Recensione di Elsa Flacco
Autore: Franco Mieli
Editore: Monetti Editore
Genere: giallo storico
Pagine: 256
Anno di pubblicazione: 2017
Sinossi. Due efferati delitti a distanza di quasi 150 anni l’uno dall’altro sconvolgono la Romagna. Una ricostruzione storica e una invenzione romanzesca consentiranno di indagare, lontani nel tempo ma vicini nello spirito indomito, al famoso poeta Giovanni Pascoli e al maggiore dei carabinieri Massimo Cerci. Quest’ultimo, ospite per un breve periodo di vacanza presso sua zia Matilde e il cugino autistico Riccardo, abitanti proprio a San Mauro Pascoli, si troverà suo malgrado coinvolto nel primo ed inspiegabile omicidio, quello di un uomo proveniente dall’Argentina sulle tracce dei suoi antenati. Mentre Giovanni Pascoli con i suoi scarsi mezzi e lottando contro la mentalità chiusa e reticente della sua terra, cerca di scoprire chi ha ucciso suo padre, il maggiore Massimo Cerci deve venire a capo degli orrendi e misteriosi delitti commessi “dall’uomo col cappello”, che lascia sempre sui corpi irriconoscibili delle vittime foglietti con i versi delle poesie di Giovanni Pascoli. Perno delle vicende sarà una misteriosa donna originaria dell’estremo sud della penisola, dagli occhi di ossidiana, che proverà a stregare il cuore del maggiore. Chi è in realtà questa donna? Perché è scomparsa improvvisamente da Pantelleria per rifugiarsi a San Mauro Pascoli? Quale terribile segreto nasconde? Chi si cela in realtà dietro l’anonima figura di governante dell’albergo del paese dove è stata uccisa la prima vittima? E cosa la lega a Massimo Cerci, l’integerrimo investigatore trovatosi suo malgrado a dover far luce sulla lunga scia di sangue lasciata dall’assassino?
Recensione
Dieci agosto è un romanzo particolare, che si discosta dal genere, un po’ abusato in tempi recenti, del thriller storico, per alcune scelte originali dell’autore. Pur non sottraendosi infatti a espedienti narrativi assurti ormai al rango di cliché (l’investigatore “seriale” che torna in ogni romanzo, l’alternarsi di due piani temporali passato/presente, il personaggio della femme fatale capace di stregare il protagonista, ambientazioni cupe in luoghi abbandonati, delitti efferati e killer misteriosi), è anche vero che diversi elementi sorprendono piacevolmente il lettore, conferendo alla vicenda un andamento movimentato e avvincente, grazie all’abilità dello scrittore di intrecciare storia e fantasia attraverso l’azione di personaggi costruiti con cura e verosimiglianza.
Ci riferiamo ai protagonisti della vicenda ambientata ai giorni nostri: il maggiore Massimo Cerci con la sua umanità piegata sotto il peso dei ricordi e la sua sete di verità; il cugino Riccardo, il cui autismo è rappresentato con fine sensibilità e attenzione; la zia Matilde, che nasconde un intimo dolore sotto modi gioviali; la fascinosa e oscura Rosa Basciano, con i suoi segreti inconfessabili; e poi l’albergatrice Gabriella, il maresciallo Cantoni e il capitano Malon, lo sfortunato Rinaldo e le altre figure minori che popolano il borgo di San Mauro Pascoli e l’isola di Pantelleria, magnifica e inquietante custode dei misteri del passato.
Le pagine che rievocano la tragedia familiare del poeta, vecchia di un secolo e mezzo, sono invece volutamente avvolte in una nebbia che lascia emergere solo sparsi particolari degli eventi all’origine dei drammatici sviluppi futuri immaginati dal romanziere.
Le figure di Giovanni e dei suoi fratelli, della moglie di un presunto omicida e di altri attori di quell’antico dramma restano solo accennate, a fornire rari e ambigui indizi sul contenuto di quel manoscritto immaginario che dovrà svelare l’enigma della morte di Ruggero Pascoli e dei delitti che insanguinano San Mauro nel 2015.
Il succedersi di questi sanguinosi quanto inspiegabili omicidi spingerà il protagonista in un vortice di incontri, appuntamenti, indagini, che lo porteranno a individuare nello strambo cugino Riccardo, prigioniero di un mondo tutto suo, la chiave per risolvere misteri lontani e recenti.
Una trovata riuscita, quella di porre al centro dell’intreccio il personaggio di un ragazzo autistico custode inconsapevole di un segreto terribile. Mentre la facoltà extrasensoriale di Massimo, capace di percepire nello “spirito dei luoghi” le tracce del dolore e della violenza, non può non ricordare al lettore esperto il fortunato commissario Ricciardi di Maurizio De Giovanni, anche lui dotato di un “utile maledizione”, quella di vedere i morti, nel suo caso.
Un’incursione nel soprannaturale forse non gradita agli estimatori del giallo puro, espediente narrativo che consente di indirizzare più comodamente la vicenda verso gli esiti voluti.
Lettura piacevole, dunque, trama intricata quanto basta, personaggi plausibili resi con accuratezza, stile piano e accattivante, per un romanzo che vuole essere anche un omaggio affettuoso al grande poeta scopritore del “fanciullino”.
Franco Mieli
Franco Mieli nasce a Roma nel quartiere Prenestino. Nel 2009 inizia a cimentarsi nella scrittura di racconti, partecipando a vari concorsi letterari. La prima pubblicazione risale al 2014 con un volume comprendente due racconti noir “Lupi nella nebbia – Zanne”. A seguire nel 2015 la seconda pubblicazione “Ombre Pagane” un archeothriller ambientato tra le rovine della Roma pagana e in alcuni siti archeologici situati nelle vicinanze della capitale. A gennaio 2017 la pubblicazione di “La conquista dell’Etiopia – Diario di guerra del soldato Umberto Guidarelli” in cui l’autore, riadattando il diario scritto dal nonno materno durante la campagna d’Africa del 1935/36, ripercorre quella che fu l’epopea, vista con gli occhi di un semplice soldato, degli italiani in quelle terre lontane. A ottobre 2017 pubblica il suo terzo romanzo, “Dieci Agosto”, un thriller che parte dall’omicidio di Ruggero Pascoli il 10 agosto 1867 e termina il 10 agosto 2015, quando il maggiore Massimo Cerci, già protagonista in “Zanne” e “Ombre Pagane”, riesce a risolvere dei misteriosi omicidi verificatisi in Romagna nella primavera del 2015.
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