Concita De Gregorio
Editore: Feltrinelli
Genere: Narrativa
Pagine: 160
Anno edizione: 2025

Sinossi. Ciò che ti isola ti salva, è la vita che ti mette in pericolo. Marilù abita in cima a un’isola: sotto c’è il villaggio, in mezzo il bosco e infine la radura con la sua casa, dove nemmeno i frequenti incendi estivi possono raggiungerla. È una donna che affascina ma un po’ spaventa, perché porta con sé il fatto di essere stata molto libera negli anni più liberi del secolo scorso, gli psichedelici Settanta. Fin troppo, pensa sua figlia Angela, che sente di averne ricevuto soltanto trascuratezza. Ora Angela si trova costretta a malincuore ad affidarle per tre mesi la figlia Adelaide – che si fa chiamare Adè –, adolescente tanto attiva in Rete quanto insicura nel mondo e nel proprio corpo. In questa lunga estate nonna e nipote si ritrovano insieme dopo dieci anni, si conoscono e si riconoscono, mentre la madre irrompe con telefonate ansiose sul fisso di casa perché, come primo gesto, Marilù ha requisito il cellulare alla ragazza. Per Adè la vacanza non potrebbe cominciare peggio, invece a poco a poco diventa un’avventura. C’è un segreto di cui la nonna non vuole parlare, qualcosa che riguarda la sua storia familiare, la linea femminile che la precede – sua madre, farmacista in un paesino del Sud, e la madre di sua madre, una guaritrice che è finita a vivere in un convento. Un’antica colpa in questa storia senza colpevoli. Sul delicato confine fra amare, proteggere e lasciare andare, fra prendersi cura e avvelenare, le tre, di madre in figlia, provano a capirsi. Ciascuna ha agito con le migliori intenzioni, anche se a volte il rancore, il dolore, l’amore accecano.
Recensione
di
Paola Iannelli
Il ritmo sincopato del romanzo, segue la traiettoria dei pensieri, una corrente alternata che riflette, elabora e, soprattutto annoda i ricordi. La ragnatela che ne consegue conduce il lettore nel vero animo della trama, che vede tre donne al centro della scena: una ragazzina, sua madre e la nonna. Tre generazioni che si scontrano con i fantasmi di un passato scomodo, che l’anziana madre tutela in maniera assoluta.
Il fascino dell’avventura, la bellezza perduta, il sentimento di rivalsa, sono gli ingredienti che rendono questo romanzo una sorta di confessione circolare, in cui le protagoniste vomitano angosce, speranze, desideri o, inevitabili scelte sbagliate.
Angela, Adelaide e Mariù scopriranno che le loro differenze, o meglio le percentuali che stabiliscono l’unicità di ogni essere umano, non valgono la distanza emotiva che le tiene lontane. Ognuna di loro si aggrappa al bisogno sostanziale di essere ben accette, senza alcun riguardo per l’indecente pretesa di non somigliare a nessuna.
Il sottile filo che le lega, si tende eppure non spezza quel rantolo di relazione mista a complicità, che anima il cerchio magico, in cui sono racchiuse le malinconie.
Ritrovare, ritrovarsi è il verbo che conduce il desiderio intimo, nel quale la giovane Adelaide resta impigliata, voltando una delle pagine fondamentali della nascita adolescenziale.
La mancanza di armonia celebra un’armonica rivalsa sulle comuni aspettative, rivelando l’affresco di un insieme familiare unico e assoluto.
La scoperta di un segreto nella vita della nonna, proietta Adelaide verso un futuro che scompiglia le insicurezze, lo stato d’ansia e la libera follia che sancisce l’inizio della pubertà.
Nella triade familiare si condivide lo stato di appartenenza al femminile, sinonimo di feconda la sintonia su cui si scrive il pentagramma della vita.
Acquista su Amazon.it:
Concita De Gregorio
Laureata all’Università di Pisa in Scienze Politiche, ha iniziato la professione nelle radio e tv locali toscane passando poi a «il Tirreno» dove, per otto anni, ha lavorato nelle redazioni di Piombino, Livorno, Lucca e Pistoia. Nel 1990 è passata al quotidiano la Repubblica, dove si è occupata di cronaca e di politica interna. Dal 2008 al 2011 è stata direttore de «l’Unità».
Tra le sue pubblicazioni si ricordano Non lavate questo sangue (Laterza, 2001); Una madre lo sa. Tutte le ombre dell’amore perfetto (Mondadori, 2006); Malamore. Esercizi di resistenza al dolore (Mondadori, 2008); Così è la vita (Einaudi, 2011); Un giorno sull’isola (Einaudi, 2014); Mi sa che fuori è primavera.