ricordiamo La casa del padre (1994, Premio Strega), Il segreto dell’estrema felicità (2001), La sposa (2003), Lo sguardo del cacciatore (2003), L’idea di perderti (2006), Le due ragazze con gli occhi verdi (2009), Eva (2011), La fragile bellezza del giorno (2014), Il volto nascosto (1991, 2015) e Il corpo (2017). Ha pubblicato con La nave di Teseo Desiderio (2020) e le nuove edizioni di Ginevra (1974, 2019) e Il Museo Africano (1976, 2019) e L’amore borghese (1978, 2020).

 

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